Chiusura Nefrologia Francavilla, Cisl: “La chiusura porterà ad avere una sanità passiva”

FRANCAVILLA FONTANA – Sulla chiusura del reparto di Nefrologia nell’ospedale ‘Camberlingo’ di Francavilla Fontana e in vista della manifestazione organizzata per domani mattina davanti l’ingresso del nosocomio interviene anche la Cisl che ha inviato una lettera al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al direttore generale e sanitario della Asl di Brindisi, al segretario dell’associazione Aned e il prefetto di Brindisi. affinchè venga rivista questa ‘ingusta’ decisione.

L’ospedale Camberlingo

“Nella nostra provincia sin dal 1980 vi sono state due Nefrologie: una nell’ospedale “Perrino” con 20 posti letto e una in quello di Francavilla con 10 posti letto.  – si legge nella missiva – il reparto di Dialisi nel primo ospedale consta di 24 posti rene, mentre nel secondo ospedale consta di 18 posti rene. A tutto questo bisogna aggiungere i 34 posti rene dei vari Centri ad Assistenza Decentrata sparsi nella nostra provincia e ai 18 posti rene nel privato”.

Il reparto di Nefrologia nell’ospedale di Francavilla non è più attivo dal primo dicembre scorso. Una chiusura che ha generato rabbia e amarezza e indubbiamente grande disagio per tutti i pazienti della provincia che avevano come punto di riferimento il nosocomio della Città degli Imperiali. Sono stati tagliati tutti e 10 i posti letto, resta attiva solo la zona per la Dialisi.

“Un gran numero di pazienti, quindi, che grazie alla dialisi conduce una vita normale. – continuano – Questa era la situazione fino a 30 novembre 2017. Dal 1° Dicembre i posti letto nefrologici da 30 sono passati a 20. Sin dal primo giorno vi sono stati trasferimenti di pazienti con problemi nefrologici negli Ospedali di Bari in quanto i posti letto (20) del Perrino erano tutti occupati e addirittura con pazienti   extra locati come purtroppo  avviene da “sempre””.

“Tutto questo fa facilmente comprendere come i 30 posti  presenti nella nostra provincia erano sempre utilizzati al massimo della disponibilità con pazienti dislocati in altri reparti. – si legge ancora –  Nelle varie disposizioni della  rete dialitica per l’assistenza ai nefropatici emanate da questa Regione   per il paziente affetto da malattia renale la sanità pugliese  ha assunto aspetti prioritari per queste patologie in quanto se  pur dettata da aspetti di carattere economico-finanziari ( un paziente in dialisi ha un costo notevole  rispetto a un paziente che fà prevenzione) ha tenuto anche conto delle stime  mondiali che circa il 10% della popolazione sia affetta da malattia renale  nella maggior parte dei casi misconosciuta”.

La chiusura dell’intero reparto è stata effettuata rispettando i tagli della sanità indetti dalla Regione Puglia. “Una situazione di ingiustizia sociale, la Regione deve fare un passo indietro” è il commento pieno di rammarico da parte del professor Manisco, fondatore nel lontano 1988 del reparto di Nefrologia nell’ospedale francavillese.

“La malattia renale quindi è una condizione clinica pericolosa per due motivi: il primo perché può essere il preludio dello stadio finale che porta alla dialisi e il secondo amplifica il rischio di complicanze cardiovascolari.  – sottolineano dalla Cisl –  La nefrologia del P.O. di Francavilla F.na da ben 37 anni ha sempre espletato tale prevenzione e il buon andamento di questa eccellente   realtà, funzionante oltre il 100%, ha permesso al Sistema Sanitario Regionale grandi risparmi e offrendo ai pazienti  il massimo della professionalità e umanità  e soprattutto non creando loro disagi con spostamenti verso altri reparti della stessa specializzazione  in altri posti lontano dal proprio domicilio. Il concetto, quindi,  di avere una sanità a portata di uomo in questo reparto era stata attuata. I dati, d’altronde, parlano da soli. Si è passati dalle 50890 del 2014 di prestazioni specialistiche  alle 56660 del 2015 con un incremento di ben 5770 prestazioni. Incremento superato in questi 11 mesi del 2017”.

La Cisl, inoltre, sottolinea il fatto che la Regione Puglia si è sempre impegnata a garantire la minore mobilità possibile del paziente sottoposto a dialisi dal proprio domicilio al centro di riferimento. La chiusura di questa realtà vede invece tali pazienti costretti , in caso di ricovero nefrologico, a trovare strutture fuori dalla propria provincia in altre limitrofe e se piene , come lo sono sempre, in strutture fuori regione. con gravissimi disagi per il paziente stesso e per i loro familiari che sono costretti a fare lunghi viaggi.

Il nuovo piano di riordino prevede in tutta la Regione Puglia 236 posti letto nefrologici, vale a dire mediamente 1 posto letto ogni 18.000 abitanti.  Nella provincia di Brindisi è previsto, attualmente, 1 posto letto ogni 20.000 abitanti e nella provincia di Foggia 1 posto letto ogni 12.000 abitanti. Questo significa che la determinazione dei posti letto non ha tenuto debito conto di un parametro uniforme postoletto/abitanti in tutta la regione Puglia e che tale “disattenzione” ha comportato la soppressione di 10 posti letto, perfettamente utilizzati sia dal punto di vista professionale e umanitario, solo e solamente nella nostra provincia.

“Tale  chiusura porterà ad avere  una sanità passiva di questa provincia verso luoghi dove vi sono reparti nefrologici  che possono essere anche fuori regione. Come O.S. non siamo abituati a puntare il dito contro nessuno perché i calcoli saranno stati fatti senz’altro da altre persone di chi ha firmato il Piano di Riordino; ma questa O.S. fa appello al Governatore della Puglia Dr. Emiliano affinchè  le tante testimonianze esternate dai tantissimi pazienti che sono stati in cura in questo reparto di eccellenza , i timori di essere trasferiti in altri reparti fuori dalla Provincia o Regione con tutti i disagi e problemi facilmente comprensibili e di essere stati trattati come pazienti di serie B rispetto al rapporto postoletto/abitanti su indicato  e che siano considerati ‘cittadini pugliesi’ che pur appartenendo a una piccola provincia non sono utenti che possono subire discriminazioni sulla propria salute, trovino le giuste considerazioni da chi è preposto a garantire uguaglianza e uniformità nell’applicazione delle disposizioni in ambito sanitario regionale.

“Il nostro intervento, se possibile, mira anche a riconsiderare che una realtà che ha funzionato da eccellenza, che ha garantito la nascita di un bambino in una paziente in trattamento emodialitico (caso rarissimo ci sono stati solo 80 casi in tutti questi anni in Italia) , che ha permesso il trapianto di reni a tanti pazienti che sono rinati a nuova vita, che ha dato tanta cura, professionalità e umanità a chi ha avuto necessità di questo reparto, che ha contribuito alla prevenzione anche in età scolare a alunni delle scuole di Francavilla e paesi limitrofi, che ciò che funziona  benissimo non và distrutto come farebbe un buon padre di famiglia e  come un Amministratore è tenuto a  comportarsi amministrando la cosa pubblica e che gestendo oltre 250 pazienti in dialisi  ha garantito 513 dialisi per pazienti ricoverati in Nefrologia nell’anno 2016 , superati di gran lunga  in questo anno, non vada soppresso ma premiato come si premiano i valori importanti in questa vita quando raggiungono livelli di eccellenza certificati” concludono.

Mar.De.Mi.

 

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