Lidi inagibili: autorizzazioni a metà, incontro col Prefetto

BRINDISI – Autorizzare i lidi non in regola, anche solo in maniera parziale, a svolgere attività, per i restanti due mesi d’estate rimasti, presso i propri stabilimenti. Questa la richiesta che potrebbe essere avanzata al Prefetto e alle forze di polizia competenti del territorio brindisino, in una riunione che l’amministrazione comunale cittadina si occuperà di convocare nel più breve tempo possibile.
E’ questo sostanzialmente ciò che emerso da un incontro svoltosi questa mattina a Palazzo Nervegna tra l’Amministrazione Comunale di Brindisi e i titolari degli stabilimenti balneari che ad oggi non hanno l’autorizzazione ad aprire le proprie attività poiché non in regola con gli aspetti edilizi, urbanistici e paesaggistici previsti dalla legge.
Una vicenda molto spinosa se si considerano i tempi ma dalla quale non si può sfuggire e per la quale pare non ci siano soluzioni alternative alla chiusura degli stabilimenti interessati.
Ricordiamo infatti che su 21 stabilimenti balneari del litorale nord di Brindisi solo sei hanno ottenuto il via libera. I restanti non sarebbero a norma in materia di edilizia, urbanistica e paesaggistica. Le motivazioni sarebbero svariate, e non è mancata occasione, questa mattina, per rimarcarlo (qualche titolare parla di ritardi degli uffici competenti), ma ciò non cambia la sostanza. Chi non ha ottenuto l’autorizzazione non può aprire la propria attività e non vi è soluzione alcuna per aggirare il problema. O almeno non vi sarebbe.

conferenza lidi nervegna 2

Questa mattina infatti, all’incontro presieduto dagli assessori Lino Luperti e Giuseppe De Maria, dall’architetto Fabio Lacinio e dal dirigente del settore Attività Produttive Nicola Zizzi, era presente anche il presidente di FederBalneari Mauro Della Valle, che al netto delle possibilità rimasta ai suoi associati ha chiesto un intervento politico mirato alla salvaguardia non solo dei lidi ma del territorio tutto. “Dal punto di vista edilizio non si possono cambiare le carte in tavola – ha dichiarato – e ne siamo consapevoli, pur essendoci responsabilità da entrambe le parti (amministrazione e titolari, ndr). In compenso però, per salvare almeno questa stagione, si potrebbe trovare una via di mezzo autorizzando parzialmente all’apertura gli stabilimenti non a norma”. Per parzialmente, il presidente, intende ad esempio autorizzare solo l’apertura del bar, laddove possibile, così da permettere agli stabilimenti di lavorare in ogni caso magari solo con l’affitto di soli lettini e ombrelloni. “Se ad esempio – specifica – le cabine sono inagibili o comunque devono essere demolite, vengono chiuse e viene lasciato aperto solo il servizio ristoro”. Ma non solo questo. Attenzione da FederBalneari è rivolta anche alla sicurezza in spiaggia perché vietando l’apertura degli stabilimenti non è detto che i bagnanti non decidano di stare in spiaggia pur senza servizi. Ciò comporterebbe un rischio laddove dovessero presentarsi situazioni pericolose. “Se gli stabilimenti restano chiusi non vi è neppure il bagnino al servizio del lido. E se non vi è un bagnino – conclude Della Valle – si corre il serio rischio, e purtroppo in questi giorni la cronaca ci ha raccontato una tragedia che si sarebbe potuta evitare, che i bagnanti non siano al sicuro. Provvediamo quindi a garantire un presidio di sicurezza in spiaggia. Per il bene del territorio”.
Di questo si discuterà nell’incontro che sarà fissato a giorni. L’amministrazione ha garantito il suo impegno nel convocare la riunione alla quale prenderanno parte oltre che il Comune di Brindisi, anche la Prefettura e le forze di polizia competenti.

Francesca Valletta

2 Commenti

  1. il problema c’è . Bisogna risolvere i responsabili sono padrone chi dà la possibilità di gestire una fattispecie Nn in regola. STATO ITALIANO

  2. Proposta ragionevole e percorribile quella di non utilizzare le strutture fuori norma. Per similitudine possiamo dire che un condominio non si fa sgomberare se l’ascensore non è a norma o se i box auto sono abusivi o se il lastricato solare non è praticabile.

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