Cittadella: ieri ultimo giorno di lavoro per 13 dipendenti, lunedì sit in

BRINDISI – Un sit in per richiamare l’attenzione sulla Cittadella della Ricerca e sul suo futuro: il sindacato Cobas del Lavoro Privato chiama a raccolta lunedì 2 maggio alle 9 presso la Cittadella della Ricerca tutti quelli che hanno a cuore non solo il mantenimento della Università del Salento  ma il suo rilancio, unitamente a quello della stessa Cittadella della Ricerca.

Il sit-in avverrà in concomitanza con la riunione che l’assessore regionale al Lavoro ha convocato per lunedì mattina alle 9,30 per fare il punto sulla difficile situazione che si è venuta a creare con la sempre più probabile chiusura a Brindisi della Università del Salento, visto il disimpegno economico della Provincia di Brindisi.

“Oltre che dell’Università, si parlerà anche del futuro della Cittadella, ormai da anni in declino, con molte aziende che hanno abbandonato sempre più capannoni – commenta Bobo Aprile – Mentre le parole scorrono a fiumi ed i fatti stanno a zero, quello di ieri (29 aprile) per 13 lavoratori è stato il loro ultimo giorno di lavoro. Lanciamo questo appello convinti che solo con una grande mobilitazione popolare possiamo opporci ai programmi di smantellamento di Università e Cittadella”.

Per i Cobas, il sit in di lunedì mattina dovrà essere “un assedio di idee e proposte rivolte ad una classe politica che ha avuto mesi e mesi di tempo per affrontare il problema ma non ha fatto nulla”.

Da tanti anni il Cobas sostiene che lo sviluppo della presenza universitaria a Brindisi e di un polo di ricerca significativo collegato ad iniziative imprenditoriali possa diventare un pezzo di un nuovo percorso economico per Brindisi e provincia. “Invece – sostiene Aprile – ci troviamo a difendere quattro stracci che addirittura vogliono cancellare. È il momento della rabbia di una comunità che deve contrastare un disinteresse sempre più marcato per la propria terra. Dobbiamo difendere quel poco che abbiamo, non possiamo permetterci il lusso di perderlo”.

BrindisiOggi

1 Commento

  1. Carissimi COBAS
    L’Univeristà di Lecce e Bari sono oramai allla canna del gas ed appena in grado di tirare a campare anche per il mangia mangia con i soldi di pantalone di tutta questi decenni.
    Chiedete alle multinazionali che ci sfruttano (eni, Enel, ecc) di far insediare in cittadella sedi staccate dei centri di alta formazione aziendale residenziali(esempio il centro formazione Eni di san donato milanese che è una cittadella alle porte di Milano) oppure avviare conttatti con università private italiane ed europee che sui possono permettere investimenti in campus residenziali che si ripagano con le tasse di chi se li puo’ permettere (LUM LUISS, ecc).
    Per salvare i posti di lavoro forse è ora di lasciare da parte l’ideologia.

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