Chiusura degli asili nido, Italia Viva parla di malafede e smentisce la notizia, ma non del tutto

BRINDISI – “Le notizie della chiusura degli asili nido che in queste ore qualcuno, in evidente malafede, sta sostenendo sono prive di fondamento”, esordisce così un comunicato di Italia Viva a firma dei consiglieri comunali Alessio Carbonella e Lorenzo Guadalupi. I due vogliono tranquillizzare i genitori che ieri hanno inviato una lettera al sindaco contro l’ipotesi di privatizzare gli asili nido comunali. Questa ipotesi è al vaglio della maggioranza e potrebbe essere inserita nel famoso piano di pre dissesto che dovrà essere approvato entro il 31 dicembre. Per redigere il piano l’assessorato al Bilancio ha chiesto a tutti i settori comunali una relazione con le relative ipotesi di contenimento della spesa. Il dirigente dei Servizi sociali Costantino Del Citerna tra le proposte ha inserito anche la chiusura degli asili nido comunali, con l’affitto di quei locali a dei privati che andrebbero a gestire autonomamente e senza alcune convenzione la struttura. Nella relazione Del Citerna scrive che al momento il Comune ha 5 asili nido, uno gestito direttamente e gli altri appaltati ad una cooperativa. Il contratto è di un milione 600mila euro oltre iva, le rette corrisposte dai genitori dei bambini ammontano a 430mila euro annui, il Comune percepisce un fondo regionale di 150mila euro. “L’ipotesi se pur in controtendenza rispetto alla logica regionale e nazionale – afferma Costantino Del Citerna – è quella di non garantire più il servizio come amministrazione comunale ma di concedere a terzi i beni che attualmente ospitano gli asili con l’obbligo di attivare asili privati”. Il Comune risparmierebbe così un milione di euro all’anno. Ma lo stesso dirigente mette in evidenza che il personale attualmente alle dipendenze del gestore privato potrebbe perdere il posto di lavoro.

Tra i genitori e i lavoratori nelle ultime ore si è diffusa una forte preoccupazione. Ed ecco il resto del comunicato di Italia viva, che cerca di smentire ma non smentisce del tutto e parla di bonus asilo come soluzione della vicenda. Bonus che se dovesse essere approvata la legge di Bilancio sarà applicato in tutta Italia, dove però gli asili nido comunali e quindi pubblici si stanno moltiplicando non certamente chiudendo. Vi riportiamo integralmente il testo a firma di Carbonella e Guadalupi.

“Le preoccupazioni dei genitori, davanti ad una scientifica distorsione della realtà, sono comprensibili. Allora è bene evidenziare, senza timore di smentita, che l’Amministrazione comunale non intende assolutamente chiudere gli asili nido. Per questo intendiamo sottolineare e sostenere il lavoro e la professionalità delle educatrici e del personale di supporto che, in qualsiasi ipotesi, sarà tutelato con ogni forma di clausola sociale, così come lo è già, e sarà garantita loro la qualità del lavoro.

 “In questa fase di riequilibrio del bilancio comunale sono state esaminate diverse ipotesi su tutti i servizi, che pesano sulla spesa corrente, per evitare sperpero di soldi pubblici. Nel quadro di revisione della spesa, si inserisce la legge di bilancio 2020 che in queste ore è al vaglio del Parlamento per l’approvazione definitiva. In particolare, il bonus per gli asili nido, fortemente voluto da Italia Viva e dal Ministro Elena Bonetti, prevedrà un contributo economico finalizzato a sostenere le famiglie nel pagamento delle rette per le strutture educative per la prima infanzia (statali o private) rivolte ai bambini di età inferiore ai 3 anni. Il contributo economico sarà erogato dall’Inps, su richiesta dei genitori. La norma contenuta nella legge di bilancio 2020, che sarà definitivamente approvata la prossima settimana, prevede invece che a decorrere dall’anno 2020, il bonus (attualmente di 1.500 euro) sarà incrementato di ulteriori 1.500 euro per i nuclei familiari con un valore dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) fino a 25.000 euro e di 1.000 euro per i nuclei familiari con un ISEE da 25.001 euro fino a 40.000 euro. Detto ciò, crediamo fortemente che questa informazione chiara e completa debba essere il punto di partenza per una civile e utile discussione”.

BrindisiOggi

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