Rientro a scuola, i genitori brindisini firmano una petizione: “Favorevoli alla Dad”

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Il prossimo 7 gennaio si ritorna a scuola, le lezioni riprenderanno in presenza almeno per il 50 per cento della popolazione studentesca. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, il giorno della vigilia di Natale. Per garantire misure urgenti di sicurezza e di gestione dell’emergenza sanitaria, l’Ordinanza, all’art.1, stabilisce che le scuole secondarie di secondo grado adotteranno forme flessibili di attività didattica dal 7 gennaio al 15 gennaio 2021. Ossia in tali giorni le scuole secondarie di secondo grado dovranno garantire l’attività  didattica in presenza al 50 per cento della popolazione studentesca, il restante 50 per cento dell’attività  sarà  erogata tramite la didattica digitale integrata. Dopo il 15 gennaio la didattica in presenza passerà al 75 per cento. Lo stesso  ministero dell’Istruzione in una circolare ribadisce che “si tratta di disposizioni non derogabili”. Proseguiranno l’anno scolastico in presenza anche le classi elementari e medie, una decisione che in queste ore sta sollevando non poche polemiche.Molti genitori, infatti, favorevoli alla Dad ed in ogni caso ad una forma di didattica integrata che lasci la libera scelta alla famiglie stanno organizzando una raccolta firme che contestare le disposizioni del Governo. Nasce, così, a Brindisi, il Gruppo “Genitori Pugliesi favorevoli alla Dad”. Tra le promotrici Dalila Zezza, una giovane mamma di 36 anni. “Il nostro gruppo è nato per richiedere la libertà di scegliere, scegliere cosa è più giusto e più opportuno per i nostri figli. Rifiutiamo l’imposizione, vogliamo la possibilità di scegliere la didattica integrata- spiega Dalila- Per le scuole superiori ha scelto il Governo a prescindere ma è proprio nelle scuole elementari e medie che il virus si diffonde più facilmente. Ci sono situazioni che non consentono di mantenere le distanze. La pericolosità è nell’essere asintomatici. Nella maggior parte dei casi è il pediatra che si accorge che il bambino è infetto. Per altro il protocollo prevede il diritto di privacy. Si sono verificati casi, anche nella scuola di mio figlio, dove abbiamo saputo del contagio solo dopo alcune settimane e nel frattempo i bambini sono andati in giro, hanno incontrato i nonni e questo non è giusto”. Il Covid continua, giustamente, a far paura, e chi tra l’altro ha in casa famigliari con patologie pregresse resta maggiormente esposto.

“Io sono una mamma a tempo pieno, ho due bimbi di nove e undici anni, quindi di quarta elementare e prima media. Non è semplice, siamo davanti ad uno schermo la mattina per le lezioni ed il pomeriggio per i compiti. Sarebbe anche più semplice mandarli a scuola, fare lezione in presenza ma al momento non ci sono le condizioni che ci tranquillizzano- dice Dalila- L’ultima volta che è andato a scuola siamo stati avvisati dopo tredici giorni che in classe c’era un compagno positivo. Io ho mia madre immunodepressa e questa situazione ha messo a rischio anche lei. Dobbiamo pensare a tutelare la famiglia. Per questo nasce il gruppo “Genitori pugliesi favorevoli alla Dad” con Stefania Livera e Carmelina Gianniello. Attualmente hanno aderito 3069 persone al gruppo e sono state raccolte 750 firme per la petizione che saranno consegnate al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al Ministro alla Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, ed al Ministro alla Salute, Roberto Speranza. Noi contiamo molto sulla sensibilità del presidente Emiliano che già in passato ha dimostrato di voler lasciare a libera scelta ai genitori”.  Il gruppo brindisino non è l’unico in Puglia a firmare contro il rientro a scuola il prossimo 7 gennaio. Molti altri hanno organizzato petizioni nella speranza di una presa di posizione in primis da parte del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Nl frattempo la Prefettura di Brindisi, in previsione del prossimo 7 gennaio ha dato il via, questo mese alla pianificazione del servizio di trasporto scolastico  Due settimane fa si è svolto un Tavolo di coordinamento al quale hanno preso parte il Questore, il Direttore Generale della ASL, i Sindaci dei Comuni della provincia, i rappresentanti della Provincia, dell’Ufficio Scolastico Provinciale, i Presidenti delle aziende di trasporto pubblico locale, STP e FerrovieSud-Est. Il tavolo, istituito  nell’ambito della Conferenza Provinciale Permanente, è stato convocato dal Prefetto Bellantoni, in attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 dicembre 2020, al fine di approfondire   l’analisi e le conseguenti proposte per armonizzare gli orari degli istituti scolastici secondari di secondo grado con quelli del trasporto pubblico locale, in vista della ripresa dell’attività scolastica del 7 gennaio 2021. Nel corso dell’incontro il Prefetto ha evidenziato la necessità di operare il  contemperamento delle diverse e complesse esigenze, sottese al riavvio dell’attività scolastica in questa fase connotata dall’emergenza da Covid-19, attraverso la redazione di un piano operativo vincolante per le amministrazioni coinvolte. Tutti i presenti hanno convenuto su una ipotesi di lavoro che individui una  soluzione organizzativa sulla base di una proposta, condivisa dalle istituzioni scolastiche e dalle aziende di trasporto pubblico locale, di diversificazione degli orari scolastici di entrata  e di uscita, in modo da assicurare il rispetto delle disposizioni relative alla capienza massima del 50 per cento dei mezzi del trasporto pubblico locale, di cui verrà valutato il  potenziamento.

“Oggi i dati in nostro possesso sono differenti rispetto a due mesi fa, prima era previsto un trasporto con una capienza dell’ottanta per cento mentre la frequenza a  scuola era del cento per cento- ha spiegato il direttore della Società dei Trasporti Pubblici di Brindisi, Maurizio Falcone- Ora la prospettiva è quella di avere autobus con una capienza al cinquanta per cento ed una frequenza scolastica del settanta per cento. Per questo sono state date anche indicazioni diverse. Le corse devono rispettare gli orari di ingresso e di uscita degli studenti, in particolare sono previste due corse , una a distanza di un’ora e mezza dall’altra che coincidono con gli orari d’ingresso differenziati”. Nel frattempo si attendono nuovi finanziamenti governativi che transiteranno attraverso le regioni e poi attraverso i comuni . Questi fondi potranno essere utilizzati per implementare le corse, magari attraverso i privati. Un’idea, quella di coinvolgere i privati, già paventata a settembre scorso , dopo le prime settimane di scuola. Ossia quando si registravano numerosi disagi per gli studenti delle scuole superiori della provincia di Brindisi che non riuscivano a trovare posto sui mezzi pubblici proprio a causa della riduzione della capienza e delle misure anti Covid.

 

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

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