Bloccato il progetto del Brindisi Soccer, “Ostacolati dalle istituzioni”

BRINDISI – Finisce prima di cominciare il percorso del Brindisi Soccer: la società nata dalla volontà della manager brianzola Maria Raffaella Napolitano non affronterà alcun campionato.

Un’altra delusione, l’ennesima, per un’intera città, che vedeva nella nascita di questa nuova società il rilancio del calcio brindisino.

La società mette ufficialmente la parola ‘fine’ a questo nuovo “sogno” tramite un lungo comunicato stampa che stacca nuovamente la spina alla maglia con la V, gettando nello sconforto un’intera piazza che già immaginava, a settembre, di poter tornare a gridare per la propria squadra di calcio. Sembra un film già visto milioni di volte (l’ultima solo due BRINDISI SOCCERanni fa), un triste epilogo già annunciato ad aprile quando tutto era iniziato, ma si tratta di un’altra storia, a tratti molto simile alle precedenti, ma anche così diversa dalle altre.

Ci ha pensato Maria Raffaella Napolitano, presidente di questa nuova società, a dire basta in maniera molto dura, e scagliando un duro attacco nei confronti delle istituzioni. “Questo nostro progetto è stato sempre ostacolato – spiega la manager brianzola – e io non voglio rimettere i miei soldi per qualcosa che viene bloccata da tutti, istituzioni in primis. In assenza di certezze da parte delle istituzioni e degli organi preposti, l’attività posta in essere dalla Brindisi Soccer non potrà più procedere”. Poche righe che sintetizzano un lungo comunicato di sfogo nei confronti di tutti coloro che, nell’arco di questi mesi, hanno impedito la realizzazione di questo obiettivo e il raggiungimento dei ercole saponarotraguardi prefissati alla nascita del sodalizio. Era del resto abbastanza evidente che un progetto così ambizioso non potesse essere messo in scena in una Prima Categoria, e a maggior ragione in una Terza, come il presidente della FIGC Puglia Vito Tisci aveva più volte annunciato. “Voglio ringraziare in modo particolare Ercole Saponaro – aggiunge la giovanissima imprenditrice – che ha dimostrato di essere una persona dalle molteplici qualità e soprattutto una persona che ama Brindisi in modo passionale. Tutti i tifosi devono ringraziarlo”. Il suo grazie si rivolge anche ai veri tifosi brindisini, che oggi però devono sopportare un’altra sofferenza, l’ennesima, legata all’amore nei confronti di quella maglia. Sembra di rivivere le solite scene, ma in questa città sembra tutto così ripetitivo. E a pagarne le conseguenze in ambito calcistico sono, quasi sempre, le stesse facce, segnate e deluse dai molteplici fallimenti.

Antonio Solazzo

1 Commento

  1. Si, si….abbiamo capito: la solita musica, la solita frittata girata e rigirata. Qui si bussava a quattrini pubblici, a finanziamenti da parte di comune, regione o chissà quale altro ente pubblico. Sulla scia di tante altri episodi del passato, sulla scia di un andazzo ( si, lasciatemelo dire: ANDAZZO) inveterato ed incancrenito da decenni di demagogia elettoralistica e “finanza” allegra che elargivano spensieratamente soldi della comunità a organizzazioni e sodalizi sportivi ( non solo a Brindisi) , si dava luogo a cose abbastanza , diciamo, disdicevoli ( tanto per usare un termine “politically correct”)che, ed il sospetto è quanto mai legittimo, più che mai legittimo , si pensava fossero ancora “duplicabili”. Eh, no cari miei, la pacchia è finita. Volete la squadra? Volete fare il tifo? Bene, allora mettete mano alla tasca di ognuno e/o cercatevi un sponsor PRIVATO con soldi suoi. E piantatela con queste frasi stucchevolmente tragicomiche e strappalacrime, intrise di una retorica brindisin-patriottarda buona solo a certe “fasce” del popolino. La città ha problemi e tragedie più gravi, situazioni terribili di sfascio e degrado che non una mancata squadra di pallone. E poi mi chiedo: ma cosa ci viene a fare una della Brianza qui a Brindisi? Boh…….

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