Rifiuti, “Ecco perchè serve un provvedimento urgente”

INTERVISTA- La manifestazione del 24 maggio a Brindisi davanti al Palazzo di Città ha visto la partecipazione di numerosi cittadini che si erano autoconvocati attraverso i social e gli organi di informazione. La principale richiesta avanzata dagli organizzatori e dall’assemblea è stata quella di un provvedimento urgente che riportasse pulizia e sicurezza nelle strade. Una ordinanza sindacale del tipo di quelle definite “contingibili e urgenti” previste dalla Legge. L’altra richiesta è stata quella di avviare un processo partecipativo per portare anche a Brindisi le buone pratiche altrove sperimentate sul riuso dei materiali ed il riciclo dei rifiuti.

L’assemblea pubblica ha visto gli interventi di molti cittadini ed associazioni. I temi emersi sono andati dalla denuncia di una tassa sui rifiuti (appena recapitata ai contribuenti) assai gravosa per i meno abbienti e per le piccole attività commerciali, e spropositata a fronte della qualità del servizio reso, alla proposta di effettuare una “class action” per recuperare parte della imposta sui rifiuti sulla base di recenti precedenti giurisprudenziali, passando per la riapertura delle isole ecologiche in ogni quartiere. L’assemblea si è anche riconvocata tra due settimane per il caso che la situazione non dovesse far registrare significativi miglioramenti.

Nel suo intervento all’assemblea la Sindaca Carluccio si è limitata a dire che non poteva emettere una ordinanza “contingibile ed urgente” in quanto in contrasto con la normativa anticorruzione. Una giustificazione questa proclamata apoditticamente senza un’adeguato approfondimento che ha segnato la distanza tra la sacrosanta domanda popolare di un intervento immediato e lo sbrigativo, burocratico e inadeguato approccio al problema da parte di un potere pubblico chiamato ad intervenire. Per parte nostra ricordiamo che il Dlvo 156 del 2006 (Norme in Materia ambientale) prevede all’art. 191 il ricorso allo strumento dell’ordinanza contingibile e urgente in materia di rifiuti, qualora si verifichino “situazioni di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell’ambiente”. Inoltre una circolare del Ministero dell’Ambiente del 22 aprile 2016 fornisce “richiami interpretativi” dai quali si evince che, non è ovviamente possibile ricorrere all’ ordinanza in questione per prorogare contratti scaduti trattandosi di una ipotesi che violerebbe le norme sugli appalti per l’osservanza delle quali vigila l’ANAC. E si evince anche che, a fronte di situazioni di reale urgenza e pericolo determinate dal mancato smaltimento dei rifiuti, possono essere emesse dette ordinanze.http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/rifiuti/circolare_interpretativa_5982_RIN_22_04_2016.pdf

Il problema allora non è discutere se in materia di rifiuti è possibile o meno emettere provvedimenti di urgenza, perchè in linea di principio questa scelta è indubbiamente possibile, ma ciò che occorre è prendere coscienza di come si deve muovere l’amministrazione per eliminare situazioni di grave rischio in danno dell’igiene e della salute dei cittadini (nonchè del decoro della città), una situazione cha Brindisi in questi giorni è sotto gli occhi di tutti.

Una esigenza di intervento che , in mancanza di altre rapide ed efficaci misure affidate alla responsabilità dell’Amministrazione, finisce per rendere indispensabile il ricorso alle ordinanze “contingibili ed urgenti” previo l’espletamento delle necessarie istruttorie tecniche e previa l’acquisizione dei prescritti pareri: condizioni in difetto delle quali i provvedimenti in questione risulterebbero redatti in maniera inadeguata ed approssimativa restando così esposti alle doverose censure giudiziarie.

Anche sulle ordinanze contingibili e urgenti si possono avere in diritto opinioni diverse ma, una cosa è certa e cioè che nella situazionev enutasi a determinare a Brindisi le norme in materia previste dal nostro ordinamento non possono assolutamente essere interpretate in modo da giustificare il prostrarsi dei gravi attentati all’igiene ed alla salute dei cittadini.

Le vicende politiche locali hanno prodotto lo scioglimento del Consiglio Comunale appena due giorni dopo la manifestazione. Cambia l’interlocutore, alla Sindaca si sostituisce il Commissario prefettizio, ma se il problema dei rifiuti non viene affrontato e risolto con l’adozione di misure urgenti, le ragioni per ritornare in piazza restano tutte in piedi ed i cittadini faranno i loro dovere con senso di responsabilità e massima determinazione.

Maurizio Portaluri 

medico (Salute Pubblica)

1 Commento

  1. Lasciatemi dire solo una cosa:Brindisi non è mai stata così piena di rifiuti come ora.
    I cassonetti dei rifiuti spesso sono fuori, invece che all’interno dei recinti condominiali e questo è causa di discariche a cielo aperto per colpa di tanta gente incivile.
    Le erbacce tagliate nei giorni scorsi sono state lasciate sui marciapiedi invece di essere raccolte e portate via.
    Via Tiziano (Sant’Elia) e Via B. Cellini sono state dimenticate da Dio e dagli uomini.
    Da molti mesi le buste per la raccolta della plastica e della carta non vengono distribuite , senza che si conoscano le ragioni.
    Vaste zone di campagna , ovvero territorio pubblico, sono diventate vere e proprie discariche a cielo aperto.E’ il caso, ad esempio, della campagna sita di fronte ai civici 9 e 15 di Via B.Cellini , che versa in condizioni pietose da 37 anni.
    Spero che il commissario e i tre sottocommissari riusciranno a portare a soluzione i problemi accennati.

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