La Asl accusata di comportamento antisindacale, il giudice rigetta il ricorso della FP CGIL

BRINDISI- La FP CGIL accusa la Asl di Brindisi di comportamento antisindacale ma il giudice del lavoro respinge il ricorso. Il giudice del Lavoro Maria Forastiere del Tribunale di Brindisi che rigetta il ricorso presentato dalla Segreteria Provinciale  della FP CGIL contro la Asl. L’Azienda Sanitaria brindisina era stata accusata di comportamento antisidacale in una serie di episodi che vanno da aprile 2020 a febbraio 2021. Stando all’accusa mossa dal sindacato la Asl avrebbe ignorato le segnalazioni , fatte a mezzo mail, in cui si denunciavano diverse criticità nell’ospedale Perrino di Brindisi, dalla carenza di personale a problemi organizzativi. In realtà la Asl ha dimostrato che dimostrato l’infondatezza  delle accuse mosse dal sindacato producendo non solo documentazione comprovante l’avvenuto riscontro a numerose, ma anche documentazione dalla quale risulta che, al contrario di quanto denunciato in ricorso, aveva preso in considerazione le segnalazioni. Alla luce di questo il giudice ha dichiarato: “Alla stregua della documentazione offerta in valutazione dall’ASL, non è ravvisabile alcuna condotta omissiva, sì come rappresentata da parte ricorrente, suscettibile di svilire l’attività sindacale o idonea a pregiudicare l’effettivo esercizio delle prerogative sindacali. Non solo, sempre la FP CGIL aveva lamentato anche  l’antisindacalità della condotta tenuta dall’ASL il 25 gennaio scorso , in quanto in occasione di un presidio permanente organizzato dinanzi alla sede legale dell’ASL quest’ultima “serrava i cancelli di Via Napoli …non permettendo ai manifestanti di sostare nell’area privata, antistante l’edificio” ed avvalendosi di “body guard a difesa dei cancelli chiusi”. Ma nelle motivazioni della sentenza il giudice scrive che  con riferimento all’episodio del 25 gennaio 2021, si l’organizzazione sindacale aveva  sì preannunciato la convocazione di un “presidio permanente presso la sede centrale dell’Asl Brindisi, alle ore 9.00 dinanzi alla sede legale di Asl Br” ma che nella nota  non risultava formulata alcuna richiesta di messa a disposizione dei locali aziendali. Un altro episodio contestato risale al 31 gennaio quando si denunciava che alcuni oss, che avevano già terminato i turni a loro disposizione, erano stati respinti dai portieri presso il PO Perrino  ed era stato impedito loro il disbrigo di pratiche amministrative e il ritiro degli effetti personali dagli armadietti. Anche il questo caso il giudice Forastiere ha dato ragione alla Azienda Sanitaria brindisina concludendo che: “ anche a voler prescindere dalla differente ricostruzione della vicenda fornita dall’ASL, che trova conforto nella dichiarazione resa in data 30 gennaio 2021 dal dipendente Zurlo Giovanni, si osserva che alcuna condotta antisindacale è ravvisabile a carico di parte convenuta, non potendosi ritenere ex se sintomatico di ciò il fatto che i rappresentanti sindacali non siano stati fatti entrare all’interno del P.O., tenuto conto delle note disposizioni anti-covid, valevoli, all’evidenza, per chiunque”. “Né peraltro parte ricorrente- si legge ancora nella sentenza- ha allegato quale fosse l’attività sindacale che i rappresentati intervenuti in data 30 gennaio 2021 avrebbero dovuto esercitare e che sia stata poi di fatto pregiudicata, posto che, come evidenziato nella pronuncia richiamata dalla ricorrente, “integra gli estremi della condotta sindacale il comportamento del datore di lavoro consistente nell’impedire l’accesso ai locali aziendali per l’esercizio delle libertà sindacali”.

BrindisiOggi

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*