In una settimana raddoppiati i casi di variante indiana in Puglia, salgono a 51

BRINDISI – Salgono a 51 i casi di variante indiana in Puglia. In una settimana i casi accertati dall’istituto di Zooprofilassi di Puglia e Basilicata sono raddoppiati. Confermati gli 8 casi sospetti nella città di Brindisi, dove i positivi alla variante indiana salgono a 20.”Negli ultimi giorni – spiega Stefano Termite, responsabile dipartimento Igiene e Sanità pubblica Asl di Brindisi – la maggior parte di questi positivi si è negativizzata. Come da indicazioni della Regione Puglia anche nella Asl di Brindisi l’attenzione è molto alta sulla variante indiana per la sua contagiosità. Proprio oggi si è tenuto un incontro con la Regione per perfezionare le strategie di sorveglianza delle varianti e continuare a mantenerne sotto controllo la diffusione”.

A Brindisi nelle ultime due settimane sono stati individuati due cluster, 20  persone accertate in tutto. Il primo cluster è composto da dieci positivi: nove nel capoluogo e una donna a San Vito dei Normanni. Si tratta di contagi tutti collegati tra loro. Tre persone di questo gruppo sono state ricoverate in Terapia Intensiva. Il secondo cluster è stato invece riscontrato nei giorni successivi, quando sono risultati positivi alla variante un uomo di 62 anni, poi deceduto, e suo genero di circa 50 anni che è stato ricoverato in Rianimazione. Il 62enne aveva anche altre patologie, ma non gravi, le complicazioni sono arrivate con il Covid. Nella stessa famiglia  si sono contagiate altre 8 persone.

La Asl di Brindisi dopo aver individuato i primi casi dei due cluster ha isolato gli altri positivi, ed ha procedendo ad un tracciamento a ritroso per procedere al sequenziamento  e per cercare di bloccare la diffusione del contagio. Nessuno dei positivi aveva effettuato il vaccino anti Covid, in entrambi i cluster c’era solo una donna che aveva ricevuto la prima dose.

La variante indiana preoccupa, l’Organizzazione mondiale della sanità a fine maggio aveva parlato di una variante più contagiosa, e nei casi di Brindisi  è stata notata anche una maggiore aggressività. I casi accertati riguardano persone giovani,  negli ultimi giorni sono stati ricoverati all’ospedale Perrino persone di età compresa tra i 30 e i 40 anni, tutti hanno avuto problemi respiratori. Gli altri 26 casi confermati riguardano sette comuni del Leccese, un caso a Taranto e uno a Foggia e si attende l’esito del sequenziamento per i campioni  della Asl di Bari.

“Dopo il primo caso accertato abbiamo subito effettuato un tracciamento retrogrado degli altri contatti così che è stato possibile confinare  i contagi – aveva spiegato Stefano Termine, direttore dipartimento Igiene e Sanità pubblica della Asl di Brindisi –abbiamo notato che il virus si è presentato in maniera più virulenta ed ha colpito giovani. Tutti i prodotti vaccinali sarebbero comunque efficaci contro le varianti ma solo a ciclo completo, quindi una volta completata la seconda dose. Bisogna stare molto attenti e continuare ad adottare le misure anti contagio”.

I casi di variante indiana a Brindisi non avrebbero un collegamento con l’India, tra i contagiati nessuno infatti ha avuto rapporti con persone di quel paese, né ha effettuato viaggi in Italia o all’estero negli ultimi tempi.

“La variante indiana è iniziata a circolare nella nostra regione – spiega Antonio Parisi, direttore dell’Istituto di Zooprofilassi di Puglia e Basilicata – dobbiamo cercare di contenerla perchè potrebbe sostituire quella inglese, che oggi resta dominante. Dai campioni sequenziati è emerso  un balzo della variante delta Nel giro di poche settimane si è diffusa, al contrario di quella Brasiliana che dopo i primi due casi non abbiamo più rintracciato”.

Per questo motivo la Regione ha attivato un campionamento settimanale, ogni dipartimento invia all’istituto di Zooprofilassi dieci campioni per ciascuna provincia tra i positivi al Covid.

 

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