Parla il proprietario dell’ex parcheggio di Torre Guaceto: “Per 10 anni le autorizzazioni ci sono state, cosa è cambiato ora?”

CAROVIGNO-  Non ci sta il proprietario dell’ex parcheggio di Torre Guaceto al fatto che non  gli vengano più concesse le autorizzazioni per utilizzare l’area a tale scopo. Daniele Luperti scrive a BrindisiOggi, e racconta le ragioni della sua posizione.  “Per  10 anni ho dato il terreno in affitto al consorzio e per 10 anni il Comune ha rilasciato le dovute autorizzazioni. Ora il consorzio non ha più il diritto su questo terreno, il contratto di affitto è decaduto perché c’erano della clausole sul contratto che il consorzio ha violato ( abusivismo edilizio). Il consorzio pagava un affitto di 1000 euro all’anno, e affidava alla  cooperativa  della quale io sono amministratore la gestione. Ora che sono di nuovo proprietario a tutti gli effetti del terreno si cercano scuse per non rilasciarmi le dovute autorizzazioni. Cosa è potuto cambiare in due mesi?”

Insomma Luperti non si spiega perché ora le cose siano cambiate. Una storia che va avanti da diverso tempo ormai. Ora tutto è in mano al Tar. Lui affittava e lui stesso gestiva, visto l’esiguo contributo dell’affitto. Questo per accordi pregressi.

E poi aggiunge: “Per quanto riguarda gli attentati che il consorzio ha subito siamo completamente estranei , e ci dà fastidio che ogni volta  che  si parla di attentati emerge il  problema parcheggi.”

Questo resta sempre un tema caldo. Le vicende che riguardano Torre Guaceto e gli attentati ai diversi amministratori sono stati riportati anche nella relazione consegnata dalla prefettura alla Commissione antimafia.

BrindisiOggi

4 Commenti

  1. Con una zappa inizia a lavorare e poi piano piano rendi l’area burocraticamente e fattivamente area parcheggio. Pagate le tasse e rispettate la legge.

  2. Il sig. Luperti affitta il terreno ad un consorzio che poi ne affida la gestione alla cooperativa di cui egli stesso è amministratore. Poi siccome il consorzio ha fatto degli abusi edilizi lui è ritornato proprietario del tutto. Non si intravede in questa spiegazione un briciolo di onestà nell’agire di detto signore.

  3. Prima o poi bisogna mettersi in regola. Tanto per cominciare sembra di capire che il “parcheggio” insiste su area agricola: quindi sarà necessario chiedere il cambio d’uso. Inoltre, il parcheggio non può essere fatto su terra battuta perchè assorbe le impurità del passaggio e sosta delle auto che la pioggia trasmette alla falda sottostante. Altro vincolo: la superficie del parcheggio deve essere dotata impianto di raccolta di acque di prima pioggia e dilavamento, per evitare le conseguenze innanzi descritte. Sembra facile dire: faccio un parcheggio!

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