Vivono senza riscaldamenti nè acqua calda e non hanno da mangiare: “Il Comune ci ha abbandonati, stiamo morendo”

Il soffitto del bagno

SAN VITO DEI NORMANNI – Vivono in una casa senza riscaldamenti né acqua calda in più con luce ridotta che dovrebbe essere staccata entro lunedì prossimo. Pareti e soffitti colmi di umidità.  E’ questa la situazione deprimente in cui vive una famiglia composta da tre persone a San Vito dei Normanni, cittadina della provincia di Brindisi. “Siamo stati abbandonati da tutti, compreso il Comune. Sarebbe dovuta essere una situazione provvisoria ed invece siamo qui da tre anni, senza acqua calda e riscaldamento. Siamo al freddo e senza viveri. Stiamo morendo” è ciò che racconta con la voce rotta dal pianto il capofamiglia Vincenzo Semeraro.

Una condizione di povertà mista amarezza e sofferenza è quella nella quale vive la famiglia Semeraro. L’abitazione in cui abitano da circa tre anni sarebbe stata affidata loro dal Comune di San Vito dopo che nel 2014 a causa di una sfratto, la famiglia si ritrovò da un giorno all’altro senza una casa e a vivere per strada.

Infatti, era l’ottobre 2014 quando Vincenzo e sua moglie furono costretti a dormire per qualche notte accampati nella villa comunale del paese. In quell’occasione furono aiutati da alcuni cittadini e dai volontari della Protezione civile e 118 di San Vito che donarono alla coppia coperte e viveri. Poi il Comune riuscì a trovargli una sistemazione abitativa provisoria e sarebbe proprio quella in cui vivono ancora oggi padre, madre e figlio maggiorenne.

“Il contratto della casa scade a novembre 2018. Sarebbe dovuta essere una sistemazione provvisoria di due mesi al massimo ci raccomandarono dal Comune – racconta il signor Vincenzo – ma invece sono passati tre anni. Siamo costretti a lavarci con l’acqua fredda e in casa stiamo col giubbotto perché non abbiamo riscaldamenti e non possiamo nemmeno accendere il camino. Ci trattano come bestie, non abbiamo diritto di niente”.

Vincenzo Semeraro ha 63anni ed è affetto da bronchite cronica in più è invalido civile al 67 per cento. La piccola abitazione dove vive con la famiglia è composta da due stanze, il lavello per lavare i piatti si trova nel cortile, lo stesso che bisogna attraversare per andare nel bagno. “La porta del bagno l’hanno montata solo l’anno scorso” commenta.

Tutte le stanze sono colme di macchie di muffa mista umidità (così come evidenziano anche le fotografie).

“Il sindaco e i servizi sociali conoscono perfettamente la nostra situazione. Nessuno mai ci ha aiutati a trovare un piccolo lavoro per migliorare la nostra situazione economica e familiare. L’ultima volta che sono andato a colloquio col sindaco mi ha detto di rimboccarmi le maniche per trovarmi un lavoro (la voce di Vincenzo si blocca e inizia a piangere ndr). Io non ce la faccio più a vivere così, siamo disperati. Stiamo morendo anche di fame”.

Quel poco che riescono a mangiare a pranzo e a cena gli viene donato dalla Caritas. Il frigo è sempre vuoto e spesso non hanno nemmeno un bicchiere di latte caldo.

“Mi hanno chiuso tutte le porte in faccia – continua – non so perché ce l’abbiano con me e la mia famiglia, fatto sta che noi stiamo morendo e nessuno fa niente” .

Quello che chiede Vincenzo per lui e la sua famiglia è un alloggio più confortevole, ma non una villa o una casa nuova, ma che almeno ci siano i riscaldamenti e l’acqua calda.

La storia che racconta oggi Vincenzo è purtroppo diventata un luogo comune. Tante sono le famiglie che si trovano nella loro stessa condizione a seguito di uno sfratto. Una situazione di indigenza che non si vorrebbe mai raccontare. Quello che almeno non manca in questa famiglia è l’amore, che ancora oggi li tiene stretti in un abbraccio e che aiuta a volte anche a riscaldarsi il cuore.

“Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità” parole dell’apostolo Giovanni riportate da Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della povertà che si terrà domenica prossima.

Maristella De Michele

5 Commenti

  1. come condivido pensate che io vivo da 6 anni in un appartamento senza riscaldamento e quindi senza acqua calda per di più al nord vicino a brescia questo perché non riuscendo più a pagare il gas me l’hanno tolto sei anni fa non avevo un lavoro e mi arrangiavo come potevo poi ho trovato un lavoro ma a partime e quindi riesco a malapena a pagare l’affitto mangiare e la corrente infatti uso una stufetta e mi lavo con l’acqua fredda ho 57 anni tutto questo dopo la separazione…..mi raccomando vorrei mantenere l’anonimato buonagiornata a tutti

  2. Sn davvero senza parole apposta di aiutare questa povera genteloro aiutano gli stranieri e vergognoso ma cosa importa a loro tanto loro hanno da mangiare sn al caldo i sodi ce lanno e quindi sn.apposto loro ma credo poco che l a vostra coscenza sia apposto

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