Tre parrocchie sul Sprar a Santa Chiara: “Eravamo la città dell’accoglienza. Ma perchè avere paura di gente che scappa”

BRINDISI- Sono passati un po’ di giorni dalle proteste degli abitanti del quartere Santa Chiara per l’apertura di un centro SPRAR, ed oggi interviene l’Azione Cattolica delle Comunità Parrocchiali San Nicola, Pietà, San Lorenzo da Brindisi e San Giustino dei Jacobis, che ricorda quanto Brindisi sia stata in passato  una città dell’accoglienza ma che in questa circostanza ha mostrato un atteggiamento contrario.

“Mamme , Papà e bambini, famiglie intere, giovani e qualche anziano fuggiti dal terrore della guerra, della miseria, da regimi totalitari

Mamme e papà che hanno affrontato il mare in tempesta portando con sé i propri piccoli per provare a dare loro un approdo in un porto sicuro, in una città  come la nostra di frontiera che negli anni ha conosciuto altri esodi, come quello degli albanesi, e per i quali ha aperto, anzi spalancato le porte delle sue case e ancora di più il suo cuore

Oggi, i nostri concittadini si dimostrano riluttanti a questa accoglienza, se non decisamente contrari

Pur nel rispetto dei timori e della paura delle conseguenze di questo “massiccio” arrivo di immigrati, 50 persone in tutto, timori e paura che una massiccia campagna di disinformazione sta fomentando, ci si chiede quale paura possano fare delle persone sfuggite ai  da regimi totalitari dei loro paesi di origine

La situazione si è risolta da se! Per un mancato accordo economico la palazzina nel quartiere Santa Chiara non è stata più disponibile.

Ma quanta tristezza nel leggere i commenti alle notizie!

Si è addirittura pensato che l’arrivo di questi fratelli profughi avrebbe provocato problemi di ordine pubblico, dovuti all’occupazione dei giardinetti da parte di gente nullafacente di …colore, che avrebbe impedito la fruizione dello spazio verde ai bimbi brindisini doc….

Le nostre menti e i nostri cuori talvolta si bloccano e avrebbero bisogno di essere resettati… forse sarebbe bastato ai nostri occhi brindisini pieni dell’azzurro del nostro mare guardare a fondo in quegli occhi neri e lì intravedere tutte le tragedie di guerra e di miseria che avevano attraversato per poi spalancare i nostri cuori, le nostre menti e ancor di più le nostre braccia nell’accoglienza”

BrindisiOggi

 

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