Tonnellate di materiale di risulta nell’area archeologica: due denunciati

BRINDISI – Un piccolo paradiso terrestre, dove s’insidia una delle zone più belle di Brindisi nonchè indicata come zona archelogica sono stati rinvenute tonnellate di materiale di risulta. Per questo motivo è stata sequestrata un’area di circa 32mila metri quadrati dentro Punta ‘Le Terrare’ per la presenza di materiale inerte. Due persone sono state denunciate: uno è l’amministratore di una ditta incaricata ad eseguire dei lavori in zona portuale e l’altro è il direttore dei lavori. I reati contestati, riguardano violazioni in materia ambientale, archeologica, paesaggistica e demaniale.

Il personale del Nucleo Operativo Polizia Ambientale (N.O.P.A) Sezione di Brindisi, hanno individuato all’interno dell’area archeologica dell’età del bronzo, soggetta a vincoli paesaggistici, demaniali e archeologici, una strada lunga 200 metri, larga 5 metri, con un’altezza media dal piano campagna di circa 50 centimetri completamente creata con tonnellate di materiale frantumato di varie dimensioni di rifiuti inerti proveniente verosimilmente da svellimento di opere in muratura (tra cui si individuano chiaramente pezzi di varie  dimensione di piastrelle, mattoni, tufi, cemento, marmo,  plastiche, vetri e ferrosi).

Dei fatti è stato informato il sostituto procuratore di turno presso la Procura di Brindisi, Raffaele Casto che ha acquisito il coordinamento delle indagini.

Il sequestro effettuato rientra nelle attività finalizzate a prevenire e reprimere il deturpamento ambientale, e delle bellezze naturali e storiche di tutte quelle aree sottoposta a tutela.

BrindisiOggi

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