Reportage tra le strade a rischio e i problemi delle scuole dopo la “falsa” abolizione della Provincia

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Strade come percorsi di guerra tra buche, asfalto lesionato, erba alta oltre un metro e mezzo, ma anche scuole dove quando piove le classi diventano piscine e tutti sono costretti a traslocare. E’ il frutto dello stato di abbandono in cui versano le strade della provincia e le scuole superiori che da oltre sei mesi non ricevono alcun tipo di manutenzione ed anche quei lavori di ordinaria quotidianità sono oramai diventati emergenze. Ma nessuno interviene perché chi dovrebbe occuparsene, i dipendenti della Santa Teresa, società in house della Provincia di Brindisi, sono a casa, come dice qualcuno: “non ci sono soldi”.

La storia della Santa Teresa è nota a tutti, è stata la prima, con i suoi dipendenti, a pagare lo scotto del riordino delle Province. Le casse dell’Ente sono vuote da tempo e che pochi finanziamenti che arrivano non sono sufficienti a coprire l’espletamento di tutti i servizi. Accade, quindi, che la manutenzione delle strade e delle scuole, considerata servizio essenziale, sia trascurata e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. L’asfalto ha ceduto su gran parte delle strade provinciali, vi sono profonde buche e lesioni lungo le carreggiate, è un percorso ad ostacoli la s.p. 16 tra Brindisi e San Pietro Vernotico dove spesso si verificano spaventosi incidenti. A rischio anche la s.p. 79, è la strada che costeggia il PalaElio, qui, soprattutto in occasione delle partite di basket c’è un flusso impressionante di auto. Poi la s.p. 88, è la strada che conduce al canile comunale, questa è stata molte volte teatro di incidenti mortali, è una strada stretta ma se a questo si aggiunge l’erba alta lungo la carreggiata che toglie visibilità, tutto si complica. L’elenco è ancora lungo, da sei mesi nessuno si occupa della s.p. 82, s.p.75, s.p.88, s.p.55, s.p. 52, s.p. 53, s.p.54, s.p.50, s.p. 56. Quando si parla di manutenzione, tra l’altro, non si parla solo del manto stradale ma anche della pulizia dei canali che ogni qualvolta piove straripano, l’acqua finisce per allagare le strade rendendole delle trappole mortali e poi il verde che costeggia le strade, l’erba alta toglie visibilità e gli alberi non potati rischiano di cedere. “Non possiamo fare nulla-dicono gli operai della Santa Teresa- ci hanno tolto anche la cassa integrazione in deroga. Siamo in cento venti e svolgiamo tutti servizi essenziali per la comunità”.

Da lunedì scorso trentaquattro di questi operai sono stati richiamati in servizio per poche settimane, il tempo di ripulire dall’erba incolta le zone colpite dal batterio della Xylella, così come prevede una disposizione regionale. Si badi bene, si tratta solo di quelle aree e quindi zone circoscritte, nulla a che vedere con la manutenzione delle strade.

“In questi mesi solo qualche volta siamo stati chiamati a sistemare qualche buca gettando un sacchetto di bitume- dice ancora un operaio della Santa Teresa- una presa in giro. La riparazione è durata giusto qualche giorno”. Nel frattempo negli ultimi sei mesi si sono registrati dieci incidenti mortali e diverse decine di incidenti con feriti gravi, gran parte di queste tragedie si sono consumate sulle strade provinciali, incidenti che hanno visto il coinvolgimento di un solo mezzo. Strade senza illuminazione, dal manto stradale accidentato o reso impraticabile dalla pioggia.

La situazione non migliora se poi si getta uno sguardo alle scuole, gli istituti superiori di competenza della Provincia sono parecchi e tutti non ricevono una adeguata manutenzione dall’inizio dell’anno scolastico. Il caso più eclatante è di questi giorni, a Francavilla Fontana il commissario del Comune, Guido Aprea, ha intimato alla Provincia di Brindisi di intervenire sull’Itis Fermi dove la struttura cade a pezzi. La situazione è talmente disastrosa da mettere a repentaglio la sicurezza degli stessi studenti. Lo stesso accade in altri istituti superiori, a Brindisi nell’istituto superiore Marconi Flacco ogni qualvolta che piove le aule si allagano.

“Siamo costretti a traslocare- dice la dirigente scolastica, Clara Bianco- i pannelli si cartongesso che ricoprono il soffitto trasudano acqua e le aule si allagano. Anche l’attrezzatura rischia di danneggiarsi. Nonostante la struttura sia nuova abbiamo infiltrazioni d’acqua dal 2012. Ogni tanto vengono a fare delle ispezioni ma poi non segue alcun intervento. Se piove tanto i pannelli, pieni d’acqua, si staccano dal soffitto. Cerchiamo di essere collaborativi, qui ognuno fa qualcosa, spesso risolviamo da soli i piccoli problemi di manutenzione”. La preside ci spiega che periodicamente invia una relazione sulla sicurezza non solo del Flacco ma anche dell’istituto nautico Carnaro che lei stessa dirige.

“Anche sul Carnaro ci sarebbero tanti interventi da fare- aggiunge la Bianco- l’unica manutenzione che la Provincia fa è quella sugli estintori. Per il resto, abbiamo problemi con gli ascensori, con gli infissi e con le mura esterne che confinano con l’area militare. Ma nulla è stato fatto”.

Anche per l’istituto superiore Tecnico Tacnologico Giorgi ci sono problemi di manutenzione e sono legati soprattutto all’area esterna. “Abbiamo una pineta che andrebbe messa in sicurezza- dice la dirigente scolastica Maria Luisa Sardelli- gli alberi andrebbero potati. Così come è, in questo momento, potrebbe costituire un grosso pericolo per gli studenti che frequentano l’istituto”. Anche qui, manco a dirlo, nessuno si fa vedere da mesi e la situazione peggiora di giorno in giorno. Per citare un altro caso eclatante c’è anche l’istituto superiore Alberghiero Sandro Pertini, qui la struttura, che sorge nel parco Cesare Braico, è uno vero e proprio scandalo. Basta fare un giro intorno all’immobile per rendersi conto dei problemi. Un po’ per trascuratezza da parte di chi doveva occuparsi della manutenzione e non l’ha fatto, un po’ perché l’istituto continua a subire gli attacchi dei vandali, finestre, infissi, le stesse mura sono un disastro per non parlare dei ruderi che lo circondano, ma questa, come si suol dire “è un’altra storia”.

Dagli uffici della Provincia di Brindisi le notizie sono tutt’altro che confortanti, di promesse ce ne sono tante, ma i fatti sono ben altra cosa. “I finanziamenti ci sono, dobbiamo attuare un crono programma per richiederli- spiega Domenico Tanzarella alla guida dell’Ente- il governo ha previsto di stanziare per le infrastrutture, quindi strade e scuole, per i prossimi cinque anni, a partire dal 2019 al 2023, delle somme abbastanza consistenti. Ad oggi la situazione non è sicuramente migliorata e stiamo attraversando una fase di transizione da una riforma demenziale ad uno stadio di normalità. E poi ci sono due possibilità: uno spazio finanziario da un milione di euro per accordi regionali, e un altro milione di euro, somme da poter prendere dal bilancio e destinare a questi piccoli interventi”.

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

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