Aeroporto: già da due settimane 1200 passeggeri al giorno in meno, turismo in ginocchio

BRINDISI – ( da Il7 Magazine) Sul volo proveniente da Roma venerdì scorso c’erano solo 10 persone, nella sala d’attesa ci sono pochissimi passeggeri, e i corridoi molte ore del giorno sono vuoti. Il contraccolpo del Coronavirus si fa sentire anche in questo lembo d’Italia. L’aeroporto del Salento negli ultimi dieci giorni, secondo i dati di Aeroporti di Puglia – ha registrato un caldo del 40 per cento di passeggeri. Si tratta di viaggiatori che non si sono presentati nonostante avessero comprato il biglietto. In una media di circa 3mila passeggeri al giorno, almeno 1200 poi non partono. Alitalia per il momento ha cancellato anche due voli per Roma e uno per Milano. In previsione anche la sospensione di alcuni collegamenti di Ryanair, per Brindisi che per Bari. Oggi 8 marzo si attendono nuove comunicazioni dopo la chiusura della Lombardia e le nuove zone rosse al nord.

Intanto in aeroporto applicate le misure di sicurezza previste dal Ministero con la misurazione della temperatura corporea per chi arriva, e la dotazione di guanti e mascherine per il personale al front line. Le attività commerciali all’interno dello scalo brindisino parlano di un 80 per cento in meno di fatturato. “Siamo davvero preoccupati – afferma Alessandro Salerno, titolare della gelateria all’interno dell’aeroporto di Brindisi – c’è stato un calo dell’80 per cento. Non sappiamo cosa accadrà nei prossimi giorni. Per ora qui non si vede più gente”.

I numeri dell’aeroporto sono il termometro di quello che sta accadendo anche nel settore turistico che negli ultimi anni aveva registrato un importante incremento nella provincia di Brindisi. Questo territorio infatti è tra quelli maggiormente cresciuti in tutta la regione. Ma oggi la situazione preoccupa, eccome. Ad essersi bloccato è soprattutto il travel business. Rinviate conferenze, incontri, manifestazioni con ripercussioni nelle prenotazioni alberghiere. “Per il momento (3 marzo) – spiega Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi della provincia di Brindisi – le disdette riguardano soprattutto i viaggi business. Gli hotel che lavorano sul business stanno subendo un forte calo.  Per la prossima settimana viaggiamo con una diminuzione del 25 per cento delle prenotazioni, il 40 per cento in meno per le prossime due settimane, praticamente se continua questo trend tra tre settimane avrò l’hotel di Brindisi completamente vuoto. Questa settimana, con un dato sanitario più certo  rispetto al contagio in tutta Italia, sarà fondamentale per capire l’andamento dei prossimi mesi”. Quello che preoccupa gli albergatori è anche la bassa stagione durante la quale a viaggiare sono soprattutto gli anziani, che ora sono demotivati ed anche particolarmente preoccupati. Un colpo di grazia in alcune località è arrivato dalla cancellazione dei viaggi scolastici che nei periodi primaverili erano un bocca sana per alcune strutture ricettive. “Una cosa è certa – aggiunge Argentieri –  Federalberghi ha registrato per il prossimo periodo centinaia di disdette per i lavoratori con contratti stagionali, o comunque un rinvio. Normalmente la stagione inizia con le festività Pasquali ma allo stato attuale non siamo in grado di capire cosa accadrà. Non abbiamo ancora una percezione vera in merito alla stagione primaverile ed estiva. La gente per le vacanze sta temporeggiando”. Intanto l’associazione degli albergatori ha chiesto un tavolo di crisi alla Regione Puglia, e si attende una convocazione nei prossimi giorni “Un hotel ha dei costi rigidi, tenere aperta una struttura alberghiera significa garantire un certo numero di dipendenti per offrire servizi – continua il presidente di Federalberghi – inoltre paghiamo una Tari altissima alla quale si aggiunge l’Imu e tutti gli altri costi.  Serve  un supporto al reddito dei lavoratori del turismo”.

Risente del calo anche il turismo di lusso. Marisa Melpignano, titolare di Borgo Egnazia e di altre strutture di lusso a Fasano, definisce la situazione “disastrosa con disdette da tutto il mondo soprattutto nel mese di luglio”. Cancellazione di viaggi da parte di americani e australiani che hanno deciso di non venire più in Italia.

Ripercussioni nel breve periodo si fanno sentire invece per i B&B che stanno registrando il 30 per cento di prenotazioni in meno. “Quasi ogni giorno arriva qualche cancellazione – afferma Giuseppe Albertini, presidente dell’Associazione B&B network Brindisi Salento, alla quale aderiscono 25 strutture – stiamo avendo il 30 per cento di cancellazioni, soprattutto dall’estero. I mesi più colpiti per il momento sono marzo ed aprile, per l’estate la gente sta aspettando, tanto si può disdire anche cinque giorni prima senza pagare la penale”.  I titoli dei B&B (24 di Brindisi e uno solo a Serranova) intendono chiedere una riunione all’assessore comunale al turismo affinchè si possano promuovere interventi a sostegno delle attività extralberghiere. “Chiederemo soprattutto di eliminare i periodi di chiusura per i B&B  familiari ( la legge prevede che questi siano chiusi tre mesi all’anno) – conclude Albertini-  un modo per permettere a queste persone di poter recuperare il periodo di crisi. Speriamo che tutto passi presto non solo per il nostro settore, ma per l’intero Paese”.

Lucia Portolano

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