E’ brindisina la prima donna eletta “Manager dell’anno” da Federmanager Piacenza: Alessandra Todisco

BRINDISI- (Da Il7 Magazine )E’ stata eletta manager dell’anno dalla Federmanager di Piacenza ed è stata premiata per essere tra i primi dieci manager d’Italia, area nord est,  su 3mila candidati. Lei è Alessandra Todisco, 43 anni di Brindisi, ed è la prima donna a ricevere ei riconoscimenti così importanti in un settore che è principalmente ad appannaggio maschile.

Alessandra Todisco nasce e cresce a Brindisi. Si diploma  al Liceo classico Marzolla e contrariamente agli studi umanistici sceglie di trasferirsi a Piacenza dove frequenta e si laurea con il massimo dei voti presso l’Università Cattolica studiando Economia e Commercio in Economia e Commercio indirizzo Impresa e innovazione. Nel 2008 consegue un Dottorato di Ricerca in Economia Aziendale presso l’Università Cattolica di Milano. Abilitata all’esercizio della libera professione di Dottore Commercialista,  matura una significativa esperienza come consulente nell’ambito dei sistemi di pianificazione e controllo di gestione;  coordina diversi progetti di ricerca e consulenza nell’ambito dell’imprenditorialità e della responsabilità sociale di impresa. Dal 2003  è impegnata a svolgere un’ attività di formazione universitaria e manageriale presso l’Università Cattolica e presso altri enti di formazione, pubblici e privati.

Attualmente è Direttore Generale di Sivam, una storica azienda del comparto agro-zootecnico italiano, dove ha ricoperto, dal 2011 al 2016, il ruolo di Direttore Amministrazione Finanza e Controllo. Tra i principali risultati conseguiti in Sivam, vi è  la progettazione e l’implementazione di un sistema di pianificazione e controllo coerente con l’assetto strategico-organizzativo e la gestione di operazioni straordinarie, tra cui un importante piano di ristrutturazione industriale e finanziaria; in qualità di Direttore Generale, poi, l’implementazione di un sistema di valutazione delle performance e di un piano di sviluppo delle risorse umane. “Avevo 31 anni- racconta Alessandra-  dopo essere stata consulente per tre anni  nella Sivam, l’azienda  mi ha proposto di ricoprire il ruolo di direttore generale. Penso che questa proposta sia maturata perché avevamo  condiviso una visione aziendale. Ad un certo punto cercavano un direttore ed hanno deciso di puntare su di me, mi hanno proposto di entrare in azienda”.

Alessandra intraprende così un’esperienza nuova ma tuttavia non taglia mai il legame con l’università. “Ho rinunciato a fare la consulente ma non ho mai messo da parte l’università- dice- Ritengo che il rapporto con i giovani sia indispensabile . Per non farmi mancare nulla un anno e mezzo fa mi sono anche  rimessa a studiare, frequento un Master Executive  per manager. Un percorso che mi ha cambiata , un percorso di sacrificio e di resilienza. Diciotto mesi di studio ed esami che mi ha arricchita. Ho avuto un vero e proprio processo di trasformazione . Mi sento un personaggio in evoluzione”. Ed è proprio quel fermento, quella fiamma viva che si porta dentro del “voler fare” che la porta anche ad avvicinarsi alla Federmanager, l’associazione di categoria che rappresenta manager e alte professionalità delle aziende produttrici di beni e servizi in tutta Italia.

“Sono entrata in Federmanager qualche anno fa- racconta- l’ho fatto pensando che fosse un modo per condividere delle esperienze , per un po’ ho rappresentato la quota rosa nel direttivo ma poi ho deciso di approfondire, di spendermi di più. Quest’anno sono derivate  due esperienze:  da una parte sono stata inserita tra i primi dieci giovani manager d’Italia, area nord est, e per questo premiata; poi da Federmanager Piacenza sono stata eletta come miglior manager dell’anno. La valutazione è stata fatta sulla base di una serie di elementi ma credo che su questa scelta abbia inciso profondamente la mia decisione di rimettermi in gioco con l’Università . Io però non mi sento arrivata . Lo stesso premio, sinceramente, io non me lo aspettavo. Io sono una persona abituata a fare, è il mio modo di essere. Comunque è la prima volta che viene premiata una donna , soprattutto della mia età”.  Alessandra non è solo una donna in carriera , in continua evoluzione, ma è anche la mamma di Edoardo, 12 anni, sul quale rivendica il DNA brindisino. “La vita di una donna manager, oltre più mamma, non è semplice- dice-  Ci sono mille complicanze , è per questo che è importante trovare un equilibrio anche mentale. Ho un figlio di 12 anni ,ha sangue brindisino, ci tengo a dirlo. In questi anni sono riuscita ad inserirmi in una comunità a cui non appartenevo e sono orgogliosa di questo ma resto brindisina, lo sono nel DNA. Questo periodo di pandemia mi aiutato a recuperare tempo e spazio, anche con mio figlio. E’ per questo che quando usciremo dall’emergenza Covid, ho intenzione di promuovere meccanismi di conciliazione famiglia-lavoro. Incrementare piccole e grandi azioni.”.  Alessandra è molto legata alla sua terra di origine è il suo orgoglio ma in un certo senso anche il suo cruccio. “Il mio unico rammarico è non essere riuscita a realizzare tutto questo nella mia terra ma le scelte sono figlie delle opportunità e non sai mai quando e dove ti capitano- dice- Ho lavorato e continuo a lavorare tantissimo attraverso i network, sono lo strumento che ti consentono di essere in contatto con il mondo. Bisogna investire nei network, prima o poi ti ritorna”. La sua esperienza le ha insegnato che non ci sono limiti ed è forse per questo motivo che si considera un personaggio in continua evoluzione, né tanto meno il suo essere donna è mai stato un ostacolo nella sua carriera.

“Essere donna non mi ha mai creato difficoltà nel mio lavoro. Mi sono sempre sentita in  competizione, questo si, ma senza distinzione di genere. Io penso che uomini e donne siano differenti e per questo motivo non bisogna cercare l’uguaglianza assoluta- conclude- Abbiamo forma mentis diverse ma che in qualche modo si possono compensare a vicenda. Dall’integrazione deriva il valore dell’azienda. Questa esperienza , questo master mi ha aperto nuovi orizzonti. Il futuro è ancora tutto da costruire”.

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

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