Festa della Repubblica, il nuovo prefetto: “I giovani prendano esempio dai padri, e più tolleranza verso gli immigrati”


BRINDISI – Il prefetto, Valerio Valenti, a cinque giorni dal suo mandato a Brindisi presiede la cerimonia commemorativa del 71° anniversario della fondazione della Repubblica Italiana in piazza Santa Teresa. Il suo obiettivo primario è l’interazione con i giovani di tutte l’età, in quanto futuro di Brindisi.

La cerimonia commemorativa della fondazione della Repubblica è stata organizzata da Comune di Brindisi e dalla Brigata Marina San Marco, dalle forze di polizia e dalle forze armate. Il 2 giugno è la data in cui si svolse il referendum istituzionale del 1946, durante il quale tutti i cittadini furono chiamati alle urne per decidere quale forma di governo, monarchia o repubblica, volessero per la loro nazione, la quale ormai da 20 anni conosceva solo il regime dittatoriale.

La cerimonia ha avuto inizio con l’entrata del prefetto, Valerio Valenti, a soli cinque giorni dal suo mandato, prendendo il posto di Annunziato Vardè, trasferito a Brescia (città di cui prima Valenti era prefetto). Come consuetudine la cerimonia ha avuto avvio con il rito dell’alza bandiera accompagnato dall’intonazione dell’inno di Mameli da parte del coro delle voci bianche del 1° e 2° circolo di Mesagne e dall’Istituto complessivo di San Pancrazio Salentino. Dapprima il Prefetto è stato chiamato a leggere il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale si è concentrato su tre tematiche: il persistente problema della distinzione di genere in campo lavorativo e coniugale e quindi il conseguente femminicidio; le popolazioni che hanno subito perdite sia economiche che affettive a causa di eventi sismici ed infine la preoccupazione dell’immigrazione, invitando all’interazione e alla collaborazione tra locale e nazionale affinché venga garantita sicurezza e legalità.

La parola passa al Prefetto di Brindisi il quale ringrazia tutti i presenti e si augura di poter collaborare con il commissario straordinario, Santi Giuffrè, del quale si auspica di divenire anche amico. Valenti dopo aver ricordato storicamente la giornata del 2 giugno e la sua importanza, si sofferma sul tema “giovani”. Il Prefetto si augura che i giovani, futuro di Brindisi, prendano esempio dai loro padri, dai nonni e dagli zii per il loro valore e siano pronti a rendere fiero il loro paese. Anche Valenti si sofferma sul problema dell’immigrazione, che sicuramente interasse tutta l’Italia, ma si rende conto che preoccupa anche Brindisi; è preoccupante perché c’è bisogno di assistenza, confronto culturale ed un accurato processo d’integrazione per una pacifica convivenza. L’ultimo pensiero del Prefetto va al rispetto della Costituzione italiana da parte delle Istituzioni dei carabinieri della polizia e anche dell’intera cittadinanza che dovrebbe riconoscersi in essa.

Successiva è stata la consegna delle medaglie d’onore: a Clemente Musa (deceduto), classe 1923, il qualche ha partecipato al secondo conflitto mondiale come radiotelegrafista del genio militare, inviato al distaccamento in Francia, fu catturato e deportato nel 1943 nei campi di concentramento in Germania, si ricongiunse con i suoi cari nel 1945; a Giacomo Rosati (deceduto), classe 1922, richiamato alle armi nel regio esercito nel gennaio del 1942 e chiamato nel giugno dello stesso anno a Rodi al 47° reggimento, il 9 settembre fu catturato dai tedeschi e internato in un campo di concentramenti in Germania dove venne sottoposto ai più duri lavori e liberato dagli alleati. Una sola medaglia d’oro è stata concessa dal Presidente della Repubblica italiana alle vittime di atti di terrorismo e di criminalità organizzata: al signor Gianfranco Melfi, capo aiutante della marina militare. Cinque sono state le onorificenze di cavaliere consegnate dal Prefetto: al professore Michele Basile, docente di scienze motorie e sportive in quiescenza; al signor Antonio Chirivì, ispettore capo della polizia di stato in quiescenza; al signor Francesco Lorusso, manager della società Franco Lorusso; al signor Francesco Magazzino, capo reparto esperto dei vigili del fuoco e al signor Angelo Rocco Urso, sovraintendente capo della polizia di stato in quiescenza. A conclusione della solennità del momento è stata intonato dal coro l’Inno alla Gioia.

Alberta Esposito

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