“Enel non investe più, un colpo all’economia brindisina. E’ tempo di agire”

INTERVENTO/ La decisione di ENEL di non investire più nella realizzazione dell’impianto di produzione di energia alimentato a gas nel sito di Cerano rischia di infliggere un colpo mortale al sistema industriale brindisino.

Il riferimento ad un percorso da condividere con gli stakeholder locali per la valorizzazione del sito lascia chiaramente intendere come alla base della decisione vi sia anche, se non soprattutto, la volontà manifestata dalla Amministrazione Rossi e dei suoi seguaci di opporsi a questo tipo di investimento.

Lo stesso proposito annunciato da ENEL di volersi impegnarsi nello sviluppo di energie rinnovabili è destinato a scontrarsi con la politica energetica delle Amministrazioni Comunale e Provinciale a guida Rossi che hanno sin qui respinto tutti i progetti che prevedevano l’installazione nel territorio brindisino di impianti di produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili, compresi quelli previsti nel Sito di Interesse Nazionale di Brindisi, facendo così sfumare investimenti per centinaia di milioni di euro e con ricadute positive sull’intera economia cittadina.

E tanto dopo aver approvato delle linee guida in materia di rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale che prevedevano l’obbligo, per gli investitori, di riservare a “bosco mediterraneo” una superficie pari al 25% di quella interessata dagli impianti.

Insomma, la versione riveduta e corretta della “foresta orientale” teorizzata dall’Assessore Borri.

Fa sorridere l’enfasi con cui il partito di maggioranza relativa annuncia urbi et orbi che il progetto di un parco eolico offshore della società Falck Renewables garantirà ben 4.000 posti di lavoro. Immaginiamo migliaia di addetti arrampicati su pale altissime collocate in mare intenti a soffiare per far funzionare l’impianto!

E’ tempo che la città si ribelli a questa cultura anti industriale elevata a forma di governo che ha visto l’Amministrazione Rossi contrapporsi ad ogni tipo di investimento anche se ecocompatibile, instaurare vertenze con tutti i gruppi industriali presenti sul nostro territorio, immaginare un nuovo modello di sviluppo incentrato su chioschetti sulla costa e spiagge pubbliche opponendosi anche nel settore turistico ad ogni investimento privato che fosse indirizzato a realizzare villaggi turistici, alberghi o altre “amenità” del genere.

E’ tempo di dar vita ad un ampio fronte composto da forze politiche, movimenti civici, rappresentanze sindacali e datoriali capace di elaborare una idea condivisa della città che escluda il depauperamento del nostro patrimonio industriale, ancora oggi capace di dare lavoro a migliaia di cittadini.

Il PRI brindisino ha contribuito a far nascere, con altre forze politiche di ispirazione laica e riformista e con un nutrito gruppo di movimenti civici, la coalizione “Brindisi al centro” che intende divenire punto di riferimento di quanti non condividono le strategie di governo cittadino del Sindaco Rossi.

Ci auguriamo che il fronte si allarghi sino a ricomprendere altre forze politiche che in questi anni si sono opposte alla cultura oscurantistica della Amministrazione Rossi, abbandonando ogni tatticismo o tentazione di cointeressenza con quanti stanno conducendo la città verso il baratro.

Non è più il momento dei tatticismi: è tempo di agire!

 

Il Segretario Cittadino Pri Vito Birgitta

Il Capogruppo Consiliare Pri Gabriele Antonino

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*