Risorse per l’aeroporto di Grottaglie, dal centro-destra attacchi a Emiliano e Rossi

BRINDISI – Dopo la notizia che le maggiori entrate degli aeroporti di Brindisi e Bari andranno a sostenere i costi degli altri due scali pugliesi ovvero Grottaglie e Foggia interviene Luperti: “Ancora una volta Emiliano calpesta la città di Brindisi. Rischi gravissimi per il nostro aeroporto”.

Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, oggi, attraverso una nota stampa, ha lanciato la notizia della nascita della prima rete aeroportuale pugliese degli aeroporti di Bari, Brindisi, Foggia e Taranto. Ma a dire del presidente regionale “le maggiori entrate sugli aeroporti di Bari e Brindisi saranno utilizzati per sostenere i costi degli altri due scali pugliesi”.

Lino Luperti

“Lo ha detto ed alla fine lo ha fatto. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha dato un calcio in faccia, l’ennesimo, alla città di Brindisi, arrecando un danno gravissimo all’aeroporto del Salento. – si legge nel comunicato di Luperti – Grazie alle sue insistenze, è stato varato un decreto interministeriale con cui è stata designata la rete aeroportuale pugliese, costituita dagli aeroporti di Bari, Brindisi, Foggia e Grottaglie”.

E ancora: “Nel commentare la notizia, il Presidente Emiliano si dice fiero del risultato ottenuto e afferma che aumenterà gli investimenti sugli aeroporti di Grottaglie e Foggia utilizzando le maggiori entrate degli aeroporti di Bari e di Brindisi. Come dire, insomma, che i soldi di Brindisi finiranno allo scalo tarantino. E non è tutto: è ben noto, infatti, che la creazione di un traffico passeggeri a così poca distanza da Brindisi danneggerà considerevolmente l’aeroporto brindisino e metterà in crisi il sistema aeroportuale pugliese”.

Secondo Lino Luperti: “Il tutto, per giochi politici e per il maldestro tentativo di Emiliano di recuperare consensi in parti importanti della Puglia.  A rimetterci sarà Brindisi che dalla presidenza-Emiliano della Regione Puglia ha subito solo danni irreparabili”.

Luperti, inoltre, sottolinea che “Noi lo diciamo da anni, ma in molti si sono affannati ad osannare Emiliano quando ritenevano che potesse diventare un leader nazionale del PD. Ed invece è rimasto al palo, sconfitto ad ogni livello e costretto a fare il despota in Puglia pur di sopravvivere politicamente. Ovviamente tace il Pd locale, tace il candidato sindaco del centro sinistra e tace gran parte della classe politica brindisina. Chi può farlo, attivi le segreterie nazionali dei propri partiti politici e blocchi, di fatto, gli effetti di questo decreto interministeriale. Non basta un semplice comunicato stampa per tacitare la propria coscienza”.

Paolo Taurino (Lega)

Sulla stessa questione interviene anche Lega Brindisi e Movimento +39 con un comunicato congiunto: “Questa volta senza mezzi termini, senza usare eufemismi o tentare di indorare la pillola: stavolta Emiliano si supera e, in conferenza stampa, nel tentativo di spiegare le finalità del decreto ministeriale con cui si sancisce la nascita della Rete degli Aeroporti di Puglia (prima in Italia), dice chiaramente che serve per “evitare che il particolare successo di alcuni aeroporti possa deprimere l’utilizzo di altre strutture”.

“In altre parole, una delle poche cose – si legge nella nota – che nella nostra città vanno bene, proprio l’aeroporto, appunto, non deve andare più bene, altrimenti vanno troppo male i vicini! Siamo all’assurdo! Deprimere volutamente quella che è una eccellenza del nostro territorio per il semplice gusto di farlo, tentando di giustificare il tutto con una maggiore attività per gli aeroporti di Foggia e Grottaglie che, proprio perché inseriti nella stessa Rete Regionale di Bari e di Brindisi, usufruiranno degli investimenti di risorse pubbliche presenti e futuri stanziati per i due scali più grandi”.

Massimo Ciullo (Movimento +39)

Secondo i rappresentanti dei due movimenti politici: “Sempre senza alcun ritegno e alcun rispetto per i cittadini del nostro territorio, a margine della conferenza stampa Michele Emiliano ha candidamente ammesso che questa soluzione permetterà di tenere aperti gli aeroporti di Foggia e Grottaglie (notoriamente in perdita) con i maggiore introiti derivanti dalle attività di Brindisi e Bari. Per carità, qui non si tratta di astio o di campanilismo, ma semplicemente di amore per il proprio territorio: ben venga quindi il salvataggio di Foggia e Grottaglie, ma viene da chiedersi il motivo per cui a pagare, ancora una volta, debbano essere i brindisini, nel silenzio anche dei nostri amministratori locali e del candidato sindaco del centro sinistra, ing. Riccardo Rossi, il quale, proprio in questo frangente di campagna elettorale, dovrebbe consigliare meglio i suoi “superiori”, almeno in quanto alla tempistica di queste decisioni”.

Sulla questione intervengono anche Noi centro, Brindisi prima di tutto e Idea: ” BASTA, è arrivata l’ora di fare completa chiarezza sulle “volontà politiche” del Governatore Emiliano rispetto alla nostra città- affermano – che ha sempre sostenuto di aver un legame particolare (a parole) ma che nella sostanza non perde occasione per “calpestarla e affossarla. Ci auguriamo che i suoi “compagni” del PD brindisino con in testa il neo-candidato sindaco Riccardo Rossi (aspettando una sua diretta presa di posizione) “facciano quadrato” rispetto a queste assurde decisioni, per la tutela dell’Aeroporto del Salento”.

BrindisiOggi

2 Commenti

  1. Ecco chi sono i Brindisini!!
    A Taranto vengono a lavorare e noi non battiamo ciglia! Ora lacrime di coccodrillo per presunti e inestistenti perdite di posti di lavoro!
    Pane e companatico per propaganda politica delle opposizioni!
    La Vergogna non ha limite!

  2. Qui non si tratta di astio o di campanilismo ma di intelligenza:capacchione continua a dimostrare di non averne.

2 Trackbacks / Pingbacks

  1. Risorse per l'aeroporto di Grottaglie, dal centro-destra attacchi a Emiliano e Rossi - WordWeb
  2. Puglia, De Leonardis: “Gino Lisa, grazie per gli annunci ma attendiamo risposte certe” - WordWeb

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*