Da 4 mesi senza stipendio, 40 lavoratrici occupano la sala consiliare

MESAGNE- Sono oltre 40 le lavoratrici facenti capo a due cooperative, l’Alba di Mesagne e l’Hparlante di Napoli, che oggi si sono date appuntamento nella sala consiliare proprio del Comune di Mesagne. Il motivo dell’insolita location per un meeting tra operatrici è presto detto: i salari che non vengono loro corrisposti da marzo a fronte delle prestazioni regolarmente erogate. I

l settore nel quale le donne operano è l’Adi, acronimo che sta per assistenza domiciliare integrata, servizio in carico all’ambito territoriale BR4, quello che ha Mesagne come Comune capofila e che comprende, inoltre, Latiano, Erchie, Torre Santa Susanna, Cellino San Marco, San Pancrazio Salentino, San Donaci, San Pietro Vernotico e Torchiarolo.

L’ambito di zona ha affidato alle due cooperative la gestione del servizio ma, per ritardi nell’erogazione dei fondi previsti per il 2013 dalla Regione Puglia, i pagamenti sui conti delle stesse si sono fermati a marzo. «Siamo qui perché Mesagne è il Comune capofila dell’ambito e ci è sembrato il luogo più adatto dove portare le nostre ragioni – spiega Vincenzo Cavallo della Cgil Funzione Pubblica, in rappresentanza delle lavoratrici in agitazione –  È la seconda volta in pochi mesi che ci accade una cosa del genere. La situazione, a questo punto, non è più tollerabile. Se si blocca anche un solo anello della catena che parte dalla Regione, passa dall’ambito territoriale e dalle cooperative e arriva alle operatrici, chi patisce le conseguenze peggiori sono proprio, come al solito, quest’ultime».

Le donne in assemblea nella sala consiliare hanno incassato l’attenzione e l’appoggio del sindaco di Mesagne, Franco Scoditti, il quale si è prodigato immediatamente a convocare per domani alle 11 una riunione d’urgenza dei sindaci dell’ambito per discutere la situazione. «Ho convocato per domani un incontro con i miei colleghi – ha dichiarato alle lavoratrici il primo cittadino – intanto ho chiesto loro l’accredito urgente di una quota, parte di quanto dovuto da ognuno per il 2013 e, in più, proporrò di andare in Regione per una soluzione definitiva della questione».

Intanto, hanno fatto sapere dal Comune di Mesagne che il bonifico relativo al mese di aprile è stato emesso mentre le donne si trovavano ancora riunite nella sala consiliare. «Ringraziamo il sindaco Scoditti – afferma Antonio Macchia, segretario provinciale della Cgil Fp – e gli garantiamo la nostra presenza anche domani perché la nostra battaglia continuerà finché il problema non sarà risolto alla radice».

Il servizio Adi previsto per il 2013 è stato dimezzato per problemi di budget. Le operatrici, quindi, si trovano a lavorare il 50% delle ore stabilite dal contratto, percependo, di conseguenza, la metà del salario, almeno così è stato fino a marzo, data dell’ultimo bonifico ricevuto. La situazione più grave pare essere quella di Latiano.

«A inizio 2013 – spiega Cavallo – per non interrompere il servizio, fu stabilita una proroga di 13 settimane. Negli altri comuni, con un semplice atto di giunta, questa proroga è stata revocata e il servizio continua così com’è fino al nuovo bando. A Latiano, invece, quest’atto non c’è ancora stato. Dopo le dimissioni dell’assessore ai servizi sociali, Antonella Catanzaro, ho parlato col sindaco, Antonio De Giorgi, il quale mi ha assicurato che avrebbe provveduto alla revoca della provoca giovedì scorso. Ancora, però, nulla si è mosso».

Maurizio Distante

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