Vitali e Saccomanno: ” C’e’ ancora tempo per bloccare l’accorpamento”

BRINDISI- La Provincia di Brindisi viene soppressa, Ferrarese attacca i parlamentari in ogni sede affermando che non hanno fatto nulla per salvarla, e Vitali e Saccommanno, onorevole e senatore del Pdl, di si difendono e replicano. Mentre i tempi si stringono ed entro ottobre  la Regione dovrà mandare al governo il nuovo assetto istituzionale della Puglia. Dopo mesi a Brindisi finalmente si apre il dibattito.“Non vi è nessun atto parlamentare dal quale risulti la volontà legislativa di sopprimere o accorpare la provincia di Brindisi- dichiarano i parlamentari azzurri durante il coordinamento provinciale del loro partito.

Una cosa è l’indicazione della soppressione di tutti gli enti provinciali altra cosa è scegliere modalità e tempi di soppressioni o accorpamenti”. Secondo Saccomanno e Vitali ancora nulla è stato deciso per Brindisi, o meglio ancora si può fare qualcosa. “I provvedimenti attuativi- continuano gli esponenti del Pdl- ritorneranno in Parlamento e quella sarà la sede dove la rappresentanza brindisina farà sentire la sua voce senza vincoli di partito o altre indicazioni che non siano nell’esclusivo interesse del territorio rappresentato”. I due respingono le accuse al mittente,  parlano di un’assoluta carenza di iniziative idonee della Provincia di Brindisi, che non avrebbe presentato ricorso alle autorità competenti per scongiurare il paventato accorpamento della provincia. L’intento degli azzurri è quello di mobilitarsi in sede parlamentare ma anche promuovendo la raccolta di firme per un referendum. “E’ evidente- concludono Vitali e Saccomanno -che quanto chiesto alla Regione dal presidente della Provincia di Brindisi e dal sindaco  Consales  di avere due capoluoghi deve ritenersi privo di legittimazione ed in contrasto con quanto in maniera maggioritaria è emerso dalla riunione di tutti i Sindaci del brindisino”.

Brindisioggi

1 Commento

  1. brindisi con lecce.. abbiamo eletto sindaci, presidenti di provincia, consiglieri e parlamentari perché rappresentino le comunità e tutelino il territorio, non per offrir loro una comoda poltrona dalla quale meditare il salto verso qualche altra postazione. Oggi i politici sembrano pronti ad accodarsi al corteo funebre del Salento, come parenti lontani che piangono lacrime di coccodrillo in attesa di spartirsi l’eredità. Dobbiamo guardare al futuro, alle nuove generazioni, a dare speranza ai giovani che studiano per lavorare, non per fare i disperati o gli emigranti. Se non li aiutiamo noi, chi lo farà?

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