Per quattro anni avrebbe violentato la nipotina, in manette lo zio 20enne

FASANO-  Violenza sessuale su di una bambina, arrestato 20enne. I carabinieri della Compagnia di Fasano hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un giovane brindisino di 20 anni accusato di violenza sessuale pluriaggravata commessa in provincia di Brindisi dal 2018 a giugno 2022 ai danni di una bambina. Le violenze sarebbero cominciate quando il ragazzo, zio della piccola, aveva appena quindici anni, e la  bambina solo 5 anni. La terribile storia sarebbe andata avanti per quattro anni, ossia anche quando il ragazzo ha compiuto la maggiore età. Due sono stati, infatti , i provvedimenti emessi per lo stesso reato sulla stessa vittima, uno dal  gip del  Tribunale dei Minori di Lecce ed un altro dal gip del Tribunale di Brindisi. Stando ai riscontri investigativi le violenze si sarebbero consumate a casa dei nonni paterni, quando la bambina restava a dormire , ma anche in auto, quando lo zio la accompagnava a casa di altri parenti.

La Procura scrive: “Con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della persona offesa ed approfittando delle innumerevoli occasioni in cui quest’ultima dormiva a casa della nonna paterna, compiuto – prevalentemente in orario serale o notturno – numerosi atti sessuali con una minore, alla quale risulta legato da rapporto di parentela. I gravissimi episodi di violenza sessuale, reiterati per anni e dal contenuto sempre più invasivo, venivano consumati in tutte le occasioni in cui la minore restava da sola con il parente, non solo all’interno dell’abitazione in cui lo stesso abitava e che la piccola frequentava durante il fine settimana, ma anche allorquando la vittima si trovava in macchina con l’arrestato per essere accompagnata da altri parenti”. Ed ancora : “I gravi episodi delittuosi sono stati commessi a partire dall’anno 2018, epoca in cui l’arrestato aveva quindici anni e la minore soltanto cinque anni, fino al mese di giugno 2022, epoca in cui la piccola aveva nove anni e risultano aggravati dall’aver commesso il fatto nei confronti di una persona dapprima minore degli anni dieci e poi degli anni quattordici, nonché con abuso di relazioni domestiche, essendo l ‘uomo parente della minore e con abuso del rapporto di coabitazione, oltre che di avere commesso il fatto in danno di un soggetto in condizioni di minorata difesa, in ragione della minore età”. Le indagini sono partite dalla denuncia della mamma della piccola che ad un certo punto aveva trovato il coraggio di confidarsi e raccontare tutto. “Le dichiarazioni della bambina hanno consentito di accertare in maniera meticolosa e tombale il raccapricciante vissuto della piccola posto in essere ad opera del congiunto tanto che, a seguito della escalation delle aggressioni sessuali, la bambina non riusciva più a reggere il peso del suo vissuto tanto da desiderare di “liberarsi di quella cosa agghiacciante che la riguardava”- dice la Procura- denunciando con dovizia di particolari tutto quanto era stata costretta a fare ed a subire con la minaccia di non raccontare nulla a nessuno, cui aveva fatto seguito il sentimento di paura e di vergogna per quanto accadeva e che di fatto avevano consentito all’uomo di reiterare, indisturbatamente, le sue perversioni ai danni della congiunta nella certezza che la stessa non avrebbe mai parlato”. Ora il 20enne è stato rinchiuso nel carcere di Brindisi.

BrindisiOggi

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