Truffe agli anziani, dopo gli ultimi casi, i carabinieri: “Non abbassare mai la guardia”

Dopo i diversi episodi di tentativi di truffe e truffe andate a buon fine, purtroppo, ai danni di persone anziane in provincia di Brindisi, prosegue la campagna di sensibilizzazione dei carabinieri. Quello che sottolineano i militari dell’Arma: “Non abbassare mai la guardia e diffidare da chi si presenta sull’uscio di casa come funzionario comunale e/o delle forze dell’ordine”. Questa volta le iniziative di contatto con gli anziani si sono incentrate nei diversi luoghi di aggregazione: parrocchie, uffici pubblici, uffici postali, centri per anziani, esercizi commerciali, circoli vari.

Continua a dare i suoi frutti la campagna di sensibilizzazione dell’Arma dei Carabinieri nel territorio provinciale, in relazione alle truffe commesse in danno degli anziani e delle fasce più deboli della popolazione. Il reato di “truffa”, nelle varie forme in cui si manifesta, è un concreto pericolo che desta grande allarme sociale soprattutto in questo particolare momento storico connotato da sfavorevole congiuntura economica. Infatti, la scelta dell’Arma di operare nei luoghi più diversi aventi quale comune denominatore la presenza degli anziani è stato l’obiettivo perseguito.

Tale “comunicazione di prossimità” operata dagli uomini e donne dell’Arma nei luoghi e strutture ove l’anziano è naturalmente presente, lo ha reso maggiormente predisposto a recepire quei piccoli suggerimenti, da attuare nel vissuto quotidiano, che si rivelano fondamentali per difendersi dal truffatore di turno.

Pertanto, il messaggio è quello di diffidare sempre e comunque da chi si presenta quale sedicente appartenente alle forze di polizia e nella circostanza non veste l’uniforme, o quale impiegato dell’Inps o di altri enti pubblici, o dipendente di aziende erogatrici di gas, acqua o luce, che magari con modi gentili e a volte accompagnato da una donna suona alla porta chiedendo di entrare in casa con nascoste finalità delittuose.

Infatti, gli enti pubblici non inviano propri incaricati a domicilio e se lo fanno, lo preannunciano con comunicazione scritta. Ecco perché non bisogna mai abbassare la guardia e dubitare di sedicenti amici di parenti, o amici dei figli, persone non conosciute che hanno un solo obiettivo quando bussano all’uscio, carpire la fiducia per truffare o commettere altri reati quali il furto.

Da prendere quale esempio è il comportamento del pensionato di Villa Castelli che non cade nel tranello, lo scorso mese di febbraio. L’uomo, ricevuta l’inaspettata visita di due giovani donne, che appena gli viene aperto l’uscio si introducono nell’appartamento, e una delle due gli si denuda davanti offrendogli prestazioni sessuali dietro modesto compenso. L’anziano stupefatto non si fa irretire, declina l’offerta nonostante le ripetute insistenze della donna che unitamente alla complice, che nel frattempo si aggirava nell’appartamento, viene invitata con determinazione ad uscire fuori.

Era lo stratagemma utilizzato dalle due che avevano in animo di depredare l’abitazione del pensionato che in quella circostanza non ci sono riuscite. Le stesse donne le ritroviamo, dopo qualche settimana, in San Michele Salentino, dove nella casa di un pensionato 70enne, una delle due che inizia a denudarsi prospetta all’uomo un rapporto sessuale accompagnandolo in bagno. Il rapporto non si consuma poiché, dopo poco, si riveste guadagnando l’uscita dell’appartamento e unitamente alla complice si dilegua.

L’uomo il giorno seguente si accorge che dal cassetto dove custodiva il denaro gli era sparita la somma di 2.000 mila euro, sottratta dalla complice mentre era “intrattenuto” in bagno.

La vittima ha trovato comunque il coraggio di denunciare la vicenda ai carabinieri di San Michele Salentino che, dopo qualche giorno, sono giunti all’identificazione delle due donne, nomadi di origine rumena. Le stesse si aggiravano per l’abitato di San Michele Salentino, perquisite le loro borse, venivano rinvenute diverse paia di calzini che riferivano di vendere porta a porta, sostanzialmente una delle scuse per introdursi nelle abitazioni dei malcapitati.

Una delle due, dopo una ricognizione fotografica, è stata arrestata e ristretta nel carcere di Lecce; nei suoi confronti pendevano due ordini di carcerazione, uno della Procura di Benevento e uno di Torre Annunziata, per furti commessi nelle province di Benevento e Napoli. Da ulteriori accertamenti è emerso che dalla Lombardia alla Sicilia era stata controllata numerose volte fornendo nomi diversi. La complice è stata invece denunciata per furto e truffa.

Esiste un modo semplice per non cadere nelle trappole, non aprire la porta a chi non si conosce direttamente. Diffidare sempre e comunque di tutto e tutti poiché l’insidia è in agguato, dalla venditrice ambulante di calzini alla comunicazione della falsa vincita di un concorso, che per riscuotere il relativo premio occorre un versamento in denaro. In sintesi, la capillare azione di prevenzione e informazione espletata sul territorio dai carabinieri del comando Provinciale di Brindisi, ha sortito positivi risultati.

Mar.De.Mi.

1 Commento

  1. Sono anni che questa storia va avanti. I risultati non si vedono.
    Finche’ce la prenderemo con la brava gente non cambiera’ nulla.
    Il mio pare, invece, e’ di fare una campagna contro tutti questi approfittatori
    minacciandoli con pene esemplari ed esecutive.

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