Progetto A2A, la giunta Consales dà parere negativo, mal di pancia in maggioranza

BRINDISI- No alla centrale di Brindisi nord e al nuovo progetto presentato dalla società A2A. Il parere negativo arriva dalla giunta comunale di Brindisi che ha approvato questa mattina una delibera riguardante il parere per il rilascio della VIA e dell’AIA alla società A2A Ambiente SpA per la centrale elettrica  Edipower.

“In sintesi, il contenuto della delibera – affermano all’unisono il Sindaco Mimmo Consales e l’Assessore all’Ambiente Antonio Monetti – sottolinea che il territorio di Brindisi rientra nell’area già classificata come area a rischio di crisi ambientale dove le ricadute sul territorio di ulteriore dispersione di inquinanti che aggraverebbero ancora di più un’area già fin troppo inquinata. La stessa area è inclusa nel Sito di interesse  nazionale per le bonifiche di Brindisi e dichiarata Area ad elevato rischio di incidente rilevante ai sensi del Decreto Legge 334/99. La localizzazione dell’impianto ricade in area di crisi ambientale (fattore penalizzante) e in area potenzialmente inquinata da sottoporre alle procedure di bonifica di cui al Decreto Legge 152/06, causa l’acclarato stato di inquinamento in cui versa la falda sottostante gran parte della Zona Industriale di Brindisi. Il parere negativo è supportato, come è consuetudine per questa Amministrazione, da elementi tecnici inconfutabili”.

Il parere sarà espresso domani nel corso della conferenza di servizi convocata presso la Provincia di Brindisi.

Parere negativo quindi al progetto che prevede la combustione di Css (combustibile solido secondario) nella centrale che prima funzionava totalmente a carbone,oggi ferma da oltre un anno e mezzo. Nel dettaglio viene stabilito l’utilizzo di due gruppi per la produzione di energia a co-combustione, il 90 per cento a carbone e il 10 per cento a biomasse, incluso quello che tecnicamente si chiama combustibile solido secondario, in poche parole polvere proveniente dal compost dei rifiuti.

Il sindaco Consales sin dall’inizio si era opposto alla  proposta della società milanese, oggi quella volontà viene ufficializzata con un atto di giunta. Ma all’interno della maggioranza c’è qualche dissapore. Non tutti sono d’accordo soprattutto nell’area centrista. In bilico il futuro di oltre 100 lavoratori.

BrindisiOggi

2 Commenti

  1. Allora vediamo un po’, quelli che oggi hanno il mal di pancia, fosse x loro avrebbero già dato i permessi a Termomeccanica x bruciare rifiuti industriali di tutta Italia e ad A2A x bruciare rifiuti di fronte al bar betty. Questi signori dicono di preoccuparsi dei lavoratori mentre a loro interessano solo gli appalti e i sub appalti. Tutti diciamo che brindisi deve cambiare ma nessuno poi lo vuole sul serio xchè dovranno rinunciare a qualcosa. Saluti a Confindustria a Muccio e a tutti quelli che sono complici dei crimini contro la nostra città è contro la popolazione

  2. Quello che lascia abbastanza sgomenti è la sfrontatezza, la tracotanza,la spavalderia , l’atteggiamento da “onnipotenti” che queste aziende del Nord hanno nei nostri confronti. L’A2A sa benissimo quale è la situazione della città di Brindisi,lo sfracello ambientale della zona industriale, i problemi legati al carbone nell’altra centrale e via discorrendo.Ma ci provano lo stesso. Perché? Perché sanno che prima o poi la spunteranno? Perché sanno che qui il gas naturale non approderà mai e quindi rilanciano il carbone che conviene alle loro voraci tasche? Perché sanno che forse dall’alto prenderanno decisioni in altro senso? Di certo non lo fanno per l’eventuale perdita di posti di lavoro: sai quanto gliene frega a loro di 100 e passa famiglie del Sud che finiscono in mezzo alla strada!! E questi mal di pancia di cui si accenna nell’articolo? A cosa sono dovuti? Sono forse crampi del tutto simili a quelli che vengono quando si sente fame e si abbisogna di uno “spuntino”? Spero che questo bisogno di “spuntini” si limiti solo ad un buon panino farcito fatto nella salumeria all’angolo…..chi ha orecchie per intendere, intenda…..

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