Fotografia e moda, un giovane brindisino tra i fotografi emergenti

BRINDISI –  Da passione a lavoro. Mattia Campeggio un ragazzo brindisino classe 91 che sognava di diventare un fotografo di moda ora lavora a Milano per l’agenzia “Cattura” e nel 2016 è stato eletto tra i migliori fotografi emergenti.

Diplomato al liceo classico di Brindisi, Mattia s’iscrive alla Facoltà di Economia dell’Università di Roma dove comincia a dare i primi esami, ma nel frattempo cresce una curiosità nel ragazzo che non ha nulla a che vedere con i calcoli: la fotografia. Questa passione diventa sempre più forte, nonostante Mattia continuasse a frequentare l’Università e a calarsi nella realtà degli economi facendo qualche lavoretto qua e là. A sette esami dalla laurea il ragazzo prende una decisione molto importante per la sua vita: lascia l’Università per dedicarsi alla fotografia, diventata più di una passione quando aveva provato a fare alcuni scatti, all’inizio per gioco, a delle sue amiche fashion blogger. “Il settore della moda non è semplice come potrebbe sembrare – ammette il fotografo emergente – ci sono tanti fotografi già abbastanza famosi nel mio campo che difficilmente lasciano spazio ai nuovi. In più quando fotografi qualcosa d’inanimato dipende tutto da te, mentre quando hai a che fare con le persone, devi mettere d’accordo più teste e cerare di accontentare il marchio per cui lavori o i soggetti ritratti nella foto, senza perdere te stesso”. Il fotografo brindisino lavora nel campo da quattro anni ormai e al momento presso l’agenzia “Cattura”, conosciuta per le sue collaborazioni con grossi marchi come Versace o Bulgari. Cattura raccoglie spesso fotografi o movie maker giovani e freschi e li supporta permettendo loro di fare esperienza. Mattia Campeggio continua a raccontare della sua coraggiosa scelta di inseguire il suo sogno “Lasciare l’Università e intraprendere la carriera da fotografo non è stata una decisione semplice, anche perché vi era un investimento economico non indifferente per comprare tutte le attrezzature necessarie. Ma io avevo provato a solcare i passi della professione di economo e nonostante mi piacesse e mi affascinasse l’idea, non mi dava quella gioia e quella soddisfazione che provo adesso quando completo un servizio fotografico. – esorta il fotografo- Sono del parere che bisogna fare nella vita qualcosa che la mattina, nonostante la stanchezza e le delusioni, ci faccia alzare con il sorriso”.

Mattia racconta delle sue collaborazioni con Sergio Rossi, Trussardi Sposa, Guido Maggi, Bottega Dalmut e delle pubblicazioni di alcune sue foto su Vogue, ma aggiunge anche “ Non sempre è stato tutto rose e fiori. È vero ho avuto tante soddisfazioni da questo lavoro, ma anche tanti pareri negativi o momenti di sconforto in cui mi rendevo conto del periodo di forte crisi che l’Italia sta attraversando e di quanto fosse difficile per la moda dei grandi marchi rimanere a galla in questa tempesta. Ma tutto mi è servito, anche questi momenti, perché mi enumeravo tutti i risultati positivi che avevo ottenuto ed era quello che mi permetteva di avere la forza di fare il prossimo passo con lucidità.”

I Social sono un contorno di cui un fotografo di moda che vuole fare fortuna non può fare a meno, infatti la pagina Instagram di Mattia, piena dei suoi lavori, numera 11,3 mila follower e la sua pagina Facebook conta 2092 amici. “Ormai quando mi presento per propormi come fotografo oltre il mio portfolio – ammette Mattia – vogliono vedere tutte le pagine social che posseggo. Per esempio quando vedono le foto che pubblico su Instagram, attraverso gli hashtag che io inserisco sotto ad una foto, loro si rendono conto di come io stesso definisco le mie fotografie, del messaggio che voglio che arrivi e di come voglio emozionare il pubblico. Instagram è un portfolio online più rustico, più alla mano e più sincero.”

Alberta Esposito

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