Dal monumento Montecatini al Castello Alfonsino, due progetti per rilanciare il porto

BRINDISI- Due progetti per rilanciare il porto, Questa mattina, presso la sala Guadalupi di Palazzo di città, sono stati presentati i  due progetti con cui il Comune di Brindisi partecipa all’Avviso del Ministero Infrastrutture e Trasporti per i porti del Sud Italia, dedicato al miglioramento di relazioni e infrastrutture portuali e urbane  e di recupero dei water front. E’ stata inviata al MIT una importante proposta progettuale, preparata dal settore Urbanistica, riguardante: il completamento del recente embellisement del lungomare Regina Margherita (un’azione che molto ha valorizzato la città e in particolare il suo nucleo antico di età Romana in affaccio sulla “piazza d’acqua” del grande e scenografico Porto Interno) da piazzetta Alberione-largo Lenio Flacco-Fontana dell’Impero lungo largo Sciabiche e via Thaon di Revel  fino a via Pigonati e al varco del Comando Marina, tuttora straordinariamente allocato nell’antico grande castello medievale; un significativo ulteriore contributo al recente embellisement e riuso del lungomare della via del Mare (un’altra azione che molto ha valorizzato la città antica e in particolare il “Seno di Levante” del Porto Interno costituito dalla lunga foce del Patri) dalla importante architettura ‘modernista’ di primo secolo XX della stazione marittima, passando per la piccola area archeologica sottostante alle mura di via del Mare che reggono l’alta falesia costiera su cui s’innalza il quartiere Mattonelle, spinto però ora, nella proposta progettuale, fino alla via Spalato con il suo grande parcheggio pubblico, al dismesso deposito costiero carburanti della Marina Militare (cosiddetta area “Ex POL”, traversata dal Patri, un’area che in prospettiva com’è già oggi per la foce del Cillarese dovrebbe divenire una significativa zona umida del verde urbano di Brindisi a collegamento della città antica al troppo periferico quartiere Perrino) e quindi, in fine, all’incrocio della via per/da Lecce, avvicinandosi alla straordinaria Porta Lecce e al suo imponente bastione, ulteriore contributo – si diceva – basato sul potenziamento della mobilità leggera verde ciclopedonale e su complementi funzionali d’illuminazione e commerciali oltre che sulla ricostruzione per minimuseo-caffetteria della casa comunale diroccata trovasi nella piccola area archeologica; un primo intervento su quanto potremmo chiamare Monumento Montecatini, una gigantesca dismessa architettura archeologica industriale per fosfati innalzata innanzi alla stazione marittima negli stessi anni di questa, giusto al di là della Piazza d’Acqua del Porto Interno, di proprietà del Demanio statale e da questo da tempo concessa a AdSPMAM (Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale) ma ora, nell’anche per ciò felice e fortunata circostanza dell’Avviso MIT, promessa da AdSPMAM a Comune di Brindisi, per destinarlo appena sarà possibile a periodiche accoglienze e esibizioni portuali e comunali di dimensioni gigantesche; una piccola estensione alla zona portuale e industriale che trovasi subito a nord-est del Seno di Levante del Porto Interno alla foce Patri, in accordo con AdSPMAM e Consorzio Area di Sviluppo Industriale, della rete di mobilità leggera verde ciclopedonale integrando questa con un nuovo tratto che si spinge fino al Monumento Montecatini andando verso Punta delle Terrare e il suo insediamento arcaico di circa 35 secoli fa della Brindisi dell’Età del Bronzo in piena mitologia mercantile Micenea; una importante ricerca-azione in partnership con Università del Salento, Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione, in fine, volta all’allestimento di sistemi di Intelligent Cybersecurity socio-economica-ambientale del waterfront di Brindisi all’interfaccia tra porto e città, in tutta evidenza lungimirante per le sfide di varia natura che attendono la comunità nel prossimo futuro. “Si tratta di un’idea progettuale importante e ambiziosa che, si spera, raccoglierà il consenso e il finanziamento del MIT – spiega l’assessore all’Urbanistica Dino Borri -. Il progetto è stato interamente allestito nell’Ufficio Tecnico comunale di Brindisi, com’è già stato e è per il nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale 2020-2050) destinato a sostituire il vecchio e tuttora vigente (ma ormai obsoleto e privo di spinta e di cura per il sistema socio-economico-ambientale di Brindisi del prossimo futuro) PRG Piano Regolatore Generale del 1985. Progetti così complessi raramente in Italia sono fatti interamente in house e senza spese esterne per consulenze o altro. Brindisi dimostra con una coraggiosa e ardita partecipazione alla sfida lanciata dal MIT e dal Governo Italiano di avere persone di alta qualità e alta passione nella propria comunità e nelle proprie organizzazioni operative pubbliche cui sento di rivolgere un ammirato ringraziamento”. La seconda proposta progettuale, preparata dall’ufficio Lavori pubblici, riguarda invece il settore più specificatamente di accessibilità turistica e, in particolare, il collegamento della città con il Castello Alfonsino. Il progetto prevede un più ampio intervento che riguarda la viabilità automobilistica e ciclistica della zona Sciaia e di via Materdomini: percorsi alternativi e l’allargamento del ponte. In accordo anche con Marina militare e Aeronautica, l’amministrazione comunale intende creare strade e piste per ridurre le problematiche relative alla viabilità per i residenti e, al contempo, favorire quella per i flussi turistici. “Sinergia e collaborazione tra i settori Lavori pubblici e Urbanistica hanno consentito di presentare al Ministero progetti di gran valore che potrebbero rappresentare la giusta svolta per la nostra città e che sono la perfetta sintesi di quella visione politica che ha questa amministrazione”, dichiara il sindaco Riccardo Rossi.

BrindisiOggi

 

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