Sviluppo retroportuale: tra Asi e authority c’è l’accordo, ora si spera nei finanziamenti

BRINDISI- La piastra logistica retroportuale rappresenta per il porto e l’area industriale di Brindisi  l’anello di congiunzione  per lo sviluppo integrato delle attività economiche. Il protocollo d’intesa firmato questa mattina dal presidente dell’Authority, Hercules Haralambides, e dal presidente dell’Asi, Marcello Rollo, rappresenta un primo passo verso il così detto porto polifunzionale.

Il progetto, già cantierabile,  mira da un lato a collegare il terminal di costa Morena est con l’area industriale attraverso la ferrovia, dall’altro sviluppa la nascita di nuovi opifici e capannoni per lo stoccaggio e la movimentazione delle merci. Il progetto ha già avuto l’ok della Commissione superiore dei lavori pubblici ora si spera che possa avere anche l’approvazione da parte del Ministero e puntare così ai fondi Cipe per il finanziamento.

Nello specifico, per la realizzazione delle opere ferroviarie, che di fatto consentiranno di far partire i treni direttamente dalla zona industriale e collegheranno il porto all’area industriale sino al petrolchimico, saranno necessari 40milioni di euro a finanziamento pubblico,  per le opere strutturali (opifici e capannoni) saranno necessari  26 milioni  di euro a finanziamento misto, ossia nella misura del 60% privato, 40% pubblico.

“In questo modo stiamo creando il nostro futuro- ha detto il presidente dell’authority Haralambides- nel progetto ci sono anche altre opere che vorremmo realizzare , ma di questo ed altro se ne discuterà nel prossimo comitato portuale il 2 dicembre”.

“Finalmente dopo 20 anni siamo tornati alla normalità- ha invece sottolineato il presidente dell’Asi, Marcello Rollo- il porto dialoga con la retroportualità e viceversa. La piastra logistica ci consentirà di essere competitivi e concorrenziali”.

Il percorso fatto sino ad oggi, ossia sino alla firma del protocollo non è stato certo senza difficoltà.

L’autorità portuale e l’Asi hanno dovuto appianare un vecchio contenzioso su alcune aree demaniali. Oggi l’Asi rinuncia alla titolarità di circa sette ettari che sorgono su costa Morena est, aree dove verranno realizzati i capannoni. L’autorithy parteciperà alla realizzazione del progetto esecutivo nella misura di 450mila euro.

Il progetto nel corso di questi mesi ha anche subito della variazioni. Per poter concorrere ai finanziamenti pubblici  ed essere considerato un progetto di portata nazionale, così come chiedeva il Ministero, il tratto ferroviario è stato progettato per essere lungo 650metri rispetto ai 250 iniziali. In caso contrario sarebbe state considerato un progetto di portata regionale e come tale finanziabile solo con fondi regionali.

Ora dunque la sfida si fa più impegnativa: reperire i fondi. Entrambi gli enti sperano nell’accesso ai fondi Cipe per la realizzazione di questo ambizioso progetto che fa di Brindisi un HUB interportuale strategico.

Lucia Pezzuto

2 Commenti

  1. Dopo trenta anni di annunci, non si conosce ancora la destinazione del magnifico capannone ex Montecatini, per il quale sono state ipotizzate in passato svariate destinazioni. C’è sempre bisogno di “propagandare” progetti nuovi, che poi probabilmente non si realizzeranno, senza portare a compimento quelli più antichi…

  2. Sintomatico della progettualità tipicamente italiana è l’accorgimento di progettare una linea ferroviaria di 650 metri e non di 250 metri come previsto, esclusivamente per usufruire di fondi nazionali e non semplicemente regionali! Voi come la chiamate: alzata d’ingegno?

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