Prelevava parte dello stipendio di un salentino per un credito prescritto: condannata Equitalia

LECCE – Il Tribunale di Pordenone ha sospeso il pignoramento dello stipendio da parte di Equitalia Sud, condannandola al pagamento delle spese in favore di un cittadino salentino.

È quanto accaduto ad una famiglia di origini salentine trasferite al nord: nel novembre scorso, era stata loro notificata un’intimazione di pagamento da Equitalia Sud da oltre 13mila euro.

La famiglia si è rivolta a Codici Lecce e, su indicazione del gruppo di avvocati, il destinatario dell’intimazione ha richiesto la sospensione della riscossione attraverso il servizio online predisposto sul sito di Equitalia: nel frattempo, infatti, il credito era prescritto e il diritto decaduto.

Equitalia, sebbene abbia confermato la ricezione dell’istanza di sospensione, comunicato il relativo numero identificativo, non ha sospeso l’attività di riscossione (come determinato ai sensi della legge 228/2012), anzi: ha proceduto al pignoramento di parte dello stipendio del padre di famiglia presso il suo datore di lavoro, prelevando la quota mensile di 350 euro senza fornire comunicazioni sull’esito dell’istanza.

Agli avvocati Stefano Gallotta e Giovanni De Donno del team legale di Codici Lecce non è rimasto che presentare un ricorso al Tribunale di Pordenone, richiamando ‘illegittimità ella riscossione in pendenza della domanda di sospensione: secondo la legge, il concessionario per la riscossione deve immediatamente sospendere ogni iniziativa finalizzata alla riscossione delle somme iscritte a ruolo o affidategli.

Il Giudice dell’esecuzione del Tribunale di Pordenone De Biasi, a seguito della costituzione di Equitalia ha accolto il ricorso: Equitalia, in virtù dell’istanza di sospensione, non poteva procedere con la riscossione esattoriale, essendo tenuto a sospendere immediatamente ogni ulteriore iniziativa finalizzata alla riscossione.

“Con questa pronunci, sanzionando l’ennesima iniziativa aggressiva e indebita posta in essere da Equitalia, si ribadisce che vi sono limiti tassativi nell’operato del concessionario per la riscossione – spiega Stefano Gallotta, segretario di Codici Lecce – Molti contribuenti non sono ancora oggi a conoscenza della possibilità di sospendere una cartella esattoriale ritenuta non dovuta, con un semplice clic dal proprio computer. Bisogna però procedere tempestivamente entro 60 giorni dalla ricezione della cartella o dell’intimazione di pagamento. È un servizio attivo ormai da 2 anni e che, peraltro, a fronte dell’eventuale inerzia dell’agente e/o dell’Ente creditore che non comunica alcunché all’istante nei 220 giorni successivi alla data di sospensione, determina il definitivo annullamento del debito e l’obbligo per l’ente creditore di eliminare gli importi pretesi dalle scritture patrimoniali”.

BrindisiOggi

5 Commenti

  1. Diceva un tizio famoso:”malignare non sta bene, ma spesso ci si azzecca”. E a me viene spesso di notare il comportamento vessatorio degli stessi impiegati di Equitalia. Tanto da pensare che gli stessi prendano dei premi di produzione” o “di obiettivo” che li induca a fare cassa a tutti i costi.

  2. Cosa si aspetta ad eliminare dal paesaggio italiano questa associazione a delinquere finalizzata all’estorsione? Purtroppo è colpa nostra: un popolo con un pò di dignità e spina dorsale sarebbe già passato ad altri metodi. Metodi che non posso descrivere per non essere denunciato per “istigazione alla lotta armata” ed “istigazione al sabotaggio ed alla devastazione”…benchè finalizzati a fin di bene….

    • Bravo Lucio se sarebbero tutti come te, riusciremmo a fare una rivoluzione in questo stato che comanda e schiavizza i lavoratori e lascia spazio alla criminalità organizzata.

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