Oggiano: “Sono passati due e mezzo ed ora Rossi costituisce l’ufficio di Piano per il Pug”

BRINDISI – “Il sindaco Rossi lo aveva annunciato e scritto nelle linee programmatiche approvate nella prima seduta  del Consiglio Comunale del 10 agosto 2018  “..Nostro obiettivo diventa quindi in termini ragionevoli, tra 12-24 mesi,  arrivare ad una definizione del PUG…”! Sono passati due anni e mezzo e l’ultima delibera di Giunta del 2020 la n. 470 “Atto di indirizzo per la redazione del Piano Urbanistico Generale e per la costituzione dell’Ufficio di Piano” sancisce l’ennesimo fallimento dell’Amministrazione Rossi che ha di fatto bruciato due anni e mezzo senza produrre nulla con l’aggravante di ritornare indietro e  di iniziare nuovamente le procedure di formazione del PUG come nel più classico dei giochi da tavolo: il gioco dell’oca!”. Lo afferma il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Massimiliano Oggiano.

” Abbiamo assistito in questi due anni e mezzo a continui annunci, tavole rotonde, incontri con gli studenti, forum aperti alla Città (in verità partecipati da qualche decina di supporter- liberi professionisti, imprenditori e “tuttologi vari” – del sindaco e della sua maggioranza fucsia arcobaleno – aggiunge il consigliere di opposizione –  Nella conferenza stampa del 12 luglio 2019 del primo anno di vita dell’Amministrazione Rossi gli annunci e le promesse riecheggiavano in maniera altisonante nel salone di rappresentanza del Comune Mario Marino Guadalupi “..il DDP verrà approvato tra agosto e settembre..” dichiarava l’assessore all’urbanistica Borri (forse aveva dimenticato di dire di quale anno) e continuando “..noi abbiamo superato anche questo e abbiamo deciso di lavorare in casa, a costo zero: un nuovo affidamento all’esterno avrebbe avuto un costo che evidentemente non ci saremo potuti permettere; il Comune ha poche risorse interne, ma buone, per cui abbiamo lavorato in empatia in un clima di fiducia” e concludeva “ il piano strutturale sarà pronto entro fine anno (anche in questo caso dimenticando di dire di quale anno!). A novembre 2019 durante la seduta del Consiglio Comunale il Sindaco Rossi annunciava “..il DDP pronto da portare alla discussione della Commissione Urbanistica…”. E potrei continuare sino ai giorni d’oggi con altrettante dichiarazioni e annunci salvo poi scoprire che nell’ultima giunta del 2020 il sindaco Rossi ed i suoi assessori (assente casualmente? l’assessore Borri) azzerano tutta la procedura di formazione del PUG prevista dalla legge, adottano il nuovo atto d’indirizzo e affidano l’incarico di supporto scientifico alla redazione del PUG al Politecnico di Bari dove l’assessore prof. Borri è docente di tecnica e pianificazione urbanistica (persona di indubbie qualità professionali ed umane): nessun conflitto d’interessi? Forse si tratta di una forma di  “compensazione” per la poltrona  di assessore all’Urbanistica che pare in forte discussione in vista del prossimo azzeramento  di giunta annunciato dal Sindaco Rossi? A pensar male si fa male ma a volte ci si azzecca, avrebbe detto qualcuno.    Se non avessimo vista pubblicata tale delibera di Giunta  sull’albo pretorio del comune di Brindisi potremmo dire che siamo “Su scherzi a parte”! Eppure per sua stessa ammissione il sindaco all’interno delle linee programmatiche di mandato asseriva che il DPP approvato ad agosto 2011 durante l’Amministrazione Mennitti era un documento in larga parte condivisibile, affermazione ribadita anche nel nuovo Atto d’indirizzo  per l’adozione del PUG approvato nell’ultima seduta di giunta del 2020! Ed allora per quale arcano motivo si sono persi due e mezzo, risorse economiche sperperate, inutile ed inefficiente utilizzo di risorse umane, organizzazione di eventi pubblici e seminari con esperti e professionisti pagati con soldi pubblici  come Abdul Khakee  dell’alta scuola tecnica reale di Stoccolma nel seminario del 20 e 21 febbraio 2019, per poi ripartire da zero? Ricordo ancora quando l’allora consigliere comunale di opposizione Rossi chiedeva con lo scrivente certezza di tempi per l’adozione del PUG all’allora sindaco Consales nel lontano 2012. La verità è che il sindaco Rossi e la sua variopinta Amministrazione hanno confermato, ove ve ne fosse ancora bisogno, che non sono in grado di amministrare una Città, seppur complessa come Brindisi; sono dilettanti ed arroganti che continuano a navigare a vista senza nessun tipo di visione di sviluppo socio, economico e culturale del territorio tutte cose che devono essere traguardate all’interno del più importante  documento di pianificazione e programmazione ovvero il Pug! Una attenta, oculata e lungimirante Amministrazione avrebbe potuto dare seguito al lavoro svolto e quasi ultimato dal prof. Goggi (piano strutturale e quasi tutto quello programmatico – mancando a quest’ultimo solo alcuni indici di dati urbanistici)  andando in scia al lavoro dallo stesso prodotto, tra l’altro in larga parte condiviso da questa Amministrazione: provando magari  a transare la controversia civile in atti che molto probabilmente vedrà soccombere il Comune di Brindisi per un risarcimento danni di quasi 300.000 euro visto che la CTU del Tribunale sposa in pieno le tesi dello stesso! L’unica novità è che qualcosa di oscuro si sta addensando sul futuro Città, frutto di una visione vetero ambientalista oscurantista della società, del territorio compreso il futuro del porto tradotto nel nuovo atto di indirizzo per la redazione del PUG adottato da Rossi e dalla sua amministrazione: basta leggere tra le righe dello stesso e ci si accorge che si sta ad esempio pianificando la fine del porto (vedi i riferimenti agli accosti, ai canali trasformati in fiumi, il water front che continuerebbe in area ZES industriale, i continui ingiustificati riferimenti a fantomatiche sinergie con Taranto ecc) in sostanza una visione devastante tra l’altro sconfitta recentemente  anche dalla giustizia amministrativa con l’ultima sentenza del Consiglio di Stato che sancisce definitivamente la non natura di strumento urbanistico del piano regolatore del porto di Brindisi adottato prima della legge sulla riforma della portualità n.84 del 1994 con tutte le conseguenze che questo ha portato: ovvero un insensato ostruzionismo politico-burocratico-giudiziario di importanti opere infrastrutturali  per lo sviluppo dei traffici marittimi. Quanti anni Brindisi dovrà ancora attendere prima di avere il nuovo PUG che possa traguardare la tanto agognata ripresa socio, economica e culturale che solo questo fondamentale documento di pianificazione e programmazione può innescare?”

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