Tap: pressing di Società di geologia ambientale su Brindisi: “Bisogna farlo più a nord”

BRINDISI – Il presidente nazionale della Sigea  (Società Italiana di Geologia Ambientale) Antonio Fiore scrive al premier Conte e ai ministri competenti e al presidente della Regione Puglia Emiliano in merito all’approdo del gasdotto Tap.  Fiore solleva delle criticità in merito all’approdo a Melendugno e propone di spostare l’arrivo della condotta che collega il gas dall’Azerbajian in Italia più a nord, che tradotto significa alla zona industriale di Brindisi.

Secondo Sigea nella valutazione d’impatto ambientale; sono state trascurate due criticità: la distanza dall’approdo in territorio di Melendugno (Le) e la stazione Snam in territorio di Mesagne (Br); e il controllo della qualità del gas immesso in rete.

Fiore scrive: “Come è noto l’interconnessione Tap non ha come collegamento le infrastrutture esistenti a Melendugno (Le), dove il gasdotto dovrebbe lasciare i fondali marini per approdare sulla terra ferma, ma lo snodo Snam di Mesagne sulla strada per San Donaci, in provincia di Brindisi. Una distanza che, in linea l’aria, è di circa 55 chilometri. Il secondo punto delicato è legato alla combustione a terra per motivi di sicurezza di parte del gas trasportato. Dalla qualità del gas combusto dipende la produzione di sostanze inquinanti che saranno rilasciate in atmosfera; oggi si possono ipotizzare modelli basati su composizioni teoriche del gas. In definitiva il progetto si basa su modelli che ipotizzano una qualità del gas trasportato che sarà raffinato all’origine, in impianti realizzati e gestiti in Azerbajian o altri Paesi. Garantire un approdo più a nord, più vicino allo snodo Snam di Mesagne e magari in un’area già dotata di infrastrutture a scopi industriali, eviterebbe di modificare profondamente il territorio e i sui paesaggi. Si propone di prevedere come compensazione ambientale gli incentivi per la geotermia a bassa entalpia a circuito chiuso, una delle fonti rinnovabile inesauribili. La geotermia a bassa entalpia, utilizzando il calore del sottosuolo può essere impiegata per il riscaldamento e il raffrescamento delle case singole, dei condomini e dei capannoni commerciali e industriali. Con l’utilizzo diffuso della geotermia a bassa entalpia, i cui costi d’impianto si ammortizzano mediamente in10 anni, si favorirebbe notevolmente la riduzione dell’uso dei combustibili fossili, e non, per il condizionamento degli ambienti e di conseguenza si ridurrebbe l’inquinamento atmosferico. Stimate Autorità, chi vi scrive ritiene che ci siano ancora i margini per trovare soluzioni in grado di minimizzare gli impatti negativi sul territorio del Tap andando incontro ai sentimenti di contrarietà alle grandi opere, sentimenti che sono alimentati da una non efficace comunicazione, da una scarsa propensione all’ascolto e da un coinvolgimento e partecipazione della popolazione spesso solo apparente”.

BrindisiOggi

 

1 Commento

  1. risulta evidente che i redattori di quella lettera non hanno presa completa visione della documentazione tecnica allegata alla procedura di VIA dove le motivazioni della scelta a minore impatto erano ben evidenziate, soprattutto dal punto di vista ecosistemico e dal punto di vista pianificatorio (non interferenza con aree a rischio rilevante). Duole constatare che colleghi si attengano a motivazioni politiche e non al ragionamento tecnico.

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