Il primo “Africa Bar” nel cuore del centro storico, la storia di Nmaozukau

BRINDISI- C’è un piccolo pezzetto di Africa nel cuore del centro storico di Brindisi ed a portarlo è stato Nmaozukau Lucky, un giovane nigeriano che otto mesi fa ha aperto il primo “Africa bar” della città. A pochi passi dalla Chiesa di Santa Lucia, in via De Gallò il piccolo bar apre le porte agli avventori regalando musica e profumi di luoghi lontani. “God is able”, si legge sull’insegna , tradotto alla lettera vuol dire “Dio è capace”. Suona  quasi come un monito , in realtà è  un invito ad entrare e a godere della compagnia e del calore famigliare. Nmaozukau, infatti, gestisce l’attività con la moglie e all’interno dei locali durante le ore pomeridiane ci sono anche i suoi quattro figli rispettivamente di 12, 9, 4 e 2 anni. “Questo posto è una grande famiglia- dice con orgoglio- io vivo in Italia dal 2008 e prima di arrivare qui a Brindisi sono stato a Milano, e a San Benedetto del Tronto. Ho fatto tanti lavori diversi ma il mio sogno è sempre stato quello di aprire un bar”.  Nmaozukau , come tutti i migranti che arrivano nel nostro paese in questi anni si è accontentato di fare qualsiasi tipo di lavoro, anche il più umile. Da tredici anni vive a Brindisi e qui spesso ha lavorato nelle campagne. Poi si è sposato ed ha formato una sua famiglia e così ha cercato di dare maggiore stabilità ai suoi bambini mettendo su questa attività. “Ho lavorato nelle campagne, uno degli ultimi lavori che ho fatto è stato per le Tenute Carrisi- dice- ma ho sempre avuto in testa di aprire un bar. E’ una cosa di famiglia. In Nigeria anche mia madre ha un’attività simile. Io sono cresciuto nei locali così, dove viene tanta gente, si fa musica e si sta in allegria. E qui è uguale”. La caratteristica di questo locale è il profumo della cucina tipica africana. Qui si possono degustare i piatti tipici che prepara lo stesso Nmaozukau  e di cui lui va tanto orgoglioso. “ La nostra è la cucina tipica del Senegal- racconta- io preparo la  babaganoush, il zighinì, il gelofri. Ma se qualcun mi chiede qualche piatto brindisino sono capace di preparare anche quello”. Sono tutte ricette molto speziate e profumate, dal sapore intenso come intenso è il senso di appartenenza che Nmaozukau esprime attraverso questo luogo così caratteristico.  Gli ambienti del locale, infatti, per quanto siano arredati con molta semplicità custodiscono tantissimi oggetti tipici dell’Africa. E’ impossibile non soffermarsi ed apprezzarne la bellezza. Ma la cosa più interessante di questo luogo sono i suoi avventori, uomini e donne di tutte le nazionalità. “I miei clienti sono tutti diversi- dice- qui vengono africani, cinesi , italiani e soprattutto tanti brindisini. Tutti apprezzano la nostra musica e la nostra cucina”. A testimonianza degli apprezzamenti che la sua attività riceve  Nmaozukau  ci mostra un book sul quale i clienti che passano dal suo locale lasciano scritto un pensiero. E’ inutile a dirsi che sono tutte parole di affetto e ringraziamento per l’accoglienza e il servizio ricevuto. Ci sono messaggi in inglese, in africano, in italiano ma anche in una lingua che sembra araba. Insomma tra le pareti dell’African Bar c’è un mondo che appartiene un po’ a tutti. “Vivo in Italia da così tanti anni che alla fine mi sento un po’ italiano anche io- ammette- poi i miei figli sono tutti nati qui a Brindisi e posso dire che sono brindisini ma è importante mantenere il legame con la propria terra. Io non parlo molto bene l’italiano, mia moglie è più brava di me,  ma amo questo paese e mi trovo bene qui. Spesso mi manca l’Africa e i luoghi dove sono cresciuto. Qui dentro, in questo bar è come se tornassi a casa mia dove sono nato”. La presenza di Nmaozukau a Brindisi , la sua famiglia  e il suo bar sono l’esempio di una perfetta integrazione sociale. I suoi figli sono nati qui e crescono qui, studiano nelle scuole italiane e riescono, anche grazie ai genitori, a fondere due culture spesso molto differenti tra di loro. “Qui si sta bene, la gente che entra nel mio bar- dice sorridendo- viene per essere allegra, per divertirsi e fare festa. Spesso organizziamo i compleanni e facciamo tanta musica”. Il bar di Nmaozukau è aperto tutti i giorni, h.24. E’ questa un’altra delle caratteristiche di questo posto. “Abitiamo qui vicino e gestire il locale- dice- anche se abbiamo dei bambini, non è difficile. Il pomeriggio li porto qui, sono tranquilli e stanno in compagnia”. Sulla porta del locale ci sono i numeri di telefono e semmai un cliente dovesse presentarsi a qualsiasi ora del giorno Nmaozukau arriva in un batti baleno. “Ora io spero che il bar vada bene- dice- abbiamo investito tanto in questa attività e vorremmo lasciare anche qualcosa ai nostri figli”. La presenza dell’Africa bar a Brindisi è simbolo di una città che cambia, questo locale è il primo nel suo genere qui a Brindisi anche se da tempo il centro storico ospita diverse attività commerciali multietniche. Nei pressi di piazza Crispi vi sono market che vendono prodotti e generi alimentari di ogni provenienza presso i quali è possibile trovare cibi africani, cinesi, pakistani, e così via. Una realtà che nella città di Brindisi conta una presenza straniera di oltre 2mila persone molte delle quali perfettamente integrate con il tessuto sociale ed economico.

Lucia Pezzuto per Il7Magazine

 

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