La telenovela Materdomini: forse la prossima settimana la svolta per riprendere i lavori

BRINDISI – (da Il7 Magazine) Qualcuno lo scorso anno aveva immaginato qui il primo tuffo del 2019: nella cala di Materdomini, dove i vecchi e pericolanti ruderi sono stati abbattuti e dove la nuova spiaggia sarebbe dovuta essere pronta ad agosto scorso. L’appuntamento era per la mattina del primo gennaio 2019, ed invece bisognerà ancora aspettare e chissà se il prossimo anno sarà la volta buona. I lavori su quella che dovrà essere la prima spiaggia attrezzata pubblica di Brindisi sono fermi dal 20 luglio scorso. La ditta Carparelli costruzioni, che ha vinto l’appalto per quasi 1milione e 300mila euro, ha dovuto bloccare le opere in attesa della risposta del ministero dell’Ambiente sul piano di caratterizzazione dell’area e sulla compatibilità della sabbia che si intende utilizzare per il ripascimento della spiaggia. Circa venti giorni fa dopo sette mesi di attesa è arrivata al Comune la nota da Roma che delega il tutto alla consulenza di Arpa e Ispra. La svolta potrebbe arrivare la prossima settimana, quando il responsabile comunale del progetto, l’architetto Giuseppe Casuccio incontrerà i tecnici Arpa per concordare le azioni per i campionamenti dell’area con la certificazione da parte dell’agenzia regionale dei dati tecnici da inviare poi al Ministero. Una volta realizzati i campionamenti restano solo da collocare le strutture prefabbricate. I tecnici non vogliono sbilanciarsi sui tempi anche se la speranza è che la spiaggia sia fruibile dalla prossima estate. “Non appena concorderemo le attività con Arpa – spiega Casucci – mi assumerò ogni responsabilità delle azioni successive di nostra competenza perché non possiamo aspettare i lunghi tempi del Ministero. Non voglio dare dei tempi, mi auguro che per la prossima estate sia tutto pronto”.   Già l’estate scorsa qualche famiglia aveva piantato gli ombrelloni in pieno cantiere, in questa zona il mare è quasi sempre calmo ed è la prima insenatura che si incontra arrivando dalla città. Il primo progetto della spiaggia di Cala Materdomini è è stato presentato nel 2014, quattro anni di rinvii, ricorsi e attese di risposte. Cala Materdomini rientra nella zona SIN (sito d’interesse nazionale) quindi soggetta a vincoli di caratterizzazione. Secondo la vecchia mappatura, che ha incluso  nell’area Sin gran parte del territorio della città di Brindisi sino a Punta Penna, l’area sottostante potrebbe essere inquinata ed è per questo che è soggetta a particolari operazioni.  La caratterizzazione e i campionamento richiedono analisi specifiche in laboratori attrezzati. Il tutto è a carico della ditta vincitrice. L’architetto Casuccio precisa che ad aprile scorso sono furono inviati al Ministero tutti i dati già a disposizione del Comune sulla situazione dell’area circostante a Cala Materdomini che dimostravano che non vi è inquinamento. Un procedimento che a suo dire il Comune aveva già avviato nel 2015, questo per dimostrare che non ci sono responsabilità comunale nei ritardi.  Intanto la ditta Carparelli ha individuato come sabbia compatibile quella di una cava di Ginosa proveniente da un fiume della zona del tarantino. Servono almeno 16mila metricubi di sabbia per il ripascimento. Considerando che un camion ne può trasportare solo 20 metricubi alla volta sono necessari almeno 600 viaggi. Per questo motivo anche gli altri lavori sarebbero stati sospesi, in quanto il passaggio dei camion per il trasporto della sabbia avrebbe danneggiato gli impianti e i camminamenti. Le operazioni di ripascimento dovranno essere realizzate dopo l’inverno, perché le mareggiate e il cattivo tempo impediscono la buona riuscita dell’opera. Resta sempre il problema dell’erosione. Il progetto sulla carta prevede che possano essere recuperati 15 metri di spiaggia, ma è tutto in fase di sperimentazione, l’arenile negli anni potrebbe diminuire. Per bloccare l’erosione  provocata dalle mareggiate sono stati posizionati dei massi ai piedi della falesia. Si tratta degli stessi interventi effettuati per le altre spiagge libere del litorale nord dove allo stato attuale non ci sono stati grossi risultati. Nel contratto d’appalto restano da realizzare le lavorazioni relative ai camminamenti, agli impianti (elettrici, fognari, idrici, videosorveglianza, pubblica illuminazione), la posa in opera dei box in legno per attività di ristoro, servizi (wc e docce), piattaforma galleggiante (solarium), la realizzazione della staccionata in legno per la recinzione dell’area e delle aree a verde, potranno essere effettuate solo dopo l’avvenuto ripascimento dell’arenile che richiede l’impiego di mezzi pesanti. In merito alla durata complessiva dei lavori prevista in cento giorni, il capitolato speciale di appalto esclude dal conteggio le operazioni di caratterizzazione e compatibilità dei sedimenti da utilizzare per il ripascimento, poiché legato all’intervento di enti terzi.

Dopo che i lavori saranno terminati il Comune dovrà bandire una gara per la gestione del bar e del punto ristoro, che saranno le uniche due strutture gestite privatamente.

Lucia Portolano

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*