Tanti ragazzi ad Ostuni alla giornata di Libera, don Ciotti: “La malattia più terribile è la rassegnazione e la delega”

OSTUNI – “Diffidate dai navigatori solitari. La malattia più terribile è la rassegnazione e la delega. Invece bisogna tutelare il diritto alla speranza. La neutralità è una parola pericolossima”. Un messaggio forte e chiaro quello di don Luigi Ciotti ieri a Ostuni in un gremito palazzetto con tantissimi giovani. Il sacerdote è stato a Ostuni nella giornata organizzata da Libera dal titolo “Il bisogno e la giustizia”.

L’evento è partito già dalla mattina con il coinvolgimento di tutte le scuole, un lungo corteo ha attraversato le strade cittadine. Nel pomeriggio poi l’incontro con il fondatore di Libera. “Ci vuole coraggio e umiltà, generosità e responsabilità – ha detto don Ciotti – siamo tutti piccoli e fragili ma attraverso il noi si può ottenere il cambiamento”. Ha parlato poi dell’accoglienza e dei più poveri. “L’accoglienza è alla base della civiltà e della vita stessa”. Un lungo intervento in un palazzetto che lo ascoltava in rigoroso silenzio, tanti i messaggi di speranza che il sacerdote di strada ha voluto lanciare ai ragazzi presenti. “Dobbiamo sentirci parte di una comunità – ha aggiunto – bisogna difendere il bene comune. Quattro azioni sono essenziali: conoscere, scegliere, decidere e schierarsi”. Prima delle parole di don Ciotti c’è stato l’intervento di Lucia Portolano, direttore di BrindisiOggi, che ha fatto una disamina sulla condizione dei giovani e della criminalità nel territorio brindisino, un appello ai tanti studenti presenti ad amare la propria terra e la vita riconoscendo la propria libertà a poter scegliere da che parte stare. L’evento è stato moderato da Isa Zizza, presidente di Libera Ostuni, erano presenti il sindaco Guglielmo Cavallo e il presidente regionale di Libera Mario Dabicco. Prima di recarsi ad Ostuni, don Ciotti è stato a Mesagne, è andato al cimitero sulla tomba di Melissa Bassi, la 16enne ammazzata nel 2012 durante l’attentato alla scuola Morvillo Falcone  e Marcella Levrano, giovane mamma uccisa in un bosco.

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