Non rispettato il piano di pre dissesto, dirigente e sindaco ai ferri corti

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Un’ordinanza sindacale per prorogare sino al 30 settembre i servizi sociali. Dopo il parere negativo degli uffici Finanziari del Comune di Brindisi, che hanno sottolineato la mancata copertura economica, il sindaco Rossi per la seconda volta decide di prorogare i servizi con un’ordinanza contingibile e urgente che ha la sua firma. Il primo cittadino lo aveva già fatto a giugno scorso, ed ha ripetuto lo stesso atto il 29 luglio per prorogare le attività sino a fine settembre. Si tratta del Polo dei servizi territoriali gestiti dalla cooperativa Genesi che comprende il Centro famiglia, il servizio di mediazione, il servizio affidi, lo sportello sociale. La stessa cooperativa si occupa anche dell’assistenza domiciliare e di quella domiciliare integrata. Tra i servizi prorogati c’è anche l’assistenza domiciliare ai minori con la Città dei ragazzi e Punto luce gestiti tutti da Amani. Il costo è di 750mila euro.

Il sindaco motiva la decisione come necessaria  per affiancare le fasce più deboli  soprattutto dopo l’emergenza Covid, che avrebbe creato maggiori stress alle famiglie brindisine. Un’ordinanza, che così come era accaduto per la prima, non ha ottenuto il bene stare degli uffici Finanziari alle prese con il rispetto del piano di predissesto che l’amministrazione Rossi ha votato all’inizio del 2020. Ma qualcuno oggi sembra aver dimenticato cosa ha approvato con quel piano ventennale.

Con una nota, l’ennesima in questi mesi, il dirigente al Bilancio, Simone Simeone boccia la scelta  del sindaco ricordando che il piano di riequilibrio prevede la diminuzione del 20 per cento di alcuni servizi sociali, e la cancellazione totale di altri.

In poche parole il dirigente afferma che per queste attività esternalizzate non c’è copertura finanziaria, tanto da decidere di non firmare l’impegno di spesa richiesto dall’ufficio Contratti. Il dirigente non firma e rimanda indietro la determina con la quale il Comune avrebbe stanziato le risorse per pagare i servizi esternalizzati, e quindi per retribuire le cooperative che svolgono le attività. Questo vale per la prima proroga, così come la seconda. Simeone parla di atti incoerenti rispetto al piano di riequilibro predisposto, approvato e inviato alla Corte dei Conti.  Il dirigente già il 14 giugno spiegava in una nota ufficiale “che nelle previsioni più ottimistiche le maggiori spese e minori entrate che nulla hanno a che fare con il fondo Covid sono pari a 3,9 milioni di euro”. Questo era giugno, ora si aggiungono anche altre cifre.

 Per pagare le cooperative che si occupano dei servizi sociali sarà ora necessario un atto del consiglio comunale, dove ciascun consigliere se ne assumerà la responsabilità, nonostante il parere negativo del dirigente e la mancata copertura finanziaria. Per fare questo sarà necessaria una variazione di bilancio, e l’approvazione del bilancio di previsione dove dovranno essere stanziate le risorse per sostenere tali servizi.  Un bilancio che a sua volta deve fare i conti con i margini stabiliti dal piano di predissesto.

La tensione tra gli uffici Finanziari, dirigente per primo, e l’amministrazione a guida Rossi è ormai nota.  In un ultimo documento sottoscritto da Simeone il 14 agosto, in merito alla redazione del bilancio di previsione vengono evidenziate alcune criticità legate all’attuale gestione. “Ad oggi non risultano offerte fatte valere sui bandi pubblicati e non sono stati pubblicati tutti i bandi così come previsto dal piano di riequilibrio”, scrive il dirigente. Il riferimento è alla vendita delle farmacie e delle piscine comunali. Per una delle piscine, quella al rione Sant’Elia, la gara si terrà a settembre con base d’asta di 725mila euro. Due settimane fa il vecchio gestore, la società Marimisti, ha restituito le chiavi al Comune. Mentre è ancora fermo il bando per la farmacia comunale che al momento è  chiusa dopo che l’amministratrice ha deciso di svolgere alcuni lavori di ristrutturazione. Lavori per i quali il Comune ha chiesto a sua volta chiarimenti, ritenuti inopportuni visto la decisione della vendita. Le criticità sottolineate dal dirigente riguardano anche i mancati introiti per la discarica di Autigno, per la quale manca all’appello anche il milione di euro assicurato dalla Regione al Comune di Brindisi attraverso un accordo di programma, a questo si aggiungono i mancati guadagni a causa della discarica ancora chiusa. Inoltre si evidenziano le diminuzioni delle entrate per la mensa scolastica (meno 182mila euro) oltre alle ulteriore riduzione per il Covid, alla lista si aggiungono 262mila euro in meno per gli asili nido, la mancata previsione di introito per l’aumento del canone concessorio per la rete gas, mancata riduzione del trasporto scolastico, la previsione dell’aumento del costo di conferimento in discarica per un milione di euro e l’inserimento del costo conai di 900mila euro erroneamente non previsto nel piano di riequilibrio. Inoltre si evidenzia la scelta di aver voluto adottare per 2020 la stessa tariffa della Tari del 2019.

La fine della lettera del dirigente non lascia però molti dubbi: “Non è possibile escludere, nell’immediato futuro – conclude Simeone – che si creino nei confronti dell’ente locale crediti liquidi ed esigibili a terzi cui non è possibile far fronte. Tale fattispecie comporterebbe la dichiarazione di dissesto finanziario”. Insomma Simeone avverte tutti. E lo fa da mesi ormai.

 

Lucia Portolano per Il7 Magazine

4 Commenti

  1. diminuzione dei servizi del 20%. sono del parere che non devono pagare sempre le fasce + deboli. o no? Il Sindaco ha firmato un atto umanitario +che amministrativo!

  2. premetto che avrei avuto piacere conoscere il dirigente del servizio finanziario del Comune per esprimergli, con serena obiettività derivante da presunta e approfondita conoscenza della gestione economica-amministrativa dell’Ente, apprezzamento e coraggio per le numerose determinazioni scritte in merito alla particolare situazione di default e al mancato mantenimento del piano pluriennale di rientro dal dissesto di cui si attende ancora la decisione della Corte dei Conti. Sindaco! Dovrebbe ringraziare per avere un dirigente capace che opera nell’interesse della pubblica amministrazione e quindi abbandoni l’assurda ipotesi di un allontanamento.
    Brindisi, 23/08/2020 Franco Leoci

  3. Scommetto 1 € che se i fondi destinati ai servizi sociali, per altro non dovuti per legge, fossero stati negati, tutti avrebbero dato dell’incosciente al sindaco. Troppo facile fare gli splendidi con le tasche degli altri.

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