Prigioniere in casa: vivono al quarto piano, due ragazze disabili e un ascensore rotto da 3 mesi- Video

BRINDISI – Prigioniere in casa. Mina, 50 anni, separata,  vive al quarto piano di una casa comunale in via Boldini al quartiere San’Elia. Ha due figlie disabili, una sulla sedia a rotelle e l’altra con problemi di deambulazione, da tre mesi sono costrette a trascorrere le loro giornate interamente in casa. L’ascensore del palazzo è rotto, ci vogliono 16mila euro per aggiustarlo. I residenti non hanno soldi ed anche al Comune nessuno intende ripararlo, bisognerebbe sostituirlo, ormai è vecchio. “Questa non è vita – dice Mina Simmini, con le lacrime agli occhi – le mie ragazze sono segregate in casa, siamo agli arresti domiciliari. Sono davanti alla tv tutto il giorno, e ci giriamo intorno in queste tre stanze”.

Lei vorrebbe un’altra casa, un luogo con un facile accesso. Sua figlia Angela di 24 anni ha la tetraparesi spastica, mentre Rosalia di 20 è affetta da diparesi spastica. Una vita di sacrifici oggi complicata anche da questa situazione. Ma nonostante ciò, Maria ogni mattina scende Angela dal quarto piano con la sedia a rotelle per permetterle di frequentate l’associazione l’Oltre Orizzonte. “Ogni volta è una tortura – racconta – quattro piani a piedi. Lei si fa anche male, e chissà quale giorno la sedia si romperà”. Anche Rosalia ha difficoltà a camminare, e Mina una volta portata giù la prima figlia, risale e riprende l’altra. Ma chiaramente una volta tornate dall’associazione nessuno esce più da casa, impossibile immaginare di fare una passeggiata in cortile o altro.

Mina vive in questa casa a Sant’Elia da cinque anni, da quando ha fatto un cambio con i vecchi residenti. Lei prima abitava in via Crati a Perrino, una casa piena di barriere architettoniche. “Chiesi al Comune all’ufficio Patrimonio di cambiare – spiega la donna – allora c’era un altro dirigente e  mi diede un elenco dove altre famiglie avevano chiesto uno scambio. Mi misi direttamente in contatto con una di queste.  La mia era una casa destinata ai  lavoratori dipendenti, 5 vani,  riuscimmo comunque a fare il cambio con questa abitazioni  più piccoli a Sant’Elia,  io accettai di venire qui perché c’era l’ascensore. Ma ora la situazione è grave.  Per questo cambio di casa ho dovuto anche affrontare una causa in tribunale che ho vinto”.

La 57enne si è rivolta nuovamente al Comune, ma per ora un’altra abitazione non c’è. “A nessuno importante dei disabile – dice – ma così è impossibile andare avanti sono pronta a qualsiasi cosa per restituire la libertà alle mie figlie”.

Lu.Po.

Prigioniere in casa: Maria con due figlie disabili vive al quarto piano con l'ascensore rotto da 3 mesi

Nai-post ni Brindisi Oggi noong Miyerkules, Pebrero 14, 2018

6 Commenti

  1. bisogna affrontare anche il caso della signora Anna Spagnoletto c he con la figlia 17/e è stata sfrattata ed è senza lavoro

  2. La regione Puglia attraverso gli ambiti territoriali mette a disposizione risorse per abbattere queste barriere finanziando proprio la messa in opera di ascensori persino nei condomini che ne sono sprovvisti. Consiglio di fare questa richiesta all’ufficio di ambito del Comune o a quello delle politiche sociali.

  3. Buongiorno,
    Vorrei conoscere meglio il caso di questa famiglia e nel caso poterla aiutare.
    Chiedo la cortesia di contattarmi in privato.
    Grazie
    P.M.

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