Processo Vantaggiato, Azzurra testimonia : “Giorni prima avevamo notato un uomo fuori dalla scuola”

BRINDISI– Terza udienza, nel tribunale di Brindisi, del processo a Giovanni Vantaggiato per la strage all’istituto superiore Morvillo Falcone. Grande assente in aula proprio lui, l’imprenditore di Copertino, il reo confesso, Giovanni Vantaggiato. Le condizioni di salute, precarie, ha riferito l’avvocato Franco Orlando, non gli hanno consentito di lasciare la sua cella nel carcere di Bari ed assistere oggi all’ascolto dei testimoni.

Non sono mancati, invece,  neppure oggi i genitori della piccola Melissa Bassi. Chiusi nel loro dolore hanno ascoltato la ricostruzione di quel terribile giorno che ha segnato per sempre le loro vite. La prima testimone chiamata a deporre è stata proprio una delle ragazze ferite, Azzurra Camarda. La giovane con voce sicura ha risposto alle domande del pubblico ministero.“Quella mattina camminavamo una accanto all’altra, io e Melissa. Eravamo appena scese dall’autobus vicino alla scuola. Melissa era alla mia destra, abbiamo attraversato la strada sulle strisce pedonali eravamo quasi arrivate al marciapiede. Poi il buio , non ricordo più nulla. Mi sono svegliata distesa per terra, ero coperta di sangue, non sapevo se ero stata investita da una macchina o se mi trovavo in un sogno. Qualcuno mi ha aiutata a salire sull’autoambulanza e poi di nuovo non ricordo più niente , forse sono svenuta”.

Un racconto tutto d’un fiato, quasi liberatorio poi però l’avvocato Missere, difensore di Cosimo Parato, ex socio di Vantaggiato, le chiede se nei giorni precedenti l’attentato avesse notato qualcosa di strano fuori dalla scuola. La ragazza, s’incupisce, e ricorda che lei e le sue amiche avevano notato  in più di una occasione, uno strano  uomo seduto nel giardinetto proprio dinnanzi all’istituto superiore, con un giornale tra le mani che si guardava intorno. Il racconto di Azzurra conferma così ciò che la giovane aveva già dichiarato in ospedale due giorni dopo l’attentato. Lei e le amiche, alcune settimane prima,  si erano sentite osservate.

Ma una testimonianza chiave la fornisce Gianluca Altavilla, il giovane ascoltato durante l’udienza,  racconta di aver incrociato la notte precedente l’attentato, un uomo vicino alla scuola che armeggiava davanti ad un cassonetto. “ Stavo rientrando intorno all’una e trenta, due meno venti. Arrivando da viale Liguria ho girato per via Galanti, i fari della mia auto hanno illuminato un uomo vestito con giacca e pantaloni, brizzolato. Avrà avuto una sessantina d’anni. Si trovava accanto ad un cassonetto blu sotto il cartellone pubblicitario che sta vicino al Morvillo. Quando mi ha visto si è allontanato ed ha fatto finta di cercare qualcosa tra i cespugli. Ho pensato fosse un barbone. Mi è sembrato strano”.

Altavilla potrebbe, forse, aver incrociato Vantaggiato intento a posizionare il bidone. Una cosa è certa, tutte le testimonianze di oggi  collimano, il bidone accanto la scuola non c’è mai stato, se non il giorno dell’attentato. Lo hanno confermato anche gli operatori che si occupano della raccolta differenziata. Comincia a ricomporsi dunque il puzzle. I testimoni da ascoltare sono ancora parecchi ma la macchina giudiziaria sembra andare avanti veloce.

Lucia Pezzuto

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