Un branco massacra un ragazzo di botte in pieno centro, l’atroce racconto su Facebook

BRINDISI- Un branco in azione massacra un ragazzo di botte. E’ accaduto ieri sera a mezzanotte nei presso di piazzale Lenio Flacco, nel cuore del centro cittadino. Il racconto di quella crudeltà in un post di Facebook, scritto da un  testimone oculare che è intervenuto ed ha chiamato le forze dell’ordine. Non è la prima volta che accade di sabato sera nel centro di Brindisi, molto spesso queste situazioni vengono anche sottovalutate dalle stesse forze dell’ordine sino  quando non si trasformano in tragedia.
Il racconto di Mario Palmisno: “Il tipico sabato sera in piacevole compagnia. Birra, panino, patatine, chiacchiere e risate. Ci alziamo per pagare e da lontano vediamo una scena confusa. Un capannello di ragazzi sulle scalinate. “Mo fanno a mazzate” ha detto qualcuno. “I soliti che esagerano…” ho pensato vedendoli mentre si gettano dei sacchetti di spazzatura. Ho sorriso… sembrava il gioco innocente di qualche ragazzo che impara a giocare per strada e che ancora fa fatica confrontarsi con le regole.
Vola un casco. Forse non era un gioco.
Voci, rumori, il silenzio. Il tempo si ferma in un momento di massima tensione.
Siamo confusi, sappiamo che sta per succedere qualcosa, ma non sappiamo cosa.
Poi la tensione esplode. Il capannello si trasforma in uno sciame. Una trentina di ragazzi, un branco inferocito, inseguono altri tre ragazzi. Iniziano a picchiare con dei caschi e via con calci e pugni. Sembra un film. Sta accadendo davvero. Lo hanno accerchiato, gli altri due si sono allontanati. Lo spingono contro una macchina.
“Chiamate la polizia” “andiamo via” “scappiamo”.
Il ragazzo riesce a svincolarsi ma non ha la forza di stare sulle gambe e crolla giù. I più affamati del branco infieriscono con pugni e colpi di casco.
Non so bene come, ma l’istinto mi porta li vicino a pochi passi dalla scena atroce e reale. Assieme ad un signore urliamo fino a perdere il fiato “Basta!” “Smettetela! Che cazzo fate!?” “Oooh! Basta”
Tremo, ho paura, non ho il coraggio di avvicinarmi di più, ma non riesco ad allontanarmi. “Lo stanno ammazzando” ho pensato.
I carabinieri non rispondono, la polizia neanche.
Lo scontro continua, il branco inizia a placarsi, ma i più feroci continuano. La vittima raggiunge un compagno, impugna una bottiglia di vetro, la spacca e la punta contro gli aggressori.
È tutto reale. Sta accadendo davvero.
“Pronto? Dica”
“Polizia? C’è una rissa, una trentina di ragazzi. Caschi, bottiglie, pugni e calci”
“Quindi?”
“Ho pensato che fosse opportuno chiamare la polizia”
” si siamo noi la polizia”
… è un incubo… stanno massacrando un ragazzo sotto i miei occhi e mi risponde il centralinista sarcastico…
“Siamo davanti ai paninari, fate presto, lo stanno massacrando”
” si, abbiamo ricevuto altre segnalazioni… sono degli stranieri, vero?”
” non so. Credo di no. Sono tanti ragazzi, forse anche minorenni”
“D’accordo”
“Grazie…”
Il tutto continua sotto i nostri occhi impotenti. C’è chi urla, chi prova ad avvicinarsi. Siamo scossi. Un uomo anziano trova il coraggio di prendere sotto braccio la vittima, fargli lasciare la bottiglia rotta e allontanarsi. Questa volta un solo ragazzetto, ancora insoddisfatto li insegue e sferra un colpo con un casco colpendo i due al viso. È troppo. Altri si avvicinano e il branco inizia finalmente a dileguarsi.
Passano circa 10 minuti… sembrano un’eternità. Arriva la polizia, poco dopo i carabinieri a sirene spiegate. È tardi. Il branco si è disperso, ma con fierezza e tranquillità. Qualcuno di loro è tornato a bivaccare sulle scalinate come se niente fosse.
Per strada qualche bottiglia spaccata, schegge di vetro e i pezzi di un casco rotto sporco di sangue.
Brindisi, 1 Ottobre, ore 02.22.
Tremo ancora. Non è questa la mia città. Stiamo sbagliando tutto.

BrindisiOggi

8 Commenti

  1. Andai via da Brindisi tanti anni fa e cose del genere già esistevano (io stesso soccorsi un ragazzo in uno dei due casi a cui assistetti). Ancora oggi vedo che non è cambiato molto. In una città dove la “cultura” è quella delle mazzate, della forza, della prepotenza non ci si può aspettare di meglio. Occorrerebbe veramente lavorare molto fin dall’età scolastica ad educare a rapporti civili.
    Deluso come al solito.
    Antonio

  2. Una Città allo sbando, una generazione di giovani bruciata,nessun futuro. Chi puo’ va via a studiare o lavorare, chi resta puo’ esser vittima dei peggiori. Le forze dell’ordine e i vigili urbani dono assenti. Triste realtà!

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  3. Attenzione chi vota ….. Tra poco c sarà la bella nn vedendetevi …… votate chi allontana questa etnia ….. senza razzismo

    ……..

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