Happy Casa Brindisi torna alla vittoria con il Vanoli Cremona

BRINDISI- E’ stato un feroce ritorno alla vittoria quello che si è consumato nel Palapentassuglia di Brindisi ieri pomeriggio, con la Happy Casa che nei primi quindici minuti della partita contro la Vanoli Cremona ipoteca la vittoria finale che arriverà puntuale con il punteggio di 87-65.

L’inizio irruente e asfissiante dei brindisini ha trovato Cremona già alle corde dopo pochi minuti di gioco, Harrison ha ripreso il suo posto sul palco d’onore e Clark all’interno di un generale clima di positività ha contribuito a creare il primo importante divario tra le due squadre.

E’ questa una vittoria che ripara la possibilità (remota per chi scrive) di una eventuale quanto improbabile retrocessione e mantiene salde le probabilità (consistenti, sempre per chi scrive), di un accesso ai playoffs.

La cronaca della gara potrebbe anche esaurirsi in queste poche parole perché la Happy Casa Brindisi è sembrata come un titolo quotato in borsa che rimbalza il suo valore dopo un periodo di negatività, la rimodulazione dei processi di gioco, il cambiamento sostanziale di alcune pedine (la volontà è sempre buona cosa il talento un’altra), hanno ridefinito il concetto di squadra che ora trae immediato beneficio dalla nuova veste.

Certo, occorre frenare l’entusiasmo e osservare con attenzione dove potrà arrivare il percorso della nuova creatura in mano a Coach Vitucci (pretestuose, ingenerose e per niente a fuoco le critiche che gli sono state rivolte), ma lo sport è bello anche perché inventa metri nuovi per misurare i percorsi da fare ogni volta.

Poi ci sarebbe da scrivere di Matteo Spagnolo, viso educato da ragazzo di buona famiglia e carriera da predestinato, ieri con la casacca di Cremona è entrato nel palasport della sua città in punta di piedi, rispettoso e sorridente come sempre confortato nel superare l’iniziale timidezza dall’abbraccio dei suoi concittadini, Matteo è uno di quei casi rari in cui si capisce all’istante il significato della parola talento, l’impressione che arriva dalla naturalezza del gesto, il qui e ora del senso di appartenenza al gioco della pallacanestro, per lui vale quello che una volta scrisse Joe Strummer: The future is unwritten.

Amedeo Confessore

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