Un bomber con la passione per la musica, esce il primo singolo di Emmanuele Tedesco

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Un bomber con la passione della musica, Emmanuele Tedesco , un giovane talento, tutto brindisino, che tra un gol e un altro rappa la sua prima canzone: Scarpette. Lanciata su you tube il 6 gennaio scorso questa traccia , molto orecchiabile e dai contenuti tutt’altro che scontati, è già un successo .

Emmanuele, 21 anni ad aprile, esordisce così nel mondo della musica con il nome di “Santo Nueve” ma sul rettangolo di gioco il suo nome resta Emmanuele Tedesco, il numero nove del Picerno. Questo giovane, infatti, dai modi umili ed educati, milita in una squadra di serie D. La sua è una carriera calcistica tutta in ascesa e che nasce dalla passione per il calcio coltivata negli anni seguendo il fratello, Mino Tedesco, già attaccante del Brindisi .

“Ho iniziato a giocare a calcio a quattro anni- racconta Emmanuele- papà mi portava a giocare al campetto ma la passione per questo sport nasce guardando mio fratello Mino, che ho sempre avuto come mio idolo. Io non ho mai guardato nessun altro se non lui. E’ Mino che mi ha trasmesso questa passione” .

Mino è il fratello più grande di Emmanuele, tra i due vi sono ben 17 anni di differenza. Mino è sempre stato un esempio per Emmanuele che non ha mai smesso di correre sul rettangolo verde.

“Ho iniziato a giocare nel Lecce all’età di 12 anni dopo aver fatto parecchi anni nella scuola calcio del mio quartiere e ho trascorso due anni a Lecce- racconta- Ma non mi sono trovato benissimo. Ho avuto anche dei problemi fisici dati dalla crescita, psicologici perché ero un po’ debole e mi facevo prendere dall’ansia e quindi sono tornato a Brindisi. Qui ho fatto un anno bene negli allievi regionali e poi mi hanno preso a Carpi dove ho fatto altri due anni di settore giovanile . Finiti di due anni ho deciso di smettere con il settore giovanile e di mettermi in gioco con i più grandi e così sono arrivato a Picerno”.

A Picerno Emmanuele trascorre il suo primo anno da under e segna sei gol. L’anno dopo ha la fortuna di avere un precontratto con il Carpi e finisce in prestito a Mezzolara, vicino Bologna, dove gli osservatori lo tengono sotto controllo.

“Ho trascorso quattro mesi in cui non mi sono ambientato e così sono tornato di nuovo a Picerno dove ho segnato cinque gol in dodici partite- dice- E quest’anno sono di nuovo a Picerno , sono partito bene, ho segnato otto gol e mi sto vivendo il momento”.

La vita di Emmanuele, quindi , è legata al calcio ma il 6 gennaio scorso, questo giovane attaccante esordisce nel mondo della musica con un singolo svelando un lato di sé che in pochi conoscevano sino ad oggi, una passione coltivata con discrezione.

“La musica salta fuori durante il periodo a Carpi, sono un ragazzo molto chiuso, non riesco ad aprirmi e a parlare dei miei problemi- racconta Emmanuele- C’era un mio amico che cantava e c’erano dei ragazzi che lo seguivano e allora mi dissi: ora provo anch’io. E provai così a scrivere una canzone. Da quel momento , cinque anni, fa, ho capito che la musica poteva essere l’unico mio metodo di sfogo, così ho iniziato a scrivere tutti i giorni, in qualsiasi momento. Ho scritto circa quaranta canzoni. Io scrivo da cinque anni, ma chi mi conosce l’ha scoperto sono qualche mese fa”.

La canzone editata si chiama “Scarpette”, il ritmo, la melodia ricorda la musica rapper ma Emmanuele non si definisce un cantante rapper.

“Io non sono un rapper -dice- io ho solo trovato il modo più semplice per esprimermi e forse non sono neppure tanto intonato. Quando ho deciso di pubblicare questa canzone era perché volevo dire qualcosa della mia vita, qualcosa di sensato, non mi sento assolutamente simile a tutta la musica che gira in questo momento, dove parlano tutti della stessa cosa. Ho sempre pensato che la musica potesse essere un modo per trasmettere qualcosa di importante, se usata bene. L’intento di questa canzone non era solo raccontare un pezzo della mia storia ma anche fare in modo che chi l’ascoltasse ci si potesse rispecchiare . Che i ragazzi si potessero rivedere in queste parole. Penso di esserci riuscito e questa cosa mi fa enormemente piacere”.

La canzone così esce qualche giorno fa su you tube ed ha già ricevuto quasi 10mila visualizzazioni. Il nome del cantante non è però Emmanuele Tedesco , bensì “ Santo Nueve”.

“Santo perché io mi chiamo Emmanuele che vuol dire Dio con noi. Santo mi dava l’idea di una benedizione , magari dalla musica per me può nascere qualcosa di bello- dice- Nueve perché nove è il numero della maglia che indosso a calcio. Non è stato facile trovare questo nome, sarebbe stato più semplice scrivere un’altra canzone”.

Ora Emmanuele si giostra tra il calcio e la musica ma il suo primo amore resta il pallone.

“Tra la musica e il calcio mi appassiona di più il calcio perché è il sogno di una vita e mi piacerebbe realizzare con questo sport. Ma non nego che la musica sta diventando importante- sottolinea- Ma il calcio resta il mio obbiettivo principale, perché la musica è un metodo di sfogo personale che ora ho condiviso con gli altri. Anche fra dieci anni io mi vedo come calciatore, calciatore tutta la vita”.

Emmanuele non ha idea di cosa accadrà dopo la pubblicazione di questa canzone ma di una cosa è certo, di tutto questo deve ringraziare il suo migliore amico Luigi.

“Io comunque voglio ringraziare i miei compagni di squadra, mio fratello stesso, i miei amici, ma ce ne è uno in particolare che è l’artefice di tutto: Luigi Masili- dice- Lui è il mio migliore amico, è stato uno dei primi a cui ho fatto sentire le mie canzoni e lui , essendo uno molto giocherellone, mi prendeva in giro all’inizio, ma poi sotto, sotto gli piacevano e lo emozionavano ma non mi diceva nulla. Poi un giorno sono stato io a dire : perché non proviamo. Non appena ho pronunciato questa frase mi ha cambiato tutto, mi ha portato allo studio per registrare la canzone , ha contattato un sacco di gente , mi ha convinto a caricare questa canzone, mi ha dato fiducia, perché io sono uno molto timido. Invece se non ci fosse stato lui io non avrei fatto tutto questo. Noi ci conosciamo dalla scuola media . E’ una amicizia bella perché lui non “mi poteva vedere” , gli stavo antipatico. Oggi, invece, siamo uniti più che mai”.

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

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