Nessuna autorizzazione per Edipower, la Provincia dà parere negativo al progetto

BRINDISI- Arriva il no definitivo per il progetto di A2a. La Provincia con provvedimento dirigenziale esprime parere favorevole e chiude la vicenda. L’ente di via De Leo boccia la proposta presentata dalla società milanese  ed esprime “parere non favorevole per compatibilità ambientale”.

Il 14 aprile scorso si era tenuta la conferenza dei servizi sul progetto di riconversione della centrale di Brindisi Nord, dopo il parere negativo espresso da Comune, Provincia, Asi e Arpa, solo l’Asl si era dichiarata a favore,  la Provincia aveva preso tempo sulle autorizzazioni da rilasciare alla società milanese proprietaria degli impianti. A distanza di due mesi arriva il diniego. Si chiude così la vicenda.

In quella occasione, il Comune aveva chiesto un rinvio della conferenza dopo il piano industriale presentato da A2A, dove erano previsti gli investimenti per Brindisi, ma la società milanese ha precisato che non avrebbe cambiato di una virgola il progetto per la centrale Edipower.

Da mesi i lavoratori dello stabilimento, 70 in pianta organica, e quasi 200 dell’indotto, sono in stato di agitazione temono, oggi più che mai ,per loro un futuro occupazionale incerto, con gli ammortizzatori sociali ormai in scadenza.

Il progetto di A2A    prevedeva la dismissione dei gruppi 1 e 2, e la conversione dei 3 e 4 in co-combustione (90 per cento) con carbone e Css (10 per cento), e  la realizzazione del nuovo impianto per la produzione di Ecoergite, cioè la trasformazione del CSS (combustibile da rifiuto) in un nuovo combustibile trattato che alimenti la centrale.

BrindisiOggi

4 Commenti

  1. Complimenti ai nostri politi locali, che prima vogliono occupazione, lavoro investimenti per aiutare la piccola impresa e chi più ne ha più ne metta, e poi nel momento in cui c’è un azienda che vuole investire a Brindisi magari migliorando e chiudendo il ciclo dei rifiuti e creando nuovi posti di lavoro, la cacciamo via per una manciata di voti degli ambientalisti e qualche interesse personale di qualche politico. Ringraziamoli questi geni della politica che aiutano il territorio a crescere e a civilizzarlo…. Bravi bravi

  2. Il nostro amatissimo Sindaco Consales si preoccupa di chiudere l’accordo con Enel per non far perdere alla città di Brindisi € 14.000 al giorno che diviso 90.000 abitanti corrispondono alla stratosferica cifra di € 0.15 giornalieri per cittadino senza preoccuparsi delle 270 famiglie che resteranno senza stipendio chiudendo la centrale di Brindisi Nord.
    senza € 0.15 al giorno sicuramente i cittadini brindisini continueranno a vivere, senza lo stipendio 270 famiglie faranno la fame.

    Grazie Sindaco

  3. Spero che questa sia veramente la fine e spero che sia invece l’inizio di una nuova era per la città.Lentamente ma inesorabilmente tutte le industrie che hanno avvelenato brindisi dovranno chiudere per far posto ad un concetto nuovo di città,più civile,più europea,più attenta ai bisogni dei cittadini,più verde,più pulita che rivolga l’attenzione a tutte quelle attività e quelle industrie che per fornire lavoro non debbano inquinare.Mai più cedere a ricatti di nessun tipo ma decidere per se le scelte migliori per far si che cresca sana riacquistando quella consapevolezza che la resa grande in passato.Per fare tutto questo però c’è bisogno di una cosa importante:cacciare definitivamente dai posti di comando tutti quei cialtroni che nei decenni l’hanno posseduta,infangata,ignorata,
    violentata e abbandonata.

  4. Due pesi, due misure ! Da un lato si mandano a quel paese 70 più 200 (270 lavoratori) e dall’altro si chiede l’elemosina all’ENEL di 14000 Euro al giorno per “compensare” il territorio e consentire il funzionamento della centrale di cerano!
    Cari politicini brindisini siete ridicoli e servili !!!

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