Nuovo studio Sentieri: aumento di tumore al polmone per le donne, e malformazioni nella media regionale

BRINDISI – (da Il7 Magazine) Pubblicato il nuovo rapporto Sentieri che descrive il quadro di salute delle popolazioni residenti nei siti contaminati, tra questi c’è appunto Brindisi. Nel quinto rapporto Sentieri sono stati presi in considerazione 45 siti di interesse per le bonifiche, di cui 38 classificati come siti di interesse nazionale (SIN), e 7 di interesse regionale. Lo studio epidemiologico è promosso e finanziato dal ministero della Salute. I dati di riferimento riguardano gli anni compresi dal 2006 al 2013. Che cosa è accaduto in questo lasso di tempo a Brindisi? Come è la salute dei brindisini? Il rapporto considera i dati sulla mortalità e sull’ospedalizzazione con riferimento alle varie patologie e alle malformazioni su un territorio esposto a rischio di inquinamento per fattori ambientali e per la presenza di insediamenti industriali. La prima cosa che viene evidenziata è l’aumento di mortalità tra gli uomini che riguarda in maniera generale tutte le malattie e tutti i tipi di tumore. In poche parole muoiono più uomini che donne. Per le donne però si è riscontrato un eccesso di mortalità per patologie legata all’apparato respiratorio (che sono correlabili alla fonte dell’esposizione ambientale del sito) e digerente, malattie che non riguardano neoplasie. Tra i dati allarmanti quello dell’aumento di mortalità per le donne per tumore al polmone, si calcola un eccesso del 28 per cento. Per quanto riguarda i dati sull’incidenza oncologica (diversa dalla mortalità) tra gli uomini si osserva un incremento di mesotelioma della pleura, per un eccesso del 113 per cento, tipico tumore di chi è stato esposto ed ha lavorato con l’amianto. Un dato che riguarda condizioni vissute in passato. Inoltre si segnalano eccessi di melanoma maligno della pelle, di linfomi e leucemie. In termini di incidenza vi è un aumento per le donne, non solo dei tumori al polmone (come si  è detto nel caso della mortalità), ma anche del fegato, della mammella e del corpo dell’utero. Cambia invece la prospettiva per le malformazioni congenite, per queste il rapporto afferma che “ i dati sono in linea con la situazione regionale”, sminuendo così la tesi della ricerca del primario di Neonatologia Giuseppe Latini che aveva evidenziato un aumento delle malformazioni cardiache congenite per i neonati di Brindisi al di sopra della media europea. Una valutazione quella di Sentieri  che certamente non conforta i brindisini visto che nel resto della Puglia si trova Taranto con più 9 per cento di malformazioni e Manfredonia con più 21 per cento. Il fatto che siano in linea con le altre realtà pugliesi non appare una situazione confortante. Lo studio alla fine evidenzia che l’esame dei ricoveri ospedalieri in rapporto alle esposizione ambientali stimate per ogni anno ha mostrato un legame robusto per le malattia cardiovascolari e respiratorie (centrali termoelettriche) e le malformazioni congenite (petrolchimico). L’associazione tra emissioni da centrali termoelettriche e ricoveri ospedalieri per malattie cardiovascolari e respiratorie è stata esaminata per tre periodi: 2000-2004, 2005-2009 e 2010-2013. Si è appurato che al diminuire delle esposizioni ambientali c’è stata una diminuzione della forza dell’associazione, pur rimanendo presente una relazione statisticamente significativa per il periodo più recente per le emissioni delle centrali termoelettriche. Il rapporto Sentieri giunge alle stesse conclusioni che ormai da anni vengono ripetute sul territorio, le medesimi dell’ultimo studio fatto anche da Forastiere. Indicazioni generiche mai adottate realmente con politiche attive dai governi che si sono succeduti. Se qualcosa  è cambiata con la riduzione di emissioni , questa è stata la conseguenza di scelte aziendali degli insediamenti industriali che hanno seguito le leggi di mercato.  “In conclusione i risultati evidenziati – dicono nel rapporto – indicano la necessità di una  sorveglianza epidemiologica della popolazione residente, garantendo contestualmente l’attuazione di tutte le misure preventive atte a tutelare la salute della popolazione residente in questo territorio, compresa l’adozione delle migliori tecniche disponibili per il contenimento delle emissioni industriali”. Le prime critiche al rapporto Sentieri arrivano da un esponente di Salute pubblica, primario della Radioterapia dell’ospedale Perrino di Brindisi, Maurizio Portaluri. “Si tratta di uno studio vecchio che si ferma al 2013 quando i dati Istat sulla mortalità sono stati invece aggiornati al 2018. Il rapporto prende come riferimento la situazione regionale (dove c’è Taranto e Manfredonia)– afferma Portaluri – Ci dicono che sulle malformazioni siamo in linea con tutta la regione, ma ciò che non viene detto è che tutta la Puglia è in eccesso rispetto alla media europea e italiana. C’è un problema di tutela della salute materna infantile (parlo di gravidanza e parto) perché a parte le aree inquinate (e la Toscana sulle malformazioni sta peggio di noi) è stato smantellato il sistema dei consultori. È su questo che bisogna intervenire”. Portaluri inoltre definisce fuorvianti le conclusioni dello studio Sentieri: “ Non basta parlare di sorveglianza epidemiologica sono necessari degli interventi specifici- aggiunge il medico radiologo – Visto l’eccesso di mortalità delle donne per tumore al polmone sarebbe necessario uno screening del tumore al polmone con tac a basso dosaggio. Solo prevenendo si possono salvare vite umane. Se fai solo sorveglianza osservi i morti e li conti”. Il medico radiologo lancia un nuovo allarme e  annuncia che in base agli ultimi dati da lui raccolti che presto saranno pubblicati: sul territorio di Brindisi si registra sino al 2016 anche un aumento di mortalità dei tumori alla mammella.

Lucia Portolano

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