In tantissimi per l’ultimo saluto a Giampiero, l’imbianchino asso della pesca

LATIANO – Oggi pomeriggio, una commossa Latiano ha dato l’estremo saluto a Giampiero Vacca, il 27enne imbianchino morto in seguito a un incidente stradale avvenuto mercoledì sera, lungo la strada provinciale che collega Latiano a Mesagne. Il feretro del giovane è arrivato da casa in chiesa madre, dove sono stati officiati i funerali, portato a spalla dagli amici più cari: in tanti hanno voluto accompagnare Vacca nell’ultimo viaggio.

Il piazzale antistante la chiesa era già pieno molto prima che la bara e il lungo corteo che la seguiva arrivassero per la celebrazione. A rendere omaggio al giovane scomparso, c’era anche una squadra di vigili del fuoco del distaccamento provinciale di Francavilla Fontana: Rino, il fratello maggiore di Giampiero presta servizio nel corpo come volontario e presto passerà di ruolo e i suoi colleghi non l’hanno voluto lasciare solo nel momento del dolore. Proprio lui, accompagnato dalla fidanzata e dilaniato dalla perdita, segue con lo sguardo, a una manciata di centimetri, la bara di legno chiaro nella quale riposa il fratello. Immediatamente dopo, con lo sguardo perso nel vuoto, gli inconsolabili genitori.

La dignità del dolore dei Vacca in questa terribile circostanza rispecchia i valori di una famiglia come sempre meno spesso se ne vedono in giro: nonostante il mondo gli sia caduto improvvisamente addosso, la compostezza di questo nucleo famigliare mutilato è encomiabile, da esempio per tutti. In silenzio, il feretro attraversa il portone della chiesa. Don Angelo Altavilla, il parroco che ha celebrato le esequie, va dritto al punto. «Quando morì Gesù – istruisce i presenti attingendo dal Vangelo – sulla Terra si fece buio ma non era un buio da mancanza di luce naturale, era un buio del cuore. Lo stesso che ci circonda in questi tristi momenti. In tutto questo buio, però, c’è una piccola luce che, anche se minuta, rischiara le tenebre: quella luce è la Parola di Dio che illumina il nostro cammino verso la vita eterna».

La gente venuta a salutare Giampiero è troppa e riempie in ogni ordine di posto le navate della chiesa madre di Latiano, fino ad arrivare fuori. Come è arrivato, in silenzio, tra le lacrime strozzate per non disturbare degli amici e dei parenti, così Il giovane asso della pesca, la sua grande passione, se n’è andato. Solo due applausi hanno sottolineato quanto, a Latiano e non solo, Giampiero, il ragazzo dolce e riservato, fosse amato.

Maurizio Distante

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