Al tribunale s’insedia la Sveviapol ma le proteste continuano: «Troppe irregolarità nell’appalto»

BRINDISI – Hanno preso servizio presso il tribunale di Brindisi per la prima volta oggi pomeriggio, alle 18.30, le guardie giurate della Sveviapol, dopo la firma sull’appalto che sancisce il passaggio di consegne per il servizio di sorveglianza del Palazzo di Giustizia tra la Securpol e la società di vigilanza di cui sopra. L’inizio del nuovo corso, però, è stato preceduto e affiancato dalle vibranti proteste dei sindacati dei lavoratori Securpol che denunciano presunte irregolarità nella gara che ha permesso alla Sveviapol di aggiudicarsi il servizio. La più grossa infrazione riguarderebbe il mancato rispetto della clausola sociale, quella che garantisce la continuità dell’impiego per i lavoratori in servizio prima del passaggio di consegne tra le aziende.

«Secondo quanto affermato dal sindaco Mimmo Consales – spiega Antonio Baldassarre, segretario territoriale della Fisascat Cisl – il mancato inserimento nel bando di gara della clausola sociale sarebbe avvenuto per una “svista”. Questa disattenzione potrebbe costare caro ai lavoratori che potrebbero andare a casa». Insieme alla Cisl, al fianco delle guardie giurate di Securpol, sono scese la Filcams Cgil e l’Ugl Sicurezza che hanno appoggiato la protesta andata in scena questa mattina. Davanti palazzo Nervegna, prima, e sotto la sede della Provincia, poi, lavoratori e sindacalisti hanno cercato un incontro col sindaco. Al termine della seduta del primo consiglio provinciale, Consales ha ascoltato ancora una volta le ragioni delle guardie, ribadendo la sua posizione. «Secondo il sindaco – prosegue Baldassarre – La politica non può fare granché poiché la questione è di competenza degli uffici e, quindi, tecnica. Consales, però, ci ha garantito che vigilerà sul rispetto da parte di Sveviapol del capitolato previsto dall’appalto».

I rappresentanti dei lavoratori hanno anche cercato di intervenire presso i dirigenti responsabili del procedimento. «Abbiamo presentato una diffida agli uffici competenti cui abbiamo allegato tutte gli aspetti che non tornano, dal forte e anomalo ribasso alla mobilità esterna richiesta dalla ditta per occupare le caselle vuote, perché non fosse firmato il contratto. In tutta risposta, con una procedura velocissima, la firma è stata apposta». Anche la Procura è stata informata della vicenda. «Ci siamo recati dal procuratore Marco Dinapoli che ci ha garantito che saranno approntate tutte le misure necessarie a fare luce sulla questione per garantire trasparenza e rispetto delle norme previste in questi casi».

BrindisiOggi

Foto: Gianni Di Campi

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