A2A, “La città non ha bisogno di comunicati slogan, serve confronto e chiarezza”

BRINDISI – Confindustria manda poche righe per dire che A2A, la proprietaria della centrale a carbone di Brindisi nord, ha illustrato i suoi programmi di investimento per il sito di Brindisi. Erano presenti i vertici della società, le organizzazioni sindacali e il sindaco Riccardo Rossi. In chiusura del comunicato si legge che: “I partecipanti hanno espresso il proprio apprezzamento in merito ai piani dell’azienda, sia con riferimento al metodo di condivisione preventiva con il territorio, che alla volontà di coinvolgere le aziende locali”.

Brindisi alle prese con la decarbonizzazione: Enel presenta il progetto per la riconversione a gas della centrale termoelettrica di Cerano e A2A ha un suo nuovo progetto, diverso da quelli illustrati negli anni passati alla stampa. Questa volta ha abbandonato i rifiuti e punta sul gas. In ballo il futuro energetico nazionale, ma anche e soprattutto il futuro di uno dei settori più importanti dell’economia di questo territorio. All’ex centrale Edipower, ormai spenta, lavorano circa 20 persone. Nel programma elettorale del sindaco Rossi era scritta nero su bianco la richiesta dello smantellamento di quegli impianti. Nel nuovo progetto presentato nelle mura di Confindustria si prevede la dismissione del 99 per cento della vecchia centrale,  lo smontaggio è già in corso da qualche mese e lavorano diverse aziende locali. A questo punto è necessario che il territorio sappia di cosa si stia realmente parlando, quali le intenzioni, quale il futuro e le ricadute. E quando si parla di apprezzamento è necessario capire: chi apprezza, ed esattamente cosa si apprezza. I comunicati slogan non servono ad un territorio che ha bisogno di chiarezza e di certezze. Tra le certezze in termini energetici una cosa a queste latitudini è chiara: è necessario un ammodernamento della rete elettrica per supportare l’ energia proveniente dalle rinnovabile. Quella esistente non garantisce alcuna stabilità, nè tanto meno una politica energetica basata solo sul solare ed eolico. Servono principalmente nuove infrastrutture, senza quelle è impensabile qualsiasi altro discorso. Al momento A2A si è aggiudicato l’appalto per il “rifasamento della rete” che farà con i gruppi 3 e 4 della centrale di Brindisi, dove i gruppi lavoreranno come una specie di motore che gira per regolare la tensione nella rete. Un lavoro da 18 milioni di euro.  A quanto pare nel progetto presentato in Confindustria, per il quale A2A avrebbe chiesto le autorizzazioni, si prevede la installazione nel sito di Brindisi di 8 motori funzionanti a gas metano  che dovrebbero intervenire in caso di emergenza del gestore della rete. Nel caso in cui non ci fosse energia sufficiente prodotta dalle rinnovabili, come per esempio nei mesi invernali, o in un maggio come questo. Brindisi ha già pagato a caro prezzo il mancato coinvolgimento nelle scelte degli insediamenti industriali del passato. Troppe volte sono stati fatti passare per panacea interventi poco fruttuosi, ma nello stesso tempo si rischia di bloccare progetti che potrebbero portare vantaggi. Ora più che mai è necessario un confronto a carte scoperte su tutti i tavoli.

Lucia Portolano

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