Bufera sul congresso Pd a Carovigno, elettori esclusi dal voto

CAROVIGNO- “Mancano poche ore alle primarie nazionale del Partito democratico ma qui a Carovigno è ancora tutto avvolto nella nebbia: ad un gruppo considerevole di cittadini, regolarmente iscritti, non verrà data la possibilità di partecipare ad un momento di alta democrazia della vita di un partito”. E’ amareggiato Pierluigi Semeraro, il candidato alla guida dei Dem locali uscito sconfitto per soli 7 voti dal congresso cittadino delle scorse settimane. Alla base c’è l’esclusione di decine di nuovi iscritti a cui non è stata data la possibilità di votare per eleggere il segretario locale del Pd.

  “E’ una palese violazione dello statuto del partito – prosegue Semeraro – le operazioni di iscrizione sono state fatte rispettando le regole al punto che l’inserimento nell’Anagrafe del partito è avvenuto senza alcun problema. Poi, però, la commissione provinciale ha deciso di annullarla per un foltissimo gruppo di cittadini che, se fosse stato ammesso al voto, avrebbe potuto sovvertire il risultato”. Come è noto, infatti, il congresso ha eletto Luigi Bennardi quale segretario distanziando Pierluigi Semeraro di soli 7 voti (49 a 42). “Alcuni componenti della commissione provinciale – prosegue Semeraro – hanno deciso di negare la possibilità a molti cittadini di partecipare alla vita politica ed amministrativa dei nostri circoli che sono ormai lontani dal popolo ed in netta perdita di consenso. E questi comportamenti non aiutano certo ad invertire la rotta”. Semeraro in un ricorso presentato alla commissione di garanzia nazionale segnala alcune anomalie: “Le Commissioni provinciali per il congresso, verificate la regolarità della composizione delle Anagrafi, le certificano con il voto favorevole dei due terzi dei componenti. Ogni sanzione, così come la cancellazione, può essere comminata solo dalla Commissione di garanzia, così come previsto dall’art. 49 dello Statuto del Pd”. Ma per Pierluigi Semeraro e tutto il gruppo degli iscritti esclusi, ci sarebbe anche un conflitto di interessi che hanno anche segnalato alla Commissione di garanzia nazionale: “Il segretario del Circolo di Carovigno prima del congresso dei giorni scorsi era al contempo presidente della Commissione provinciale per il congresso: in pratica, ha accolto un ricorso presentato da sé stesso…”.

  Dopo la richiesta di intervento da parte degli esclusi, quindi, è arrivata la decisione della Commissione nazionale di garanzia del Pd che si è espressa in dato 7 febbraio accogliendo il ricorso. Nella decisione, tra le altre cose, si legge che “l’art. 9, comma 5, del Regolamento per l’elezione del segretario e dell’Assemblea nazionale prescrive che le Commissioni provinciali per il Congresso certificano le anagrafi degli iscritti al Pd con la maggioranza dei due terzi dei componenti. La delibera di accoglimento del ricorso del segretario del Circolo di Carovigno è stata assunta con il voto favorevole di 6 componenti. La CPC di Brindisi – prosegue la nota della Commissione di vigilanza nazionale – è formata da 13 componenti e la maggioranza qualificata richiesta dal regolamento equivale a 9 componenti”. Per gli esclusi, quindi, non c’è stata alcuna anomalia nel tesseramento, effettuato, così come recita il regolamento, “entro le ore 12 del 31 gennaio, rispettando in toto anche le procedure di pagamento, così come prescritto dall’articolo 7”. Tesi “sposata” dalla Commissione nazionale che ha annullato la delibera della Commissione provinciale con cui si escludevano gli iscritti. “Ma di tutto questo – afferma Semeraro – non è stato tenuto conto, a livello provinciale e regionale il partito non mi ha dato alcuna risposta ed a quel gruppo di nuovi iscritti al Pd è stato proibito di partecipare ad un momento di democrazia così importante, quello di poter votare e scegliere la guida del loro partito. Non vogliamo fare polemiche inutili, stiamo solo agendo nell’interesse del partito e di quei cittadini che hanno voluto iscriversi per cercare di portare il loro contributo al rilancio del Pd. Tutto questo ha dell’assurdo – conclude il giovane candidato segretario Dem – ma non ci fermeremo e porteremo avanti la nostra battaglia, forti della decisione della Commissione di garanzia nazionale e convinti, come lo siamo dall’inizio di questa vicenda, di essere nel giusto.”

BrindisiOggi

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