‘Una donna sola’, in scena l’opera in memoria di Franca Rame

BRINDISI – “Quello che vorrei continuare a dire alle donne, anche dopo la mia morte, è di non perdere mai il rispetto di se stesse, di avere dignità. Sempre” (Franca Rame). Il Teatro Kopó Brindisi presenta ‘Una donna sola’ di Franca Rame, con Francesca Epifani, per la regia di Simona Epifani per PTK (Produzioni Teatro Kopó), in scena dal 12 al 14 gennaio, venerdì e sabato alle 21, domenica alle ore 18 e in replica alle 21.15.

Al centro della scena c’è Maria, una donna sola la cui esistenza si svolge all’interno di una casa dalle pareti azzurre, gialle e rosa, i colori tenui e rassicuranti utilizzati nelle pubblicità rivolte alle donne. La vita della protagonista, interpretata magistralmente da Francesca Epifani, direttore artistico del Teatro Kopó, assomiglia infatti ad una reclame della casalinga perfetta, circondata dai migliori elettrodomestici. A regalarglieli è il marito, Alfredo, un uomo che “non le fa mancare nulla”.

Grazie alle chiacchiere con una vicina, la donna riesce a raccontare il suo profondo disagio e la prostrazione in cui la situazione familiare, apparentemente perfetta, l’hanno fatta precipitare. Gli elettrodomestici all’ultima moda sono soltanto oggetti che la rendono oggetto, adoperata tutte le sere da un marito dispotico e incurante di darle piacere. Quella casa da bambola è in realtà una prigione e lei non può far altro che destreggiarsi, con fatica, tra le faccende domestiche, la cura dei figli, le telefonate di controllo del coniuge geloso e quelle di uno stalker anonimo, le attenzione del cognato invalido ed erotomane.

Maria ha cercato una via di fuga, prima in una relazione extraconiugale deludente e poi in un tragico tentativo di suicidio. Per lei non sembra esserci dunque scampo ed è in un crescendo di allegra disperazione che la donna deciderà di compiere un ultimo gesto estremo di rivolta contro il suo carceriere. Sono trascorsi più quarant’anni da quando Dario Fo e Franca Rame scrissero Una donna sola, eppure la pièce è ancora attualissima, perché la strada da percorrere verso la piena parità di genere è tutta in salita, come ci raccontano i dati sul femminicidio, quelli sulle diseguaglianze, la persistenza di stereotipi sessisti nella pubblicità.

BrindisiOggi

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