Fiori in mare per ricordare le vittime della Kater Rades, gli anni del blocco navale – Video

BRINDISI –  Un lancio di fiori in mare per ricordare le vittime del naufragio della Kater rades, ma anche per tutti gli uomini e le donne morti in questi nei viaggi della speranza. Il Cobas antirazzista di Brindisi insieme ad altre associazioni si è ritrovato ieri pomeriggio sul lungomare Regina Margherita. Era il 28 marzo 1997.  La nave albanese Kater I Rades entra in collisione con la nave della marina militare italiana Sibilla. E’ una strage. Muoiono 57 persone, 24 i dispersi, secondo le autorità italiane. Per le autorità albanesi, le vittime sono un centinaio.  Dall’Albania, che era nel caos, arrivavano frequentemente navi stracolme di persone. Per respingerle indietro, il governo Prodi predispone un blocco navale. Quella sera, avvenne un inseguimento in mare. E la nave italiana travolse quella albanese. Il governo si difese dicendo che fu il comandante della nave albanese a fare delle manovre pericolose. Questa versione non fu mai dimostrata. Nel processo, furono invece condannati in appello entrambi i comandanti. Per quello italiano ci fu uno sconto di pena, per prescrizione. Fu condannato – insieme alla marina militare – a risarcire i parenti delle vittime per circa 4 milioni di euro.

“Questo governo ha chiuso i porti – afferma Bobo  Aprile segretario Cobas Brindisi – ha completamente cancellato tutte le leggi che riguardano forme minime civili di accoglienza e di integrazione , ha  bloccato di fatto   gli interventi  di salvataggio in mare , sta rafforzando il circuito dei centri di espulsione. Queste leggi cancellate e provvedimenti costringeranno centinaia di migliaia di migranti alla clandestinità. La loro politica sulla immigrazione è quella di dare soldi a paesi che appoggiano l’Isis come la Turchia in guerra contro i Curdi , oppure  come la Libia  in preda a centinaia di bande in guerra tra di loro dopo l’intervento militare  fatto solo per spartirsi il petrolio”.

Vi proponiamo questo servizio di Lucia Portolano con la testimonianza di Emma, una ragazza albanese che vive a Lecce, andato in onda alla trasmissione Tagadà su la7

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