Una palazzina con attico a ridosso di fontana Tancredi, Il Consiglio di Stato dà l’ok perchè nessuno lo impedisce

 BRINDISI- Una palazzina nel terreno antistante la Fontana Tancredi. A giorni le ruspe potranno iniziare i lavori, arriva la decisione del Consiglio di Stato.  Si tratta di un edificio con piano seminterrato per garage e locale tecnico, piano terra per uffici e servizi, piani primo, secondo ed attico, per una abitazione a piano con annessi balconi. La questione viene portata alla ribalta da Italia Nostra che già in passato aveva portato avanti una battaglia per la salvaguardia del monumento. Ma a causa di ritardi, disinteresse e autorizzazioni già rilasciate da parte del Comune, il proprietario del terreno ha ottenuto il via libera dal Consiglio di Stato.

Che ha annullato il D.D.R. del 2011 di tutela indiretta di inedificabilità emanato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Lecce Brindisi e Taranto.

“La Sezione di Italia Nostra di Brindisi fin dal 2009 ha informato, sollecitato, spinto il Comune di Brindisi e la Soprintendenza di Lecce-si legge nella nota dell’associazione- a svolgere un’azione più incisiva per la tutela del monumento, che tutti a parole ritengono di grande interesse storico artistico “esempio di ingegneria idraulica e architettura civile normanna in Puglia”.

Italia nostra elenca e motivazioni che avrebbero portato il Consiglio di Stato a decidere in questo senso. “Oggi leggendo la sentenza- afferma il presidente di Italia Nostra Mimmo Saponaro- capiamo chi dobbiamo ringraziare : Il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale che il 31 marzo 2010 ha rilasciato il permesso di costruzione, affermando che il bene poteva essere tutelato “attraverso la piantumazione di vegetazione nella parte retrostante la fontana …,la Soprintendenza di Lecce che, pur avendo manifestato a lungo l’intenzione di sottoporre l’area a vincolo indiretto, si muoveva tardivamente contro un permesso già rilasciato senza che “ risultassero percepibili le ragioni di tutela del residuo pregio dei luoghi,  il sindaco più volte sollecitato a esprimersi sulla questione, gli assessori del settore presenti e passati che si dolgono degli scempi perpetrati dai predecessori, ma percorrono la stessa via.”

Nella sentenza si legge “… una situazione determinata da anni di ritardo, nell’assumere iniziative di salvaguardia del sito circostante al bene culturale ed affrontata, infine, senza precisa considerazione dell’intervenuta trasformazione del territorio e dei diritti nel frattempo maturati. … dopo anni di carenza di interventi di tutela, in un territorio ormai intensamente urbanizzato …” .

 BrindisiOggi

 

2 Commenti

  1. Comprendo i diritti maturati dal proprietario del terreno, ma è possibile che non abbia minimamente a cuore un monumento di tale portata? Gli interessi economici prevalgono sempre!!

  2. Non ho parole…per riempire questo vuoto urbano,non si poteva fare un giardinetto,4 panchine e magari una fontanina,altalena e scivolo invece dell’ennesimo cubo di cemento ? Eppoi,il terreno,di nota conformazione geologica ,reggerà tutta quella spinta verso la fontana ? …addio fontana ‘nfocaciucci…

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