Carne in cattivo stato di conservazione, scarse condizioni igieniche: denunciato un macellaio, sequestro e multa

BRINDISI- Carne in cattivo stato di conservazioni, e scarse condizioni igienico sanitarie, denunciato il gestore di una macelleria di Brindisi. I Carabinieri della Stazione di Brindisi Casale unitamente ai militari del N.A.S. di Taranto, coadiuvati da personale del Dipartimento di prevenzione del servizio veterinario dell’ASL di Brindisi, hanno denunciato in stato di libertà un 53enne titolare di una macelleria. Nel corso di una verifica ispettiva di natura igienico sanitaria all’interno della macelleria è stata riscontrata la detenzione di prodotti di macellazione destinati alla vendita e al consumo umano, in cattivo stato di conservazione. In particolare sono stati rinvenuti complessivamente quasi 6 quintali di carni suine e preparati conservati a temperatura ambiente ed in contenitori non idonei al contatto con gli alimenti. Nel corso della verifica è stata rinvenuta una confezione di conservante anti ossidante per uso enologico, prodotto non consentito nell’utilizzo alimentare, il tutto sottoposto a sequestro. I prodotti di macellazione, 2 quintali e 45 chilogrammi di carne, sono stati immediatamente destinati alla distruzione mediante il conferimento a ditta specificamente autorizzata. In relazione ad alcuni preparati carnei per un totale di altri 3 quintali e mezzo, quali salsicce e trito di carne si è proceduto al sequestro cautelativo e alle opportune campionature finalizzate alle analisi di laboratorio per escludere l’illegale impiego nella preparazione del predetto conservante antiossidante, il tutto a tutela della salute pubblica. All’interno dei laboratori sono state inoltre rilevate alcune carenze di natura igienico sanitaria: pavimenti danneggiati, celle frigorifere con tracce di ruggine e guarnizioni usurate, servizi igienici privi di antibagno, nonché mancata predisposizione delle procedure di autocontrollo. Nella circostanza sono state elevate sanzioni amministrative per un importo di 3mila euro.

BrindisiOggi

11 Commenti

  1. Per la tutela della salute dei consumatori considerando che la carne la mangiano anche i bambini visto l uso di prodotti non consentiti che questi signori utilizzano è opportuno amplificare queste notizie con nomi e cognomi anche se oramai la città già conosce il nome di questi falsi commercianti. La chiusura attività dovrebbe essere permanente

  2. Sono d’accordo con Valter é inutile fare articoli del genere senza nomi.
    Voi giornalisti potreste indagare e far sapere il nome dell’esercizio commerciale incriminato. Altrimenti che senso ha il vostro lavoro??
    Ma ovviamente state più comodi sulle vostre sedie per non rischiare conflitti.
    esistono anche altri mestieri nel mondo.
    I campi hanno bisogno di braccianti che svolgono attività più consone alle vostre inclinazioni.
    Cordiali saluti

    • Vediamo un pò …..noi abbiamo il dovere di informare ma anche di non violare la legge, come tutti del resto. Il nome di una persona denunciata non può essere pubblicato, a meno di essere un personaggio pubblico e in particolari circostanze, lo sapeva? Potremmo essere denunciati a nostra volta. Diverso è per gli arresti…Prima di parlare forse qualcuno dovrebbe informarsi e non offendere il lavoro altrui. E qui mi fermo. Per il resto….continui a seguirci caro lettore.
      Cordialmente
      la redazione

      p.s.- nessuno l’ha offesa per la sua ignoranza

  3. Che gli organi competenti debbano fare il loro lavoro è perfino superfluo sottolineare, ma una notizia data in questo modo non è neanche una notizia, potrebbe essere anche una NON notizia. Cercate di essere più verosimili

    • Lo riferiremo alle forze dell’ordine che quotidianamente svolgono il loro lavoro con serietà tanto da inviarci i comunicati stampa e informarci.

  4. Ma la tutela della salute del cittadino non dovrebbe venire prima di qualsiasi cosa? Come posso essere certo che la carne che ho in frigorifero non sia stata acquistata nella macelleria incriminata?

    • E’ dovuta al fatto che le forze dell’ordine non lo comunicano e in ogni caso non si possono pubblicare i nomi delle persone denunciate.

  5. Non è una corretta informazione se non si specifica l’ubicazione e il nome dell’azienda di cui trattasi. Questo è fondamentale affinché l’avvetore possa essere messo in condizioni tali da poter salvaguardare la propria salute. Una notizia carente di tale informazione risulta utile soltanto a rienpire la pagina della cronaca. Cordiali saluti.

    • E’ inutile dover precisare ogni volta che i nomi non vengono dati neanche a noi giornalisti. Oltre questo, la notizia viene diffusa affinchè si sappia che gli organi competenti hanno svolto attività di controllo ed hanno così sequestrato e denunciato il responsabile. Questo dovrebbe significare che il commerciante non ripeterà tale azione, o almeno si spera.

      • Comprensibile la risposta, ma così facendo si mettono in cattiva luce tutti gli altri commercianti della zona creando una situazione di diffidenza.
        Se la giustificazione è quella che date sarebbe meglio non dare la notizia se non esiste recidiva , nel caso contrario invece pubblicare nome, cognome e indirizzo. Il periodo è quello che è se poi si diffondono notizie allarmanti affossiamo anche gli onesti.

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