Dissesto nel centro storico, Canuto: «Segnali positivi, a breve famiglie a casa»

MESAGNE – «Abbiamo avuto un primo riscontro tecnico che possiamo definire cautamente ottimista: secondo i rilievi fatti dal geologo non sembrerebbero esserci, al di sotto delle vie del centro storico che formano il triangolo interessato dal dissesto dei giorni scorsi, delle voragini che rischiano di compromettere la tenuta statica degli edifici. Per poter ufficializzare definitivamente questi dati, però, bisogna aspettare ancora 48 ore e sperare che la situazione permanga così com’è, senza nessun altro movimento del terreno».

È ancora presto per tirare un sospiro di sollievo ma Giancarlo Canuto, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici di Mesagne, comincia a mostrare una certa fiducia per l’evoluzione degli eventi che hanno causato, mercoledì scorso, un allarme geologico in alcune vie del centro storico della città. «I dati in nostro possesso – spiega il vicesindaco – sono confortanti anche perché i vetrini per la misurazione di eventuali allargamenti delle crepe esistenti negli stabili, piazzati dai professionisti subito dopo l’allarme, non hanno registrato modifiche, segno di una sostanziale inerzia delle situazione. Se le cose dovessero continuare in questo modo, potremo cominciare a rimandare a casa le famiglie che hanno abbandonato le proprie abitazioni».

Con ogni probabilità, stando alle verifiche effettuate in questi giorni, nonostante il maltempo e la pioggia, il problema si sarebbe venuto a creare in seguito a una perdita delle condutture dell’acquedotto che, in presenza di un terreno friabile e variegato, come quello del centro storico di Mesagne, avrebbe causato il dissesto che tanta paura ha messo nella popolazione interessata. La buona notizia, come confermato dal vicesindaco Canuto, sarebbe che l’acqua non avrebbe creato delle voragini tali da mettere in pericolo la stabilità degli edifici. «Per domani – conclude Canuto – abbiamo convocato i cittadini che abitano nella zona in questione per spiegare loro la situazione. Tra 48 ore, poi, se le cose dovessero rimanere così, cominceremo il piano graduale di rientro delle famiglie nelle proprie abitazioni».

Maurizio Distante

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